Solitamente, in questo ambito sono io a fare domande ai lettori: per capire le preferenze dominanti, per tastare la temperatura del pubblico verso il mercato e anche per raccogliere suggerimenti. Questa volta, però, facciamo il contrario. Rileggendo il grande numero di risposte al mio ultimo post, in cui chiedevo quanti appassionati non gradiscono la piega presa dall'industria, mi sono reso conto che alcuni non hanno idea di che cosa sia Quattroruote: quante persone ci lavorano, come vengono ripartite le risorse, qual è il rapporto con le Case, come si fanno le prove e quanto costano, da quante testate è composto il nostro network internazionale, che cos'è la divisione Professional, di chi sono le macchine che proviamo, a chi appartiene l'Editoriale Domus eccetera. E' un fenomeno naturale: se è vero che più di due milioni di persone leggono stabilmente il giornale, e quindi sanno che cosa si nasconda dietro un periodico con 64 anni di vita, lo è altrettanto che oggi sempre più persone (e stiamo parlando di oltre 6 milioni di utenti unici al mese) arrivano al nostro mondo dalla via digitale, che esprime valori e modelli di business e fruizione dell'informazione radicalmente diversi dalla carta stampata (e sulle cui dinamiche c'è grande confusione in generale). Sono quindi a vostra disposizione per rispondere a domande sul funzionamento pratico di Quattroruote e sui suoi indirizzi editoriali.
Arrivano dai parchi stampa delle case automobilistiche, peraltro ormai ridotti a minimi termini per ridurre i costi (da qui deriva la scarsa varietà di versioni e allestimenti). In linea di massima le auto rimangono in redazione per tre settimane, ma ci sono eccezioni (la Mercedes per policy dà le macchine per 10 giorni lavorativi, BMW pure ma chiude un occhio per le sole testate specializzate, i modelli di marche come Ferrari e Aston al massimo 5 giorni).
Buongiorno direttore, io ho una curiosità di tipo statistico. Sul cartaceo, quali sono gli articoli che, se presenti, fanno vendere come il pane la rivista? Avete una statistica? Oppure le vendite sono sempre livellate qualsiasi siano i contenuti? Per il web invece? "Vende" più il contenuto o il titolo di impatto? Grazie.
Da buona norma giornalistica, le esclusive - soprattutto di prodotto - premiano sempre. Sulla carta, l'effetto sui volumi di vendita di un contenuto esclusivo si avverte, ma molto meno rispetto al passato; e comunque devi aspettare settimane per sapere se quello che hai scelto è piaciuto. Sul digitale, puoi misurare in diretta l'efficacia di un articolo, posto che il web ragiona su logiche quantitative che non sono quelle della carta.
Quanto per voi è importante l'apporto strettamente tecnico dell'ing Massai rispetto a un test più generico dove l'aspetto funzionale della vettura è equamente ripartito tra meccanica ed infoteinement? Avete polso che il pubblico abbia più interesse a un 'infarinatura generale o a determinati aspetti più mirati?
Massai ha un riscontro altissimo presso un pubblico dalle esigenze molto specifiche. Detto questo, la condivisione delle componenti e la necessità di far fronte comune a norme antinquinamento valide per l'intera industria ha generato un allineamento delle soluzioni tecniche, per cui oggi nel mass market (a parte forse le ibride, che hanno tante interpretazioni) è difficile trovare qualcosa che vale la pena di approfondire sul giornale. Del resto, non è un caso che la letteratura tecnica, i disegni, gli spaccati non vengano più forniti dai produttori, come accadeva una volta.
La ringrazio della risposta. Ho un'altra curiosità, mi perdoni un po' "maliziosa", che sorge spontanea in considerazione del fatto che le vetture da testare provengano dai parchi stampa delle case, e non dalla rete di distribuzione/vendita normale. 4R è attrezzato per verifiche dei dati dichiarati di potenza-coppia dei propulsori, ed oltre alla eventuale attrezzatture utilizzata (banchi prova, ecc.) vengono messi in atto dei protocolli volti a controllare se gli esemplari siano strettamente di serie soprattutto nell' erogazione delle prestazioni (e relativi consumi), oppure vi fidate?
Beh, almeno ciò significa che in Italia ci sono ancora tanti appassionati dell'automobile o comunque persone interessate alle automobili, e questo è un valore, un dato certamente positivo anche in ottica futura. L'opinione comune è che ai giovani dell'auto non importi una mazza, invece a quanto pare non è così!
Sig. Direttore, in virtù del successo di Instagram e dell'uso ormai spasmodico dello scrolling avete mai pensato di dedicare più spazio alle immagini? Secondo me il linguaggio fotografico racconta più e meglio di uno testuale e la carta stampata è più efficace dello scrolling su smartphone perchè avvicinando l'occhio alla pagina quasi ci si immerge dentro al fotogramma stesso
Non abbiamo il banco prova: le volte che abbiamo fatto verifiche è sempre stata evidente la rispondenza dell’auto all’omologazione.
si, non dico una sorta di album fotografico ma dare più spazio alle immagini e anche a disegni tecnici e spaccati (quelli che qualcuno reclama). Purtroppo l'impressione che ormai abbiamo un pò tutti è che la stampa (di qualunque tipo) si limita a copiare o ricalcare i comunicati stampa ufficiali che sia della casa costruttrice o politico o sportivo, l'immagine secondo me è più veritiera o quantomeno da l'impressione di esserlo e al lettore serve un pò di verità specie in questo momento storico in cui fra stampa ufficiale e social vari si legge tutto e il contrario di tutto. Forse non guasterebbe neppure un pensiero critico un pò più duro sui prodotti. Una domanda, fotografi e videomaker sono interni alla redazione o sono autonomi che vengono chiamati di volta in volta?
Quattroruote - sul prodotto - non elabora pensieri, ma analisi. Che per loro natura non sono né dure né morbide: soltanto obbiettive. I fotografi sono esterni. I video sono realizzati da una società di produzione, il cui team lavora di concerto con la redazione.