<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> DPF e FAP | Il Forum di Quattroruote

DPF e FAP

Questi filtri sento in continauzione che in molti casi si intasano a causa di tragitti troppo brevi, ma la domanda è quanto brevi in km?
E poi ogni quanto più o meno di rigenerano?
 
opilio ha scritto:
Questi filtri sento in continauzione che in molti casi si intasano a causa di tragitti troppo brevi, ma la domanda è quanto brevi in km?
E poi ogni quanto più o meno di rigenerano?
con il FAP, in 65000 km non ho mai avuto problemi; conDPF non saprei.
 
A casa mia una temperatura più alta indicherebbe una miglior pulizia ... evidentemente in Francia la pensano diversamente.
 
vi incollo un po di indicazioni sul fap e dpf

Il filtro attivo antiparticolato (FAP) è un dispositivo introdotto a partire dal 2000 dal gruppo PSA Peugeot- Citroen per ridurre le emissioni di particolato (PM10) dai gas di scarico dei motori diesel. Il particolato è composto da particelle di fuliggine (residui carboniosi prodotti durante la combustione) delle dimensioni di 20-30 micron (1 micron =1 millesimo di mm) che inglobano particelle più piccole di idrocarburi aromatici policiclici (PAH) e composti dello zolfo incombusti (vedi schema). Sono i depositi incombusti di HC, l?acido solforico (H2SO4) e l?acido solforoso (H2SO3) che rendono nocivo il particolato.

La tecnologia FAP, adottata attualmente da Peugeot/Citroen, Volvo, Ford, Toyota, prevede la miscelazione al gasolio di un additivo catalizzatore: il biossido di cerio (CeO2) allo stato liquido, la cosiddetta ?cerina?, al fine di creare agglomerati più grossi che possono essere bloccati dall?elemento filtrante.

La ?cerina? è contenuta in uno specifico serbatoio da 5 litri posto accanto a quello del gasolio e la miscelazione, tramite pompa elettrica, avviene in automatico e nella corretta percentuale ad ogni rifornimento di carburante (il segnale è fornito dal galleggiante del livello gasolio). La taratura limite per ottenere la miscelazione di cerina prevede una immissione di almeno 7 litri di gasolio nel serbatoio.

L?ossido di cerio è tossico e per evitare, per quanto possibile, l?inalazione e il contatto con l?organismo, viene fornito alle concessionarie in sacche di materiale plastico morbido da 5 litri o da 1 litro, dotate di innesto rapido al relativo serbatoio. Il tutto va effettuato con guanti monouso e mascherina a carboni attivi.

Riteniamo utile annotare che è decisamente sconsigliabile travasare del gasolio additivato da cerina nella corretta percentuale, da un serbatoio ad un altro già contenente altro gasolio con cerina. Queste precisazioni ci sembrano più che opportune poiché da certa stampa è stata riportata l?errata informazione che la cerina venga separatamente iniettata nelle camere di combustione.

Il biossido di cerio, che svolge la funzione di catalizzatore metallico, provoca inoltre una diminuzione del punto di infiammabilità del particolato, portandolo a circa 450°C. Come vedremo più avanti, la tecnologia DPF (senza additivo) prevede invece una temperatura di combustione del particolato più elevata (circa 600- 650°C). Nella fase di ?rigenerazione? si ottiene la combustione periodica dei depositi di agglomerati intrappolati nel filtro, riducendoli in dimensioni dell?ordine di 3,5 ? 1,5 micron; queste nanoparticelle (pericolose per la salute) vengono poi espulse dallo scarico.

E? quindi un errore ritenere che il particolato venga totalmente eliminato con tale processo: la quantità di polveri misurabile con gli attuali strumenti viene solo in parte ridotta. Una buona percentuale viene trasformata in nanoparticelle volatili ancora più piccole che sfuggono all?attuale normativa e quindi agli strumenti di monitoraggio.

L?aumento di temperatura necessaria alla combustione del particolato all?interno del FAP è ottenuto rendendo più caldi i gas di scarico che arrivano al filtro (nella marcia in città la temperatura dei gas di scarico è normalmente di appena 150°C). Questo viene ottenuto prolungando la combustione del gasolio ben oltre il punto morto superiore del pistone tramite una o due post- iniezioni. Inoltre, si può bypassare l?intercooler (scambiatore di calore per raffreddare l?aria compressa in arrivo dal turbo) così da ottenere aria più calda in camera di combustione.

E? ben evidente che tali artifici si traducono in un aumento del consumo di carburante (in certi casi può raddoppiare!) e in un lieve calo di prestazioni, sia pure limitati alla durata della fase di rigenerazione. Tuttavia, queste controindicazioni non possono essere trascurate nel quadro complessivo dei costi di gestione del veicolo, considerando la notevole frequenza media prevista per la rigenerazione del filtro antiparticolato.

La fase di rigenerazione è controllata dalla differenza di pressione registrata dai due sensori posti in entrata e in uscita del FAP: con l?intasarsi progressivo del filtro, il salto di pressione aumenta finché il modulo di gestione elettronico del filtro non legge il valore limite di "rigenerazione". Questa dovrebbe avvenire, a secondo delle condizioni di uso del veicolo, ogni 300-1000 km (10-15 ore di funzionamento), durante i percorsi extraurbani a velocità di almeno 90 km/h per un tempo di circa 10 - 20 minuti. Si sono anche verificati casi di rigenerazione dopo una percorrenza di appena un centinaio di Km.

Se l?utilizzatore non ha la possibilità di soddisfare in tempi brevi tali condizioni, potrebbero sorgere, come vedremo più avanti, complicazioni di natura tecnica ed economica.
 
tyzz76 ha scritto:
Maxetto ha scritto:
in questo caso W la France, mi sembra meglio il Fap dei cugini piuttosto che il Dpf.

Su questo non c'è dubbio, il fap si rigenera a 200° meno del dpf, quindi più facilmente

Mio cognato ha una serie 3 con Dpf e non ha ancora problemi di intasamento a 60000 km.Sarà un caso...
 
Nel valutare i "costi" dei filtri verificherei con attenzione l'eventuale incidenza che essi hanno sulla frequenza dei cambi dell'olio motore.
 
Da quello che ho letto e credo di aver capito, i filtri si dividono in , DPF e FAP.
La differenza, sta nel sistema di rigenerazione, ma anche in questo vi sono delle differenze.
Il FAP Peugeot usa la cerina, ma quello montato sulle Ford usa il sistema tradizionale, ovvero iniettare gasolio per aumentare la temperatura.
Il FAP Renault adotta un iniettore supplementare che inietta gasolio direttamente nel FAP, il che dovrebbe evitare la diluizione dell'olio lubrificante.
Il DPF invece, adotta l'iniezione supplementare di gasolio direttamente nel motore,con conseguente diluizione dell'olio lubrificante (vedi Opel e Mazda in particolare), ma a quanto pare non tutti i motori sono afflitti da questo problema.
Ho capito bene, oppure ho fatto confusione?
Chiedo lumi agli esperti.

Ciao.
 
G5 ha scritto:
A casa mia una temperatura più alta indicherebbe una miglior pulizia ... evidentemente in Francia la pensano diversamente.
Una temperatura maggiore necessaria per la rigenerazione non è indice di miglior pulizia,
per consentire questa fase, ed abbassare la temperatura di combustione del particolato, che altrimenti brucerebbe a temperature molto più elevate, vengono utilizzati dei catalizzatori, nel caso del fap questa funzione è svolta dall?ossido di cerio, nel dpf che non necessita di additivi il filtro è ricoperto da materiali catalizzanti, senza che questi, almeno per il momento, riescano ad ottenere l?efficienza della cerina, infatti come hanno gia scritto altri utenti la differenza di combustione tra i due filtri è di circa 200°.
 
Ma se non leggo male la domanda iniziale non è quale sia il migliore, ma ogni quanto si rigenerano. :shock:
Io non ne ho idea! :?:
 
opilio ha scritto:
Ma se non leggo male la domanda iniziale non è quale sia il migliore, ma ogni quanto si rigenerano. :shock:
Io non ne ho idea! :?:
Quando :?:
Non dipende solo dalla percorrenza, ma sono molti i fattori che incidono sulla frequenza della rigenerazione del filtro, oltre alle già descritte tipologie, incide anche la grandezza e la collocazione dello stesso, sulle auto recenti si è tenuto conto fin dalla progettazione di questo elemento.
Dipende dalla taratura che è stata impostata dal costruttore, dipende dal tipo di guida, le strade che si percorrono, e dalle condizione della meccanica.
C?è una differenza anche a seconda delle normative antinquinamento, le euro 5 dovrebbero richiedere una rigenerazione più frequente, per ottenere una diminuzione degli ossidi di azoto si ha come contropartita un aumento del particolato ed una maggior frequenza della rigenerazioni, mediamente questa dovrebbe avvenire dopo aver percorso 500-600km, con una tolleranza a seconda delle condizioni sopra descritte che può essere di circa 400km in più o in meno.
Sicuro che avrai già perdonato tutti noi per il leggero :D T
 
per me era meglio quando non c'era ne l'uno e ne l'altro.

sapeste le auto che ho benedetto con quei problemi ai filtri

nell'officina di peppone.
 

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