<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Civic 2.2 e dpf...AVVERTENZE? | Il Forum di Quattroruote

Civic 2.2 e dpf...AVVERTENZE?

Il filtro antiparticolato dovrebbe essere stato ideato per inquinare meno,ma inquina di più.
Dovrebbe permettere di circolare liberamente in città quando per altre vetture non è possibile,ma non è adatto per la città..

Cose che fanno riflettere!

Purtroppo sarà obbligatorio dal SUV alla 500..per cui meglio sapere come trattarlo.La nostra auto nuova ad esempio è una CIVIC 2.2 e vorrei sapere:

-Per evitare l'intasamento del filtro ogni quanti km più o meno sarebbe necessaria una "Tirata" fuori città per stare tranquilli??

-Quali sono le caratteristiche di questa "Tirata"??(centra la velocità o semplicemente i giri?Quanto tempo o quanti kilometri dovrebbe durare per essere sicuri del completamento del ciclo di rigenerazione?)

-Come ci si accorge che la "Tirata" ha avuto effetto?C'è qualche spia che indica la buona riuscita di un ciclo o il pericolo di interruzione dello stesso in corso?

Terzo e più generico quesito ;)
-Se si dovesse prendere la macchina in città per fare pochi km durante la settimana (meno di 10 al giorno) si potrebbe stare comunque tranquilli prendendo l'autostrada oppure strade extraurbane una volta a settimana?Oppure è troppo poco ed è NECESSARIO usare l'altra auto(benzina) durante la settimana per spostamenti cittadini?

Scusate l'ignoranza :oops: e grazie a tutti per le delucidazioni..
 
sì, in effetti il malefico accrocchio altresì definito come dpf non è altro che una clamorosa "sola", e scusate il francesismo :D .
Per far sì che dia meno rogne possibili, bisogna:
1. Evitare di usare la macchina nel traffico cittadino e negli ingorghi in generale (perché la frequenza delle rigenerazioni in tal caso aumenta vertiginosamente, fino a una ogni 300km o giù di lì, e anche la durata delle stesse aumenta in proporzione);
2. Evitare di usare la macchina per spostamenti brevi, specie d'inverno, quando il motore e tutto l'apparato di scarico fanno più fatica ad andare in temperatura (in queste condizioni, almeno 20 minuti di funzionamento continuativo sono il minimo sindacale).
N.B: qualora non fosse possibile ottemperare alle due condizioni predette, rivolgersi altrove, tipo motori con alimentazione a benzina/gas/ibrido ecc.; l'ormai mitica "tirata in autostrada", in tal caso, sarebbe un palliativo ben poco efficace.
3. Effettuare sempre il completo warm-up del motore, cioè mantenersi tra i 1.600 e i 2.200 rpm fin quando lo stesso non va in temperatura d'esercizio ottimale, per poi eventualmente spingere a regimi più elevati solo quando la lancetta è ben fissa e stabile a centro scala.
4. Evitare di guidare sottocoppia.
5. Evitare di riprendere dai bassi regimi schiacchiando a fondo l'acceleratore, ma se necessario scalare marcia per tenere il motore nel range di giri ottimale (intorno ai 2.000 rpm) per poi accelerare solo in seguito.
6. Controllare maniacalmente l'olio (qualità, livello e stato di diluizione col passare dei km) e sostituirlo - se si ravvisa un'eccessivo degrado: basta guardare il colore del liquido sull'astina e annusarne l'odore ;-) - anche prima degli intervalli consigliati dalla Casa. In caso di rigenerazioni frequenti, anche 15.000 km potrebbero essere troppi, ma naturalmente bisogna verificare caso per caso. Chi fa molta autostrada, condizione in cui la frequenza delle rigenerazioni si abbassa (si verificano ogni 1.000 km o più), potrebbe percorrere anche 20.000 km senza grossi patemi.
7. Avere uno stellone grande grande che ti protegge per non vedere strane spie che si accedono quando meno te lo aspetti.
 
rosmarc ha scritto:
sì, in effetti il malefico accrocchio altresì definito come dpf non è altro che una clamorosa "sola", e scusate il francesismo :D .
Per far sì che dia meno rogne possibili, bisogna:
1. Evitare di usare la macchina nel traffico cittadino e negli ingorghi in generale (perché la frequenza delle rigenerazioni in tal caso aumenta vertiginosamente, fino a una ogni 300km o giù di lì, e anche la durata delle stesse aumenta in proporzione);
2. Evitare di usare la macchina per spostamenti brevi, specie d'inverno, quando il motore e tutto l'apparato di scarico fanno più fatica ad andare in temperatura (in queste condizioni, almeno 20 minuti di funzionamento continuativo sono il minimo sindacale).
N.B: qualora non fosse possibile ottemperare alle due condizioni predette, rivolgersi altrove, tipo motori con alimentazione a benzina/gas/ibrido ecc.; l'ormai mitica "tirata in autostrada", in tal caso, sarebbe un palliativo ben poco efficace.
3. Effettuare sempre il completo warm-up del motore, cioè mantenersi tra i 1.600 e i 2.200 rpm fin quando lo stesso non va in temperatura d'esercizio ottimale, per poi eventualmente spingere a regimi più elevati solo quando la lancetta è ben fissa e stabile a centro scala.
4. Evitare di guidare sottocoppia.
5. Evitare di riprendere dai bassi regimi schiacchiando a fondo l'acceleratore, ma se necessario scalare marcia per tenere il motore nel range di giri ottimale (intorno ai 2.000 rpm) per poi accelerare solo in seguito.
6. Controllare maniacalmente l'olio (qualità, livello e stato di diluizione col passare dei km) e sostituirlo - se si ravvisa un'eccessivo degrado: basta guardare il colore del liquido sull'astina in buone condizioni di luce e annusarne l'odore ;-) - anche prima degli intervalli consigliati dalla Casa. In caso di rigenerazioni frequenti, anche 15.000 km potrebbero essere troppi, ma naturalmente bisogna verificare caso per caso. Chi fa molta autostrada, condizione in cui la frequenza delle rigenerazioni si abbassa (si verificano ogni 1.000 km o più), potrebbe percorrere anche 20.000 km senza grossi patemi.
7. Avere uno stellone grande grande che ti protegge per non vedere strane spie che si accedono quando meno te lo aspetti.

Quoto, con la specifica ulteriore che il nostro buon Rosmarc ha condotto uno studio dedicato ed approfondito sul comportamento della vettura con il dpf. E' d'uopo ascoltarlo (ovvero, leggerlo....) e seguire gli ottimi consigli che fornisce. Sono veritieri ed utilissimi.
 
Salve, sono possessore di una civic 2.2 con dpf da marzo 2008.
Finora nn ho avuto alcun problema con il filtro, credo ke il tipo di percorso sia quello che influisce di + sugli eventuali guai.
Io faccio un percorso di 22km x andare al lavoro spostandomi da un paese all'altro, probabilmente è + ke sufficiente x pulire il filtro visto che nn ho mai dovuto fare la tiratina in autostrada oppure porlarla in officina.
P.s. unico neo i consumi, il cdb resta sempre attorno ai 6.5l/100km facendo un percorso che definirei misto urbano/extraurbano mi aspettavo consumi un pò inferiori.
Per il resto bella auto divertente da guidare.
 
Rosmarc ha scritto:

4. Evitare di guidare sottocoppia.

scusate l'ignoranza ma cosa si intende x guidare sottocoppia?
guidare col motore al minino oppure sono sottocoppia tutti i regimi inferiori alla coppia max? (ke nel caso del 2,2 è attorno ai 2000 g/min)

grazie x la eventuale risposta.
 
fondamentalmente, direi che conviene non incaponirsi - magari alla ricerca del record consumi - a utilizzare marce troppo alte, tipo V e VI, specie quando si procede ad andatura costante. Magari scalare marcia e tenere il motore un po' più su di qualche centinaio di giri (sopra i 1.500/1.700 in genere è ok, poi dipende dal carico a bordo, dalla pendenza e dal tipo di percorso).
Nella cosiddetta "guida brillante", ovviamente, il problema non si pone, anzi quest'ultima è quella che più si addice ai motori inficiati dalla presenza del malefico accrocchio
 
lellix68 ha scritto:
[...] un percorso di 22km x andare al lavoro [...]
anche nel mio caso la situazione è simile. In effetti credo che, se non ci sono frequenti stop & go obbligati durante il tragitto, questa sia la percorrenza continuativa minima - ma proprio minima, e possibilmente da effettuarsi su strade extraurbane poco trafficate - per poter prendere in considerazione un diesel con dpf
 
aggiungo un mio scritto precedente, che credo possa servire da ulteriore chiarimento.

rosmarc ha scritto:
il dpf è a mio avviso da evitare categoricamente se si fanno spesso, o in prevalenza, tragitti brevi, ancor di più se in città. Le conseguenze in tal caso sarebbero: rigenerazioni più frequenti e più lunghe, che avverrebbero quasi sempre alla fine del tragitto - essendo quest'ultimo molto breve, ciò è quasi inevitabile - per cui potrà capitare mooolto spesso di dover attendere con motore acceso la fine delle rigenerazioni (12-15 minuti dopo gli ultimi aggiornamenti del software di gestione, mentre le vecchie versioni richiedevano addirittura 20/25 minuti!!!), cosa che a lungo andare diventa francamente intollerabile. [...] Sui tragitti medio-lunghi invece il dpf non dovrebbe dare, in condizioni normali, particolari grattacapi: quasi non ci si accorge della sua presenza, nemmeno quando rigenera. Da verificare l'affidabilità del dispositivo a lungo termine, dato che mi pare nessuno abbia avuto modo, almeno su questo forum, di percorrere oltre 100/150.000 km con l'accrocchio a bordo. In linea di massima, però, se lo eviti è meglio ;)
 
Grazie x le info.

Credo di essere nella situazione quasi ideale, di solito viaggio in VI attorno ai 2000/2200 g/min x oltre meta del tragitto, il resto strada tortuosa (e divertente) in III, quel ke rimane sono accelerazioni e frenate tra le varie rotonde alla francese.

Spero di poterti dire come va "il malefico accrocchio" tra 5 anni quando avrà circa 150.000 km.
 
rosmarc ha scritto:
sì, in effetti il malefico accrocchio altresì definito come dpf non è altro che una clamorosa "sola".....

Ciao a tutti

mi permetto di schematizzare, a margine di quanto esaustivamente esposto da rosmarc, 4 concetti sul DPF:

1) AMBIENTE: il contributo alla tutela dell'ambiente e il soccorso al marketing non sono paragonabili;
la vendita di "inveduto" riadattato e forse tecnologicamente obsoleto non si può paragonare ai potenziali danni devastanti per l'ambiente e per il prossimo derivanti dall'uso di uno "spargi micron di particolato";
i fenomeni si manifestano in tempi diversi e anche con effetti misurabili in tempi diversi;

2) LOGICA: chi lucra sulla diffusione del particolato in qualità di fornitore della materia prima da cui deriva dovrebbe essere investito della responsabilità di individuare meccanismi di recupero volgarmente paragonabili al circuito di raccolta degli olii usati;
se lo bruciassero i petrolieri nei loro inceneritori il particolato!
Le case automobilistiche dal canto loro, pur concendendo l'attenuante dei soli limiti derivanti dai livelli teconologici raggiunti, dovrebbero orientarsi in tal senso almeno fino a quando non ci sarà una "rivoluzione tecnologica";
personalmente preferirei avere sotto il cofano un "compattatore" di particolato, magari con i suoi "cicli di compattazione" e scaricare premendo un bottone il mio bel panetto di particolato quando vado a fare il pieno.
C'è chi usa il DPF/FAP con la cerina, chi con l'iniettore dedicato, chi con le post-iniezioni, perdonate l'ignoranza...ma c'è una legge che impone il DPF in quanto tale o il rispetto dei limiti di emissioni!?
Se le case hanno adottato soluzioni differenti, probabilmente ci sarà un vincolo di risultato e Honda nel nostro caso, che ha dato storicamente mostra di creatività tecnologica, poteva "inventarsi", o almeno "proporre", emissioni di "particolato zero"...invece è desolante vedere un appiattimento tecnologico generale.
..Il DPF!!..."Carneade"!!...mettiamocelo pure noi in Honda..un tipo che più o meno funziona...fa figo..va di moda...ce l'hanno tutti!!...così vendiamo qualcosa in più pure noi...

3) TECNOLOGIA: in questa sede più volte sono state rimarcate dal punto di vista tecnico da più parti, Meipso in primis, i pregi e le caratteristiche di i-CTDi;
è stato altresì affermato che le "patch ambientaliste" che si sono succedute nel tempo (egr, DPF) condizionano la natura stessa di questo ottimo propulsore;
dai commenti letti sempre in questa sede sembrerebbe che le evoluzioni che ci sono state con i-Dtec non siano proprio tali;
le prestazioni del motore, il fatto che non sia paragonabile ad i-CTDi, che sia stato ruotato per disporre il DPF in maniera da sfruttare il calore del collettore di scarico (idea mi pare adottata anche da Subaru) non sono dimostrazione di avanzamento tecnologico ma di "condizionamento da DPF";
ci si apetta 150 cavalli di razza ma in realtà potrebbero essere solo 100 + 1 ciuchino di supporto.
In definitiva ci sono sviluppi solo nella direzione di "come non dovrebbe essere fatto".

4) SERENITA': "...oddio sto per rigenerare!!..."; "...ho rigenerato, ma avrò rigenerato bene!?...ho fatto anche un giro inutile sprecando gasolio...meglio di così!!..."; "...bisogna che il motore lo tengo sempre allegro...gli racconto una barzelletta!? ...no devo pestare di più sull'acceleratore....ma così consumo di più...non è che produco anche più particolato!? ...ma se produco più particolato rigenero più spesso...e riconsumo di più...e diluisco l'olio!!!...che dovrò cambiare più spesso...va a finire che inquinerò di più anche con il lubrificante da smaltire..."

scusate ma mi è scappata...
oggi più che mai è d'obbligo orientarsi su scelte perfettamente commisurate alle proprie necessità;
la serenità personale e il tempo perso a causa di magagne da DPF o tecnologie assurde similari hanno un loro valore economico da considerare nel computo di quelle scelte che meritano il giusto appagamento e non una magra consolazione.

Saluti
 
Da possessore vorrei esprimer la mia.
SE la usi solo in città ordinala senza dpf...
SE fai tutta autostrada e un po' di città w il dpf
SE fai extraurbano va bene il dpf ma ogni tanto viaggia a 90 in 5a invece che in 6a...cosi sei sicuro che ogni tanto rigenra e poi a quella velocità i consumi son bassi anche in 5a. (testato da me....)
Ciao
 

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