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Come Quattroruote sceglie le auto da provare

Come Quattroruote sceglie le auto da provare - opinioni e discussioni sul Forum di Quattroruote

  1. gianlucapellegrini

    gianlucapellegrini Direttore Membro dello Staff

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    Nei miei ultimi scambi, ma anche nei commenti ai “lanci” del giornale, ho visto più volte spuntare il tema di come scegliamo le automobili da provare. Quattroruote copre con approccio ecumenico tutto ciò che l’industria esprime: ergo, le nostre prove restituiscono la fotografia puntuale delle novità in arrivo nello specifico mese. Nei soli ultimi tre anni, in virtù di tale approccio ecumenico, abbiamo testato più di 300 automobili (con un investimento di qualche milione di euro), perché i prodotti nuovi sono sempre di più, in ossequio a una segmentazione forsennata dell’offerta: per farla breve, abbiamo provato tutto quello che è arrivato sul mercato (è quindi evidente che la visibilità concessa alle Case, ovviamente con pesi diversi secondo il “peso” del modello, sia direttamente proporzionale al loro dinamismo propositivo). Ci sono dei periodi in cui tale approccio laico (peraltro tradizionale a Quattroruote: vi ricordate quando si diceva che eravamo di proprietà della Fiat, perché parlavamo sempre delle loro vetture?) porta a un evidente squilibrio. Il terribile 2020 è uno di questi, perché la pandemia ha stravolto le dinamiche dell’automotive. I costruttori generalisti – se la pianificazione industriale glielo consente – traccheggiano in attesa che il mercato riacquisti vigore, buttandosi a pesce sulle derivate elettriche e plug-in, che servono loro ad abbassare la media di CO2 (indicativi, in tal senso, i numeri sulle autoimmatricolazioni delle EV). I segmenti Premium, Lusso e sportive, soffrendo assai meno la crisi economica che attanaglia la comune clientela, invece hanno proseguito con le originarie tempistiche del piano prodotto. Negli ultimi tempi ci siamo dunque “ritrovati” sul giornale un sacco di macchine che non hanno il compito strategico di rispondere a una domanda di mercato, perlomeno nell’ottica del consumatore italiano, che si concentra sulle “solite” 15 macchine già provate in tutte le salse. Siamo perfettamente consapevoli del problema. Ma siccome vedo che gli aggiustamenti da noi apportati al mix delle Prove non vengono riconosciuti (da mesi cerchiamo di riequilibrare le cose “inventandoci” i confronti di vetture “normali” su alcune istanze specifiche: vedi i consumi delle piccole ibride dell’ultimo mese, di cui nessuno ha sottolineato i risultati clamorosi), a questo punto chiedo ai lettori: Quattroruote deve rinunciare alla propria missione di fotografare lo stato dell’arte, come ha sempre fatto? Dobbiamo provare meno macchine (e quindi ridurre le pagine del giornale)? Dobbiamo provare soltanto le macchine che la gente compra (anzi, riprovare, perché come l’elenco che trovate nelle ultime pagine del giornale è eloquente di una “copertura” a tappeto)? Non dobbiamo più provare la Pagani, anche se fa il record della pista? Mi piacerebbe sentire la vostra opinione.
     
  2. robby1954

    robby1954

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    Gentile Direttore, apprezzo molto le vostre prove su strada, però, per rispondere alla Sua domanda, ritengo che le prove su strada abbiamo assunto, pur in presenza di un listino enormemente più ampio che non 30 o 40 anni fa, prendano uno spazio eccessivo. Si tratta chiaramente di un'opinione personale, ma ne preferirei meno (e questo penso avrebbe anche un riflesso positivo sui vostri costi) e magari, non me ne voglia, più dettagliate: ho un certo rimpianto (forse legato alla mia età) per le prove degli anni '60 e '70 quando le valutazioni erano divise per argomenti (finitura, abitabilità, freni, consumi, etc) anche nel testo e non solo nella pagella finale.
    Probabilmente queste mie parole sono dettate dal fatto che in tutti questi anni 4R è stato per me principalmente uno strumento per conoscere, acquistare ed usare consapevolmente l'automobile: apprezzo tantissimo, pur non essendo un operatore del settore (sono in medico in pensione!) le pagine dedicate alla tecnica, alle notizie ed alle anticipazioni, ed anche alle inchieste di mercato, cui vorrei dedicato, se possibile più spazio.
    Con questo non vi chiedo certo di abbandonare le supercar, ma, ripeto, mi sembra che negli ultimi anni vi venga dedicato spazio eccessivo: e preciso che per me supercar sono anche certe berline o sw premium il cui prezzo, nella versione provata, diverse volte supera i 100.000 euro.
     
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  3. RAV4AWDi

    RAV4AWDi

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    Secondo me il problema nasce solo per chi non è abbonato se 4R "sta al passo".
    Perchè è il cliente che spesso con il suo acquisto non è al passo con le uscite delle novità.
    Quindi se vuole avere la prova dell'auto che intende comprare ma non è abbonato e per giunta è già "passata" deve comprarsela a "soli" 3,59 euro. Quasi quanto il costo della rivista.
    Chi è abbonato invece non dovrebbe lamentarsi perchè le ha viste tutte anzi, potrebbe criticare il fatto che 4R proponga noiosi doppioni.
    Onestamente non so se spenderei 3,59 euro per una prova anche se è dell'auto che voglio acquistare, probabilmente mi rivolgerei alla scelta gratuita sul web anche se è incompleta e farei una media.
     
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  4. gianlucapellegrini

    gianlucapellegrini Direttore Membro dello Staff

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    Beh, si ritorna a quello che dicevo: le prove sono di più perché il numero dei modelli è enormemente più alto. Una volta c'erano meno prove, e quindi oggi si ha la percezione (sbagliata) che fossero più complete.
     
  5. gianlucapellegrini

    gianlucapellegrini Direttore Membro dello Staff

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    Ci tengo a ribadire un concetto: è impossibile che un contenuto gratuito abbia un valore informativo paragonabile a quello della carta stampata. Se ha un valore, è perché qualcuno sta pagando quello che viene regalato. E a questo punto è opportuno chiedere chi lo sta facendo e come ciò stia condizionando il messaggio.
     
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  6. RAV4AWDi

    RAV4AWDi

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    La domanda però direttore sorge spontanea,
    come fate allora a proporre un giornale intero a 5 euro ?
     
  7. gianlucapellegrini

    gianlucapellegrini Direttore Membro dello Staff

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    I modelli di business tra carta e digitale sono completamente diversi, così come lo è la costruzione dei rispettivi conti economici: entrambi i nostri canali, comunque, fanno margine, se è questo che vuol sapere.
     
  8. ottovalvole

    ottovalvole

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    in parte è vero ma c'è chi lo fa senza nessun scopo di lucro, semplicemente vuole condividere la propria passione con altri utenti e ce ne sono di davvero preparati. Altri come dice lei col tempo diventano dei veri e propri testimonial. A tal proposito segue gli youtubers? ne conosce qualcuno? c'è qualcuno che reputa preparato o simpatico e qualcuno che le sta antipatico?
     
  9. gianlucapellegrini

    gianlucapellegrini Direttore Membro dello Staff

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    Youtuber e influencer fanno un lavoro diverso dal nostro: al netto del discorso economico (che c'è sempre: il fatto che i contenuti siano gratuiti non significa che non costino), il semplice fatto di non avere accesso al prodotto se non in quanto sponda funzionale all'interesse di una Casa (a cui interessa soltanto il numero di follower) ne limita la credibilità. Alberto Naska capisce di moto e macchine. Andrea Galeazzi ha grande disinvoltura nello spiegare vantaggi e svantaggi di un prodotto. Mi piace Fjona Cakalli per l'entusiasmo che mette nel lavoro.
     
  10. braccobaldo59

    braccobaldo59

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    Per cortesia, gentile Direttore, basta con le prove di supercar, o con le prove in pista per vedere che va più forte, magari con vetture fatte solo per la pista, vorrei che nella rivista ci fossero più anticipazioni, anteprime, storie inedite di progetti di auto, basta andare a prendere dei vecchi numeri di "Quattroruote", ho tutta la collezione, per vedere la differenza, memorabile quel servizio fatto sulla gestazione della pri missima Ford Fiesta, con addirittura la foto del muletto Fiat 127 usato per i test, tra l'altro da tempo immemorabile , pur avendo tutta la collezione non riesco a trovare il numero della rivista dove era contenuto il servizio.
     
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  11. ottovalvole

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    Sig. Direttore mi piacerebbe una volta leggere un esperimento, testare la dinamicità "vera" di una vettura eliminando tutti i controlli elettronici per far vedere dove arriva la meccanica e dove comincia l'elettronica, magari su una macchina molto commerciale, un suv piccolo o una compatta, esiste un modo che permetta di rimappare la centralina eliminando tutti i dispositivi elettronici? Un servizio di questo tipo vi permette uno stacco da tutti, avete spazi, mezzi e uomini per poterlo fare, cosa che nessun'altro può permettersi.
     
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  12. andream-79

    andream-79

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    Direttore,
    le lancio un'idea che forse è più una provocazione.
    Bene provare le auto dei parchi stampa che vi danno le varie case, ma fate anche un confronto con lo stesso modello regolarmente in vendita nelle concessionarie. Andate a noleggiarne uno e fate il confronto. Secondo me ne uscirebbero delle belle. Mi ricordo tanti anni fa che fece molto scalpore una testata smontata da un motore dove c'era scritto "stampa".

    Una cortesia, non ho capito questo passaggio
    "è quindi evidente che la visibilità concessa alle Case, ovviamente con pesi diversi secondo il “peso” del modello, sia direttamente proporzionale al loro dinamismo propositivo"
    potrebbe spiegarlo meglio?
     
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  13. ottovalvole

    ottovalvole

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    vuole dire che quello che a noi sembra maggior visibilità a questo o quell'altro gruppo in realtà è dovuto alla differenza di numero e frequenza di prodotti immessi sul mercato. Faccio un esempio prendendo 2 casi agli antopodi così rendo meglio l'idea, mettiamo un marchio che immette sul mercato 1 auto nuova ogni 3 anni la rivista prova quella macchina nuova ogni 3 anni di quel marchio. Un gruppo con innumerevoli marchi che immettono sul mercato 1 auto nuova ogni 6 mesi per ogni marchio hanno una quantità di prodotti di gran lunga superiore a quel marchio indipendente e quindi i loro prodotti vendono testati di continuo, poi essendo un gruppo il lettore le percepisce a marchio singolo (esempio VW Seat Skoda come se fossero tutte VW).
     
  14. gianlucapellegrini

    gianlucapellegrini Direttore Membro dello Staff

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    Esatto. Però il paradigma non si applica ai gruppi, che al loro interno hanno anime diverse, ma al singolo marchio. L'esempio classico, per citare Case concorrenti, è Audi e BMW vs Alfa Romeo: Stelvio e Giulia le abbiamo provate in tutte le (poche) versioni disponibili, e fino alla Tonale (inizio ‘22) non avremo nulla su cui scrivere, mentre da Ingolstadt e Monaco arrivano novità "vere" ogni mese.
     
    Ultima modifica: 5 Novembre 2020
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  15. gianlucapellegrini

    gianlucapellegrini Direttore Membro dello Staff

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    Le cose sono molto cambiate rispetto a un tempo, quando le aziende erano più disinvolte (ricordo anche una Fiat senza le barre antintrusione nelle portiere per renderla più leggera). Gli esemplari che ci vengono forniti sono uguali a quelli in vendita. Tant'è che finita la carriera da parco stampa vengono rimessi in circolo nella rete come usato.
     

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