<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Davanti agli occhi miei | Il Forum di Quattroruote

Davanti agli occhi miei

Dopo anni ho riscoperto questa canzone di Ivana Spagna.
Senti la voce di chi non c'e', senti che cammina con te.....
Certo la musica condiziona i pensieri ma una delle cose che vorrei di piu' sarebbe quella che mio padre potesse vedere cosa sto vivendo da un paio di anni in forum e da skodista pure lui avrebbe condiviso qualche appuntamento.
Ricordo il suo sorriso quando parlava della Fabia, di come andava bene e di come ne era soddisfatto, sono contento che sia stata l'ultima auto che lo ha accompagnato.
Ci son cose che il cuore non scordera' mai.....
C'era sempre Lui quando ritiravo un'auto tutta mia, era il primo a cui la mostravo e mi domando cosa avrebbe detto se mi fossi presentato con la mia vRS, immagino la sua frase " va pian ciciu' ".
Vi capita mai che una parola vi riporti indietro all'infanzia e vi laceri l'anima ?
Quella e' la mia, ciciu'.
Nonostante sappia che e' impossibile, cerco ancora di sentire l'odore del tabacco che caratterizzava la sua presenza in auto, quel sapore che odiavo da bambino ed ora amo nel ricordo.
Mi auguro che anche solo uno che sta leggendo abbia voglia di abbracciare il padre perche' ancora non sa cosa significa non averlo.
Forse il genitore non capira' immediatamente ma e' un rimpianto che non auguro a nessuno.
Chissa' se e' Lui che mi ha condotto qui.
Averti qui una volta ancora, davanti agli occhi miei.....
 
certe cose non si dimenticano mai,
anch io ogni tanto ci penso a come poteva esser la mia vita se ci fosse stato mio papa',era un omino detito al lavoro in campagna e alla fatica,
era molto severo,forse troppo,ma anche lui era cresciuto in un contesto dove si doveva obbedire e stare zitti,
ora che sono grande apprezzo quello che mi ha tramandato,, il rispetto,
cosa che al giorno d oggi non esiste piu,
anche se voleva bene ai propi figli non lo dimostrava,cosa che spero di riuscire a fare,
allora avevo 15 anni e non capivo,oggi forse ho capito...
ciao jo
 
Caro Giorgio, come in altri casi ti ho già espresso, godi di una sensibilità che non è facile trovare e soprattutto hai la capacità di esprimerla in modo del tutto naturale... da far invidia! ;)

Come in altre occasioni leggerti è un vero piacere e offri profondi spunti di riflessione che, la frenetica vita quotidiana, a volte non ci permette di cogliere.

Condividendo quanto da te detto, penso che appena posso abbraccierò mio padre.

Un saluto e GRAZIE! ;)
 
Io sono circondato da donne, moglie, figlie, mamma e così via. Mio padre era l'unico con cui riuscivo a parlare di cose da maschi, motori, sport, lavoro. Sono 5 anni che non c'è più e mi manca in certi momenti. Anch'io come tanti quando ero giovane facevo fatica a capire quando mi diceva "NO" ma ora capisco cosa vuol dire essere padre e cercare di far capire alle figlie cosa è giusto e cosa non lo è. Anche loro come me penseranno che sono un rompiballe, ma spero che un giorno penseranno al loro padre come io penso al mio.
Ringrazio Giorgio, che con i suoi post riesce a farmi tirar fuori cose che non avrei mai detto.
 
Sono io che ringrazio Voi, anche solo un intervento da un senso a quello che scrivo liberandomi in parte.
La fortuna di avere una zona OT e' notevole ma mai quanto quella di essere consapevole che esistono persone in altre citta' e sentirle vicine.
In ufficio, chiuso tra pareti e vetri, al limite della claustrofobia, ho affisso la foto di noi quattro al ritorno dall'Etna, mi serve perche' e' come ossigeno in assenza d'aria.
Marcello e' un'altra persona di quelle con la " p " maiuscola, la prossima mission impossible e' da lui ;)
 
miranda453 ha scritto:
Sono io che ringrazio Voi, anche solo un intervento da un senso a quello che scrivo liberandomi in parte.
La fortuna di avere una zona OT e' notevole ma mai quanto quella di essere consapevole che esistono persone in altre citta' e sentirle vicine.
In ufficio, chiuso tra pareti e vetri, al limite della claustrofobia, ho affisso la foto di noi quattro al ritorno dall'Etna, mi serve perche' e' come ossigeno in assenza d'aria.
Marcello e' un'altra persona di quelle con la " p " maiuscola, la prossima mission impossible e' da lui ;)

Certo che bisogna essere masochisti per vedersi davati quei quattro :D :D
Preferisco le foto dei camionisti o benziani o garagisti o dei barbieri di una volta :D :D :D
 
Che belle parole, il ricordo struggente di chi non c'è più. Io ho la fortuna di godere ancora della amorevole presenza dei miei genitori e prego ogni giorno di poterli avere il più possibile al mio fianco. Sono la cosa più bella che la vita mi ha dato e ringrazierò per sempre Dio di questo regalo!
 
Si, anch'io ho ancora i miei genitori e spero di averli ancora per molto, molto tempo; di una cosa sono contento: loro mi hanno insegnato l'onestà ed il rispetto, ed anche a non fare mai quello che non ci si può permettere, credo che in un mondo in cui purtroppo regna l'apparenza e l'ostentazione di tutto, i miei genitori mi abbiano insegnato dei valori assoluti.
 
serpinik ha scritto:
Si, anch'io ho ancora i miei genitori e spero di averli ancora per molto, molto tempo; di una cosa sono contento: loro mi hanno insegnato l'onestà ed il rispetto, ed anche a non fare mai quello che non ci si può permettere, credo che in un mondo in cui purtroppo regna l'apparenza e l'ostentazione di tutto, i miei genitori mi abbiano insegnato dei valori assoluti.

Conoscendoti so per certo che ci sono riusciti.
 
miranda453 ha scritto:
Dopo anni ho riscoperto questa canzone di Ivana Spagna.
Senti la voce di chi non c'e', senti che cammina con te.....
Certo la musica condiziona i pensieri ma una delle cose che vorrei di piu' sarebbe quella che mio padre potesse vedere cosa sto vivendo da un paio di anni in forum e da skodista pure lui avrebbe condiviso qualche appuntamento.
Ricordo il suo sorriso quando parlava della Fabia, di come andava bene e di come ne era soddisfatto, sono contento che sia stata l'ultima auto che lo ha accompagnato.
Ci son cose che il cuore non scordera' mai.....
C'era sempre Lui quando ritiravo un'auto tutta mia, era il primo a cui la mostravo e mi domando cosa avrebbe detto se mi fossi presentato con la mia vRS, immagino la sua frase " va pian ciciu' ".
Vi capita mai che una parola vi riporti indietro all'infanzia e vi laceri l'anima ?
Quella e' la mia, ciciu'.
Nonostante sappia che e' impossibile, cerco ancora di sentire l'odore del tabacco che caratterizzava la sua presenza in auto, quel sapore che odiavo da bambino ed ora amo nel ricordo.
Mi auguro che anche solo uno che sta leggendo abbia voglia di abbracciare il padre perche' ancora non sa cosa significa non averlo.
Forse il genitore non capira' immediatamente ma e' un rimpianto che non auguro a nessuno.
Chissa' se e' Lui che mi ha condotto qui.
Averti qui una volta ancora, davanti agli occhi miei.....
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Tra mio padre e me invece va avanti da più di trent'anni ormai un dissidio e un conflitto insanabile, siamo come palestinesi e israeliani.
Non ho alcuna stima umana di lui, anche se è un brav'uomo ma è che mi ha praticamente rovinato la vita ed anche se per anni sono andato avanti giorno per giorno, adesso è un pezzo (un paio d'anni ormai, guarda che combinazione!) che qualcosa dentro si è rotto, non sono disposto più a sopportare, neanche in considerazione dell'età che avanza ...
---
è che arriva il momento che ti senti spezzato dentro, tutti i nodi importanti e irrisolti ritornano a galla, non puoi nasconderli a te stesso per sempre e c'è un giorno in cui ci devi fare i conti, e magari devi farli tutti assieme e la forza ti manca; il fatto stesso che stia qui a quest'ora a scrivere queste cose invece di continuare a studiare è un sintomo palese
---
Ad una certa età i libri, gli appunti, le lezioni ti danno solo la nausea, sanno di cose vecchie e stantie, hai visto cosa c'è dietro l'angolo e hai imparato che le risposte non sono dentro i libri o gli appunti o le slide di lezione, ma dentro di te ...
--
il dolore sopito per troppo tempo viene fuori e ti fa attaccare anche alle piccole cose: ieri mi è venuto a prendere all'aeroporto (che non mi fido di lasciare la macchina lì per molte ore essendo lontano ...) e ci siamo trovati a battibeccare perchè pretendeva di far camminare la Fabia in quinta in lieve salita a minimo di giri ed io a dirgli: ma non ti accorgi dal suono del motore che sta sotto sforzo ? ma cosa ti costa scalare una marcia ? ... battibecco (e maleparole) in tutto il tragitto ... siamo fatti cosi, Guelfi e ghibellini, israeliani e palestinesi, cane e gatto ...
---
A rivederTi e risentirTi presto, caro Giorgio
---
Pinus
 
pinusdepinus ha scritto:
miranda453 ha scritto:
Dopo anni ho riscoperto questa canzone di Ivana Spagna.
Senti la voce di chi non c'e', senti che cammina con te.....
Certo la musica condiziona i pensieri ma una delle cose che vorrei di piu' sarebbe quella che mio padre potesse vedere cosa sto vivendo da un paio di anni in forum e da skodista pure lui avrebbe condiviso qualche appuntamento.
Ricordo il suo sorriso quando parlava della Fabia, di come andava bene e di come ne era soddisfatto, sono contento che sia stata l'ultima auto che lo ha accompagnato.
Ci son cose che il cuore non scordera' mai.....
C'era sempre Lui quando ritiravo un'auto tutta mia, era il primo a cui la mostravo e mi domando cosa avrebbe detto se mi fossi presentato con la mia vRS, immagino la sua frase " va pian ciciu' ".
Vi capita mai che una parola vi riporti indietro all'infanzia e vi laceri l'anima ?
Quella e' la mia, ciciu'.
Nonostante sappia che e' impossibile, cerco ancora di sentire l'odore del tabacco che caratterizzava la sua presenza in auto, quel sapore che odiavo da bambino ed ora amo nel ricordo.
Mi auguro che anche solo uno che sta leggendo abbia voglia di abbracciare il padre perche' ancora non sa cosa significa non averlo.
Forse il genitore non capira' immediatamente ma e' un rimpianto che non auguro a nessuno.
Chissa' se e' Lui che mi ha condotto qui.
Averti qui una volta ancora, davanti agli occhi miei.....
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Tra mio padre e me invece va avanti da più di trent'anni ormai un dissidio e un conflitto insanabile, siamo come palestinesi e israeliani.
Non ho alcuna stima umana di lui, anche se è un brav'uomo ma è che mi ha praticamente rovinato la vita ed anche se per anni sono andato avanti giorno per giorno, adesso è un pezzo (un paio d'anni ormai, guarda che combinazione!) che qualcosa dentro si è rotto, non sono disposto più a sopportare, neanche in considerazione dell'età che avanza ...
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è che arriva il momento che ti senti spezzato dentro, tutti i nodi importanti e irrisolti ritornano a galla, non puoi nasconderli a te stesso per sempre e c'è un giorno in cui ci devi fare i conti, e magari devi farli tutti assieme e la forza ti manca; il fatto stesso che stia qui a quest'ora a scrivere queste cose invece di continuare a studiare è un sintomo palese
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Ad una certa età i libri, gli appunti, le lezioni ti danno solo la nausea, sanno di cose vecchie e stantie, hai visto cosa c'è dietro l'angolo e hai imparato che le risposte non sono dentro i libri o gli appunti o le slide di lezione, ma dentro di te ...
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il dolore sopito per troppo tempo viene fuori e ti fa attaccare anche alle piccole cose: ieri mi è venuto a prendere all'aeroporto (che non mi fido di lasciare la macchina lì per molte ore essendo lontano ...) e ci siamo trovati a battibeccare perchè pretendeva di far camminare la Fabia in quinta in lieve salita a minimo di giri ed io a dirgli: ma non ti accorgi dal suono del motore che sta sotto sforzo ? ma cosa ti costa scalare una marcia ? ... battibecco (e maleparole) in tutto il tragitto ... siamo fatti cosi, Guelfi e ghibellini, israeliani e palestinesi, cane e gatto ...
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A rivederTi e risentirTi presto, caro Giorgio
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Pinus
 
miranda453 ha scritto:
pinusdepinus ha scritto:
miranda453 ha scritto:
Dopo anni ho riscoperto questa canzone di Ivana Spagna.
Senti la voce di chi non c'e', senti che cammina con te.....
Tra mio padre e me invece va avanti da più di trent'anni ormai un dissidio e un conflitto insanabile, siamo come palestinesi e israeliani.
Non ho alcuna stima umana di lui, anche se è un brav'uomo ma è che mi ha praticamente rovinato la vita ed anche se per anni sono andato avanti giorno per giorno, adesso è un pezzo (un paio d'anni ormai, guarda che combinazione!) che qualcosa dentro si è rotto, non sono disposto più a sopportare, neanche in considerazione dell'età che avanza ...
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è che arriva il momento che ti senti spezzato dentro, tutti i nodi importanti e irrisolti ritornano a galla, non puoi nasconderli a te stesso per sempre e c'è un giorno in cui ci devi fare i conti, e magari devi farli tutti assieme e la forza ti manca; il fatto stesso che stia qui a quest'ora a scrivere queste cose invece di continuare a studiare è un sintomo palese
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Ad una certa età i libri, gli appunti, le lezioni ti danno solo la nausea, sanno di cose vecchie e stantie, hai visto cosa c'è dietro l'angolo e hai imparato che le risposte non sono dentro i libri o gli appunti o le slide di lezione, ma dentro di te ...
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il dolore sopito per troppo tempo viene fuori e ti fa attaccare anche alle piccole cose: ieri mi è venuto a prendere all'aeroporto (che non mi fido di lasciare la macchina lì per molte ore essendo lontano ...) e ci siamo trovati a battibeccare perchè pretendeva di far camminare la Fabia in quinta in lieve salita a minimo di giri ed io a dirgli: ma non ti accorgi dal suono del motore che sta sotto sforzo ? ma cosa ti costa scalare una marcia ? ... battibecco (e maleparole) in tutto il tragitto ... siamo fatti cosi, Guelfi e ghibellini, israeliani e palestinesi, cane e gatto ...
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A rivederTi e risentirTi presto, caro Giorgio
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Pinus[/b][/i][/color]

Tra me e mio padre le cose non sono MAI andate bene ed e' proprio per questo che ero convinto che la sua " assenza " non mi avrebbe procurato sofferenza.
Mi sbagliavo.
Nonostante gli errori madornali che ha commesso, dettati anche da fattori condizionanti, e molte altre cose negative, mi rendo conto che comunque era presente e, a suo modo, aveva tentato di avvicinarsi.
Sapeva che era tardi ed ha accettato come punizione quello che restava del nostro rapporto, la vita lo ha condannato troppo presto, a 63 anni e' davvero troppo presto per andarsene.
 
Penso che in effetti sia difficile trovare tra tutti noi qualcuno che abbia/abbia avuto un rapporto idilliaco con il padre e questo lo ritengo "congenito" nel rapporto padre/figlio.
Anche io, solo ora riesco a comprendere (ma solo quando mi soffermo a riflettere) certe scelte e certi comportamenti che, soprattutto in età infentile, tolleravo a malincuore.
Ritengo che spesso siamo portati a vedere in maniera bonariamente "egoistica" le cose (in pratica dal solo nostro punto di vista). Ma se riusciamo a vedere a "tutto tondo", cercando di astrarci dal contesto, riusciamo a notare cose che ci erano completamente sfuggite.
Nel mio caso mio padre a da sempre (da quando avevo quattro anni) ha sofferto di particolari problemi di salute e da quando lui era piccolo, in pratica ha perso quasi completamente l'udito. Io crescendo non capivo la sua scarsa socialità, l'uscire/viaggiare pochissimo e solo se necessario, prefrire i mezzi pubblici all'auto.
E mi arrabbiavo.
Se solo provate ad immagginare di guidare con le orecchie tappate (non "sentendo" il motore per cambiare o capire se arriva un auto suonando o un motorino ti sta sfrecciando sulla destra...), di andare a fare la spesa e non capire cosa ti viene detto oltre il bancone, non comprendere le battute della gente e NON sapere se ridere o meno, essere costretto a portare degli apparecchi infernali che amplificano a dismisura i suoni (anche purtroppo i pochi che senti normalmente) ed avere un ronzio dato dagli stessi per tutto il tempo....
E questo per tutta la vita...
Penso che passerebbe a tutti la voglia di fare qualsiasi cosa.

Ancora oggi fatico a capire la sua voglia di essere a tutti costi "simpatico" o le sue gaffe in situazioni apparentemente normali, ma la cosa importante è riuscire a capire la sua soddisfazione quando ottieni un risultato o la sua mano poggiata sulla spalla per un gesto di conforto.

Queste cose poi, si notano solo quando NON si possono più fare... (caro Giorgio...)

Per Pinus: dispiace enormemente che tu stia in una situazione così. E lungi da me darti consigli "personali" dato che non conosco la tua situazione, ma prova a fare un piccolo sforzo.
Conosco persone che non si sono parlate per una vita perchè nessuno dei due ha preso "l'iniziativa" e ha fatto il primo passo.
Se consideri poi che spesso sono i caratteri uguali che si respingono... (come i magneti!)

Un caro saluto.

Marcello
 

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