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Come Quattroruote sceglie le auto da provare

Come Quattroruote sceglie le auto da provare | Pagina 4 - opinioni e discussioni sul Forum di Quattroruote

  1. RAV4AWDi

    RAV4AWDi

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    No, forse non mi sono spiegato bene. Nel senso che il vostro operato si è evoluto, come è logico aspettarsi da una rivista leader che deve stare al passo con i tempi ma probabilmente lo state facendo in un'unica direzione, quella dei freddi e puri dati. Doveroso certo, ma alla ricetta serve qualcosa di più" gustoso". Infatti ho scritto "Forse è su questo che vi siete un po persi". Nel senso che l'aspetto dell'essere un pò più "umani", cioè più vicini all'essere clienti, è andata via via scemando lasciando il posti ai soli dati. Forse è per quello che qualcuno mi sembra di aver letto che a volte si ha lo stesso risultato aprendo la pagina delle specifiche del sito del costruttore. Secondo me il lettore vuole leggere anche molto di "vostro", fuori dai denti, che il classico compitino descrittivo analitico.
     
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  2. casarano

    casarano

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    Non metterei in contrapposizione la ricchezza di dati numerici con quella delle impressioni. In ogni caso, le prove di fine anni '60 inizio '70, oltre che di descrizioni analitiche delle singole voci (sicuramente qualcosa in più che semplici impressioni) erano ricche anche di numeri: prove dei cerchi, prova sorpasso, marcia in salita o in circuito, prova di potenza al banco, anche test di emissioni, facevano parte dell'insieme dei dati delle prove eseguite con l'ISAM dell'Ing. Moscarini. Nel corso degli anni '70 la parte dei rilievi strumentali era stata ridimensionata, ma se si rileggono prove come quelle delle prime Golf, Ritmo, Panda o Uno, dall'analisi delle voci "sterzo" o "tenuta di strada" si capisce perfettamente il comportamento dell'auto e la sua percezione da parte del guidatore. Oltre alla descrizione tecnica, alle immagini dei dettagli dell'abitacolo, degli schemi dei comandi, addirittura delle misure delle valigie che entravano nel bagagliaio o alla descrizione dei flussi di aria delle bocchette di aerazione. La situazione dei primi anni '90, prima dell'apertura della pista di Vairano, era sicuramente diversa, si provavano molte più versioni di auto anche rispetto ad oggi e molte versioni erano semplici aggiornamenti di modelli già noti (soprattutto ai tempi delle prime norme Euro 1, con il passaggio dal carburatore all'iniezione e qualche anno dopo dai diesel a precamera a quelli a iniezione diretta e common rail), per cui molte prove erano decisamente più sintetiche e semplificate. Penso che chi legge 4R possa avere piacere nel trovare un bilanciamento, magari verso l'alto, delle parti strumentali con quelle descrittive. Da questo punto di vista, 6 o 7 anni fa era stato raggiunto un livello di completezza davvero elevato, rispetto al quale è stata poi operata qualche semplificazione.
    Non metterei neppure in contrapposizione (e su questo non mi riferisco alle sole prove ma all'impostazione complessiva della rivista) le aspettative del lettore medio con quelle dell'appassionato. Quattroruote, per la sua storia, è giusto che possa appagare il desiderio di approfondimento (non solo tecnico, ma relativo a tutti gli aspetti riguardanti ciò che gira attorno all'auto, alla mobilità, agli ambienti e alle persone che hanno a che fare con questi temi), come pure l'esigenza di trovare informazioni pratiche, in forma semplice ma autorevole. Non solo per chi scrive di auto, ma anche per la divulgazione scientifica o storica, o per il giornalismo in generale, e anche per chi produce opere d'arte (musica, cinema), si può essere essere colti e popolari al tempo stesso, accessibili per il grande pubblico ma rigorosi e interessanti anche per il pubblico degli appassionati più preparati.
     
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  3. keyone

    keyone

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    Certo , concordo , la parte impressioni non deve essere preponderante su una rivista come Quattroruote e credo che in definitiva non lo sia mai stata , essendo corredate le prove da sempre , anche negli anni '60 , '70 e '80 ,di numeri e dati precisi , come ricordato giustamente anche da il forumista Casarano , pena lo scadere dall'empirismo al dilettantismo . Poi per discutere delle auto , anche dal punto di vista del lettore non professionista , c'è sempre il forum , il quale tuttavia , anche grazie all'attenzione dei moderatori , mantiene un livello medio più elevato di quanto in media si può trovare su internet , sia dal punto di vista della preparazione tecnica , sia da quello fondamentale dell'educazione . Perchè noi lettori affezionati siamo un po' tutti contagiati , anche senza esserne del tutto consapevoli , dal linguaggio di Quattroruote , quel misto di tecnica , divulgazione ad alto livello e colore . A questo proposito , una cosa che mi piacerebbe (ri)trovare nelle prove è il giro di pista a Vairano per tutte le vetture , non solo per le sportive ed hyper-car , ma anche per le auto di tutti i giorni , magari limitato , per queste ultime meno veloci e più famigliari ,alle zone più lente della pista . Credo infatti che la pista riesca a mettere ben in luce , non solo la piacevolezza di guida o la velocità fra i cordoli , ma pure la sicurezza che emerge dalla guida al limite , la quale non si riduce solo al cambio di corsia sul bagnato , ma anche emerge dalla maneggevolezza complessiva della macchina sotto frenata , accelerata , quella che il guidatore medio si può trovare davanti senza essersela cercata...
     
    Ultima modifica: 8 Novembre 2020
  4. gianlucapellegrini

    gianlucapellegrini Direttore Membro dello Staff

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    Da giornalista di Quattroruote da 32 anni e direttore da quasi 7, conosco bene l’evoluzione delle nostre prove, quante se ne realizzavano e quante ne realizziamo, quanto costavano e quanto costano. Non l’annoierò con considerazioni tecniche sulla clotoide o altri anacronismi assortiti. Dico soltanto che l’evoluzione dell’analisi segue quella del prodotto. E ciò si riflette sul giornalismo che pratichiamo. Una volta, c’erano comportamenti dinamici da raccontare con dovizia di particolari perché le macchine erano tutte uniche (e lasciamo stare che la nostalgia ce le fa vedere migliori di ciò che erano: vedi le Alfa degli anni 80 e 90, pessime allora e oggi ricercate proprio perché hanno “carattere”). Scrivere le prove era facile anche per penne non eccelse, perché le tante soluzioni tecniche si tramutavano in infinite differenze dinamiche da spiegare a un pubblico senza tanti riferimenti e privo di fonti alternative d’informazione. Col tempo, la crescita tecnica, la standardizzazione dei componenti e l’avvento dell’elettronica di controllo hanno livellato l’offerta a un livello straordinariamente alto di sicurezza attiva, rendendo necessario il ricorso a competenze e strumenti sempre più sofisticati e costosi per scovare i difetti (soprattutto nel mass market, dove impera l’omologazione per contenere i costi). Quando ho iniziato a testare le macchine, una frenata su una 205 senza ABS era un’emozione che potevi raccontare con grande coinvolgimento tuo e del lettore: oggi è un aggeggio che costa 600 mila euro a misurare l’efficacia della frenata automatica.
     
  5. gianlucapellegrini

    gianlucapellegrini Direttore Membro dello Staff

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    Il problema è che le differenze in un giro di pista fra auto normali sono neutralizzate dall’elettronica (di solito non disinseribile) e dalla condivisione di motori/pianali. Stiamo facendo dei test, dalcui risultato dipenderà la reintroduzione del lap time sui modelli di massa.
     
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  6. ottovalvole

    ottovalvole

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    Sig. Direttore bisogna convincere i produttori a riprendere in mano braccetti testine ammortizzatori sterzo, non possono riempire di elettronica dei mezzi che meccanicamente sono rimasti a 20 anni fa!!! Ma noi utenti (che poi siamo quelli che facciamo il mercato) non abbiamo gli strumenti per invertire questa tendenza, ci rifiutiamo mentalmente di accettare tutta questa elettronica ma poi quando ci serve la macchina nuova non abbiamo nessuna alternativa. Penso che una macchina con un telaio efficace ha bisogno di poca elettronica per renderla sicura e penso pure che mi fido più di un tirante che di una centralina elettronica.
     
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  7. .V12.

    .V12.

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    Buongiono direttore, la ringrazio per le spiegazioni e per il tentativo di andare incontro alle richieste dei lettori, tuttavia da alcune sue risposte tranchant “noi le auto le proviamo tutte” forse c’è una incomprensione di fondo che permane e non si riesce a superare. Sicuramente Quattroruote prova tutti i modelli ma come più volte sottolineato in altri topic le versioni di questi modelli sono spesso top di gamma o superaccessoriate e ben lontane da quello che la maggior parte degli automobilisti acquista. Attingendo all’elenco prove che trovo in coda al numero di novembre per esempio posso affermare che non è mai stata provata una Peugeot 2008 100 Allure, o una Nissan Juke nuovo modello o una Golf 1.5 con cambio manuale che di certo avrebbero reso più ecumenico il numero citato dove erano presenti solo Pagani, Bmw, Audi e Mercedes. Concordo con il fatto che i marchi premium in questa fase di economica siano più vitali ma allo stesso tempo ritengo auspicabile provare o, se preferisce, Riprovare alcuni modelli già testati in versioni ricche questa volta in versioni più accessibili. Provare modelli quasi sempre superaccessoriati e mai le versioni di ingresso (ecco un suggerimento per la prossima comparativa, se ne può fare una per segmento) con pochi accessori non risponde certo alla volontà e all’intento di completezza da Lei sostenuto e da me condiviso, motivo per cui non vorrei mai veder sparire le prove delle supercar su cui sogno fin da bambino. Spero terrà in considerazione quanto sopra, naturalmente potrebbe comportare scelte editoriali innovative senza peraltro dover rivedere il posizionamento della rivista in quanto sono sicuro che la qualità dei contenuti sia il vostro tratto distintivo e questa si può apprezzare anche su auto che costano meno di 30000 euro. In attesa di una Sua gradita risposta, la saluto cordialmente.
     
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  8. gianlucapellegrini

    gianlucapellegrini Direttore Membro dello Staff

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    Come scrivevo, le Case mass market hanno sempre meno soldi per i parchi stampa e immatricolano soltanto le motorizzazioni che saranno le più vendute (non accade così con il premium: Audi immatricola qualsiasi oggetto produca Ingolstadt). Dovendo ridurre al minimo il numero di esemplari, è ovvio che tendano a metterci sopra tutti gli accessori possibili e immaginabili, per dare modo ai giornalisti di avere l'esperienza completa..
     
  9. .V12.

    .V12.

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    Grazie direttore, comprendo la situazione, ma a questo punto auspico, come altri lettori, che Quattroruote riesca a provare anche auto non provenienti solo dai parchi stampa, perchè l'esperienza sarà pure completa ma nella maggior parte dei casi altrettanto poco conforme al prodotto che i lettori acquisteranno. Mi rendo conto che trovare altri canali di fornitura non sia facile ma per un maggiore fedeltà ritengo sia uno degli obiettivi primari da perseguire. La ringrazio per il suo impegno.
     
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  10. gianlucapellegrini

    gianlucapellegrini Direttore Membro dello Staff

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    Beh, se la Casa immatricola una specifica combinazione motore/allestimento è perché sa con precisione millimetrica che quella sarà statisticamente la preferita (e non è affatto detto che sia la più economica, anzi). Detto questo, sul mercato italiano ci sono 477 modelli per 9.338 allestimenti e provare una macchina ci costa più di 10 mila euro.
     
  11. anganziv

    anganziv

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    colgo l'occasione per segnalare che la serie 3 bmw con motore diesel viene provata sempre e solo come 320d (in tutte le salse: berlina, touring, xdrive..) mentre non ricordo (eppure leggo 4R da molti anni) la prova di una 316d oppure 318d.... io credo che sarebbe interessante capire bene le differenze per poter valutare le alternative in fase di acquisto. Aspetto la prova di una 318d a breve...
     
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  12. ottovalvole

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    idea! prova della macchina di un lettore, comprata entro e non oltre i 6 mesi. Sarebbe un esperienza simpatica che avvicina noi lettori alla rivista, arricchita magari da una mini intervista e una foto di gruppo con tutti gli addetti ai lavori.
     
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  13. gianlucapellegrini

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    Stiamo giusto pensando a una serie Q People
     
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  14. edoardosavoia

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    Ottima proposta! Mi piace.
     
  15. il_ghianda

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    Ecco questo e' un altro aspetto che volevo segnalare anche io. Oggi seguo meno il giornale fisico (quindi non posso essere preciso) ma la sensazione e' che fra i "15 modelli" provati e riprovati in tutte le salse bisognerebbe comprendere anche quelli che fanno volumi di vendita importanti.
    Ripeto : lo dico col beneficio del dubbio perche' la rivista la seguo meno che in passato. Ma, per esempio, non trovo la Tiguan 1.6 tdi o la Stelvio 190 o la XC40 D3. La motorizzazione 1.6d o 1.8d delle Bmw come dice il forumista sopra e' un caso abbastanza eclatante : il 2.0d lo sappiamo a memoria dal primo che usci' decenni fa ma trovare un 1.8d provato e' durissima. 1.6d neanche per sogno.
    E' un "vecchio vizio" della rivista : anche in passato c'erano modelli ipervenduti e diffusissimi per i quali non c'era verso di vederne la prova e i dati (ed ero mio malgrado costretto a rivolgermi altrove...).
    Due esempi su tutti, i primi che mi vengono in mente : Golf GTI III 8V, mai e poi mai provata, nonostante fosse una bestseller ! Assurdo !
    E poi Alfa 75 1.6 (una prova sprint su un numero speciale, due dati, ma finalmente, dopo anni).
     

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