Servizi
How to
Fleet&Business
FORUM
seguici con

Cirelli 5

Cirelli 5 - opinioni e discussioni sul Forum di Quattroruote

  1. amicable

    amicable

    Iscritto:
    1249232691
    Messaggi:
    8.065
    Piaciuto:
    1.871
    Impressioni di guida di Quattroruote. (gennaio 2024)

    CIRELLI 5 Il nome è italiano, ma questa Suv deriva da un'auto cinese. Si presenta con uno stile sfizioso e concretissimi motori termici (bifuel a Gpl incluso). Piuttosto buono il comportamento stradale, sguarnito il reparto Adas

    Mentre i marchi con un pedigree noto sono impegnati anima e corpo nel
    difficile mestiere di vendere le macchine elettriche – che, peraltro, continuano a giacere tristemente nei piazzali delle concessionarie –,
    c'è chi prova a imboccare una strada diversa,
    puntando tutto sul mondo termico. E, magari, battendo pure strade alternative, come
    fa dal 2007 la DR Automobiles, che acquista
    un prodotto semifinito in Cina e poi lo rende
    appetibile per l'automobilista italiano, anche
    grazie al prezzo contenuto. Pure giocando
    la carta del bifuel.
    LINEA DI CARATTERE
    È la strada che ha deciso di seguire pure
    la lombarda Cirelli. Con una gamma che va
    dritta al punto: se si eccettua la 7, van che
    pare fatto su misura per le esigenze di chi
    trasporta persone per lavoro, il fulcro delle
    sue proposte gravita nel territorio abitato
    dalle Suv. Piccole, come la 2, e medie, come
    la 5 di questo primo contatto. Strettamente
    derivata dalla cinese Dongfeng Forthing T5
    Evo, questa vettura ha una linea che attira
    gli sguardi: vuoi per il muso aggressivo, vuoi
    per i quattro scarichi (veri) che fanno capolino dal paraurti, la 5 ha una presenza scenica difficile da ignorare. A un primo, sommario esame visivo, non si scorgono vistose
    imprecisioni nell'accostamento dei pannelli
    della carrozzeria e dei fascioni paraurti, anche se qualche elemento che tradisce la parentela con l'automobile cinese emerge: uno
    su tutti, le scritte "Forething" all'interno dei
    gruppi a Led che fungono da luci diurne. Più
    in basso si trovano i gruppi ottici che assolvono alla funzione di abbaglianti e anabbaglianti, dotati di tradizionalissime lampade a
    incandescenza.
    Pure nell'abitacolo si nota qualche elemento naïf. Per dire: il quadro strumenti non
    è riconfigurabile e presenta una grafica fin troppo semplificata, al pari di quello
    dell'infotainment (entrambi hanno una diagonale da 10,25 pollici). Quest'ultimo ospita Apple CarPlay e Android Auto, fruibili anche senza cavo, ma non dispone del sistema
    che permette di ascoltare la radio in digitale, ovvero il Dab, che peraltro dovrebbe arrivare a breve, in seguito a un aggiornamento. Per il resto, è bello notare come materiali e assemblaggi siano sostanzialmente a livello dei costruttori generalisti del Vecchio
    Continente, almeno fin dove arriva l'occhio
    e si posa la mano. Si può discutere, per dire,
    sul fatto che la scritta Cirelli appiccicata sul
    volante (nell'immagine a destra) sia un po'
    posticcia, però, se si valutano gli interni nel
    loro insieme, bisogna riconoscere che c'è
    una certa attenzione sia al design sia alla
    funzionalità: le bocchette a turbina, vagamente ispirate a quelle dei modelli Mercedes, movimentano in modo piacevole la
    plancia e il tunnel a due piani può contare
    su un bel numero di vani portaoggetti.
    SI MUOVE CON AGILITÀ
    Il quattro cilindri turbo a iniezione diretta
    di benzina arriva dalla Mitsubishi, mentre
    l'elettronica è opera della Bosch. Al netto di un'avvertibile rumorosità di fondo, che
    diventa fastidiosa soltanto quando si preme
    a fondo l'acceleratore, i 177 cavalli e i 285
    Newtonmetro (disponibili già a quota 1.800
    giri) donano un'innegabile e piacevole brillantezza alla nostra Suv, che dimostra di
    avere sempre lo scatto pronto. E ciò, nonostante una certa indolenza del cambio automatico a doppia frizione, non fulmineo nei
    passaggi di rapporto e, in generale, pigro nel
    recepire gli ordini impartiti da chi guida.
    Detto questo, la 5 trasmette sensazioni
    di agilità tra le curve: a tal proposito, vale la
    pena ricordare che la Cirelli rivede espressamente il reparto sospensioni, sostituendo
    gli ammortizzatori e modificando gli angoli
    caratteristici delle ruote (da ben 19 pollici),
    all'anteriore come al posteriore (dove, peraltro, c'è uno schema multilink a tre leve e
    mezzo). Alla fine, è lo sterzo l'elemento meno
    intonato dell'insieme, perché soffre di una
    certa mancanza di comunicatività. In ogni
    caso, se non si è particolarmente esigenti in
    termini di handling, questa vettura rappresenta un mezzo onesto e sincero, che ha
    tutte le carte in regola per affrontare a testa
    alta gli spostamenti quotidiani, anche non
    necessariamente troppo corti. D'altronde,
    offre cinque posti (quattro comodi), un bagagliaio da 370 litri dichiarati e una dotazione completa, che spazia dall'accesso e
    dall'avviamento senza chiave alle ottime telecamere a 360 gradi, racchiudendo pure
    optional niente affatto scontati, quali il tetto
    panoramico apribile, il portellone ad apertura assistita e il sistema di controllo automatico della velocità in discesa, giusto per
    limitarci a citare quelli di maggiore rilievo.
    ASSENTE IL LIVELLO 2
    Semmai, il fianco è scoperto dal punto di
    vista degli aiuti elettronici di sicurezza: di
    fatto, ci si ferma al dispositivo che sorveglia
    gli angoli bui. Niente frenata automatica d'emergenza, per intenderci, ma non c'è traccia
    neppure del sistema di mantenimento della
    corsia e tanto meno della guida assistita di
    livello 2, che si realizza grazie al dispositivo
    di centraggio della traiettoria, combinato
    con il regolatore di velocità adattivo: si può
    contare soltanto sul classico cruise control.
    E si deve fare a meno anche del Traffic jam
    assist, il sistema che gestisce in completa
    autonomia gli stop&go tipici della marcia in
    colonna. In questo comparto, di conseguenza, la neonata sport utility sino-italiana parte in deciso svantaggio rispetto alle rivali
    che tutti conoscono.
    Comunque, tenendo presente la fascia di
    mercato in cui s'inseriscono la 5 e le (numerose) concorrenti sulla piazza, di costruttori
    più o meno affermati, il pacchetto proposto
    dalla Cirelli ha le potenzialità per provare a
    conquistare chi desidera qualcosa di diverso
    dai soliti marchi generalisti. E magari, perché
    no, vuole provare il sottile piacere di sfoggiare un oggetto ancora sconosciuto ai più,
    ma – al tempo stesso – dal sapore italiano,
    anche se il passaporto rimane di fatto prevalentemente cinese. Oltre tutto, se l'intento
    è quello di percorrere parecchi chilometri
    all'anno, ci si può pure giocare la carta della
    doppia alimentazione. Nell'attesa che, prima
    o poi, la transizione faccia il suo corso. Sotto
    questo profilo, peraltro, alla Cirelli si dicono
    già pronti. Non resta che attendere il prosieguo della storia.

    C5.jpg
     
    Ultima modifica: 2 Settembre 2024

Condividi questa Pagina