Fiattisti e non, ho trovato un articolo a mio parere ben fatto, descrive e riassume in poche parole chiarissime, la FIAT degli ultimi anni sotto la gestione di Sergio Marchionne.
Complimenti all'autore !!!!!! :thumbup:
Fiat e USA: da salvata a salvatrice
pubblicato da Dario Montrone in: Curiosità Fiat Chrysler Opel Mercato
Fiat e USA: da salvata a salvatrice
13 marzo 2000: viene firmato l?accordo tra Fiat Auto e General Motors. La Casa di Detroit entrò in possesso del 20% di azioni del Lingotto; allo stesso tempo, il gruppo di Torino ricevette circa il 5% del capitale di GM. Il rispettivo scambio di pacchetti azionari servì per far nascere le due joint-venture ?Fiat GM Powertrain? e ?Fiat GM Purchasing?, finalizzate ad un abbattimento dei costi di progettazione e forniture per entrambi i gruppi automobilistici. Questo accordo fu benvenuto nell?ambiente finanziario perché, secondo gli analisti, Fiat si era assicurata così un futuro più certo: ?l?America aveva salvato l?industria automobilistica italiana?, gridò qualcuno.
Poi, sappiamo tutti come andò: Fiat Auto, alcuni mesi dopo la sigla dell?intesa con GM, entrò in una grave crisi, una delle più forti che abbia mai colpito il Lingotto nel secondo dopoguerra. Quasi tutti davano Fiat per spacciata e la famiglia Agnelli ormai propensa a disfarsi del settore auto, anche perché poteva essere esercitato un diritto di opzione per cedere il restante 80% a General Motors, tra il 24 gennaio 2004 e il 23 luglio 2009. Ma il matrimonio siglato qualche anno prima con gli americani cominciò a scricchiolare: nel 2003, GM decise di non sottoscrivere l?aumento di capitale di Fiat, riducendo così il proprio pacchetto azionario al 10%. Ma la clausola contenuta nell?accordo si rivelerà, poi, ?un asso nella manica? per Fiat. Grazie all?abilità di Sergio Marchionne, il 14 febbraio 2005 Fiat riesce a ?divorziare? da GM, ottenendo tra l?altro la restituzione della quota del 10%, lo scioglimento delle joint-venture e 1,55 miliardi di euro come controvalore del put.
30 aprile 2009: viene firmato l?accordo tra Fiat e Chrysler. La Casa torinese entra in possesso del 20% del gruppo di Auburn Hills - che in seguito salirà al 35% - in cambio di piattaforme e tecnologie utili a Chrysler per poter sviluppare auto a basso impatto ambientale, come espressamente chiesto dalla Casa Bianca per poter ottenere il prestito federale. E così, questa volta la situazione si è capovolta ed i ruoli si sono invertiti: ?Fiat salva l?industria automobilistica americana?, dovremmo esclamare noi italiani. Ma non solo direttamente: infatti, se dovesse andare in porto anche il ?Piano Opel? - negli ultimi giorni allargatosi all?acquisto anche di Saab e Vauxhall - ne beneficerebbe pure la General Motors, perché Fiat rileverebbe tutte le attività di GM Europe, filiale europea dell?ormai ex colosso di Detroit.
Continua a leggere: Fiat e USA: da salvata a salvatrice
Per chi volesse approfondire:
http://www.autoblog.it/tag/accordo+fiat+gm
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Fiat e USA: da salvata a salvatrice
pubblicato da Dario Montrone in: Curiosità Fiat Chrysler Opel Mercato
Fiat e USA: da salvata a salvatrice
13 marzo 2000: viene firmato l?accordo tra Fiat Auto e General Motors. La Casa di Detroit entrò in possesso del 20% di azioni del Lingotto; allo stesso tempo, il gruppo di Torino ricevette circa il 5% del capitale di GM. Il rispettivo scambio di pacchetti azionari servì per far nascere le due joint-venture ?Fiat GM Powertrain? e ?Fiat GM Purchasing?, finalizzate ad un abbattimento dei costi di progettazione e forniture per entrambi i gruppi automobilistici. Questo accordo fu benvenuto nell?ambiente finanziario perché, secondo gli analisti, Fiat si era assicurata così un futuro più certo: ?l?America aveva salvato l?industria automobilistica italiana?, gridò qualcuno.
Poi, sappiamo tutti come andò: Fiat Auto, alcuni mesi dopo la sigla dell?intesa con GM, entrò in una grave crisi, una delle più forti che abbia mai colpito il Lingotto nel secondo dopoguerra. Quasi tutti davano Fiat per spacciata e la famiglia Agnelli ormai propensa a disfarsi del settore auto, anche perché poteva essere esercitato un diritto di opzione per cedere il restante 80% a General Motors, tra il 24 gennaio 2004 e il 23 luglio 2009. Ma il matrimonio siglato qualche anno prima con gli americani cominciò a scricchiolare: nel 2003, GM decise di non sottoscrivere l?aumento di capitale di Fiat, riducendo così il proprio pacchetto azionario al 10%. Ma la clausola contenuta nell?accordo si rivelerà, poi, ?un asso nella manica? per Fiat. Grazie all?abilità di Sergio Marchionne, il 14 febbraio 2005 Fiat riesce a ?divorziare? da GM, ottenendo tra l?altro la restituzione della quota del 10%, lo scioglimento delle joint-venture e 1,55 miliardi di euro come controvalore del put.
30 aprile 2009: viene firmato l?accordo tra Fiat e Chrysler. La Casa torinese entra in possesso del 20% del gruppo di Auburn Hills - che in seguito salirà al 35% - in cambio di piattaforme e tecnologie utili a Chrysler per poter sviluppare auto a basso impatto ambientale, come espressamente chiesto dalla Casa Bianca per poter ottenere il prestito federale. E così, questa volta la situazione si è capovolta ed i ruoli si sono invertiti: ?Fiat salva l?industria automobilistica americana?, dovremmo esclamare noi italiani. Ma non solo direttamente: infatti, se dovesse andare in porto anche il ?Piano Opel? - negli ultimi giorni allargatosi all?acquisto anche di Saab e Vauxhall - ne beneficerebbe pure la General Motors, perché Fiat rileverebbe tutte le attività di GM Europe, filiale europea dell?ormai ex colosso di Detroit.
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