<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Cambi automatici: sorpasso avvenuto? | Il Forum di Quattroruote

Cambi automatici: sorpasso avvenuto?

Mi riferisco all'ultimo numero di dicembre di 4r dove c'è una prova comparativa che mi ha sorpreso: una Audi a5 sbk contro una Jaguar di pari categoria; ebbene l'Audi monta un nuovissimo DSG 7 rapporti, la Jaguar un "normale" automatico con convertitore.
Risulta che quello della Jaguar è più efficiente, rapido e senza incertezze, oltre che non avere differenze nei consumi!
La cosa non mi meraviglia, e non cado nell'errore di considerare non riuscito il DSG (che persino quattroruote ha trovato incerto nei rallentamenti ad esempio presso gli incroci e successiva accelerazione; magari più avanti si accorgerà dei problemi nei parcheggi in salita), ma è evidente che il convenzionale è stato migliorato e raffinato a tal punto di aver preso di nuovo il sopravvento.
Siccome sono sempre stato un sostenitore del convertitore o, in alternativa, del CVT, la cosa non mi dispiace.
 
Quando si parcheggia in salita o in discesa nel passaggio dalla 1 alla retro o viceversa c'è un attimo di " buco " nel quale l' auto tende a seguire la pendenza ,dopodichè la marcia entra di colpo facendoti fare un balzo avanti ( o indietro). In questo modo parcheggiare "di fino" non è facile , bisogna calibrare il freno col piede sinistro. Guido un doppia frizione 7 marce ( Dkg) tutti i giorni , va benissimo in manuale nella guida sportiva ,ma su un diesel nella guida tranquilla non ce lo vedo proprio , molto meglio l' automatico.
 
Nella guida in citta' mi capitano le stesse cose che riporta Quattroruote , pero' se lo si usa un manuale va molto meglio.Praticamente andrebbe sempre usato in manuale cni i paddles imho ;)
 
Nella guida di tutti i giorni mi pare di capire che i robotizzati e anche i doppia frizione possono avere delle incertezze, mentre i cambi a convertitore non ne hanno?
 
Maxetto ha scritto:
Nella guida di tutti i giorni mi pare di capire che i robotizzati e anche i doppia frizione possono avere delle incertezze, mentre i cambi a convertitore non ne hanno?
Esatto ,io li ho sempre usati su auto molto sportive e li' sono il meglio , ma se dovessi fare un sacco di chilometri per lavoro o guidare prevalentemente in citta' non ci penserei nemmeno , automatico ferever
 
Maxetto ha scritto:
Nella guida di tutti i giorni mi pare di capire che i robotizzati e anche i doppia frizione possono avere delle incertezze, mentre i cambi a convertitore non ne hanno?
Assolutamente, i cambi con convertitore hanno una fluidità impareggiabile. In manovra è semplicissimo calibrare il movimento della vettura, agendo sul solo freno. Sul robotizzato invece è necessario agire sull'accelleratore, che non sempre risponde in maniera omogenea, tendendo talvolta a far compiere dei piccoli "salti", tanto più evidenti quanto è lenta la risposta della farfalla motorizzata (e su alcune vetture la lentezza è davvero evidente)
 
Maxetto ha scritto:
Nella guida di tutti i giorni mi pare di capire che i robotizzati e anche i doppia frizione possono avere delle incertezze, mentre i cambi a convertitore non ne hanno?

per semplificare molto, il convertitore di coppia proprio per come è costituito permette una certa differenza di giri fra motore e ruote anche con marcia innestata, mentre i sistemi con doppia frizione a secco lo permettono solo in determinate condizioni gestite dalla centralina.
in alcuni casi la naturale tendenza a slittare del convertitore è utile a rendere più gradevole o dinamica la guida, anche se poi ad andare a vedere magari i tempi secchi della manovra si scopre che un doppia frizione "incerto" è più prestazionale di un automatico con convertitore percepito "reattivo".

ciao!
 
cognizionezerozero ha scritto:
Maxetto ha scritto:
Nella guida di tutti i giorni mi pare di capire che i robotizzati e anche i doppia frizione possono avere delle incertezze, mentre i cambi a convertitore non ne hanno?

per semplificare molto, il convertitore di coppia proprio per come è costituito permette una certa differenza di giri fra motore e ruote anche con marcia innestata, mentre i sistemi con doppia frizione a secco lo permettono solo in determinate condizioni gestite dalla centralina.
in alcuni casi la naturale tendenza a slittare del convertitore è utile a rendere più gradevole o dinamica la guida, anche se poi ad andare a vedere magari i tempi secchi della manovra si scopre che un doppia frizione "incerto" è più prestazionale di un automatico con convertitore percepito "reattivo".
ciao!
Tutto giusto, ma il convertitore non si limita a permettere uno slittamento, ma come dice la parola stessa converte i maggiori giri a monte in maggior coppia a valle (fino a quasi il doppio) che è una grande comodità.
La prova su strada citata all'inizio del thread dimostra che l'ultima evoluzione dell'automatico "tradizionale" è addirittura più veloce del doppia frizione! (pur mantenendo, grazie al convertitore, l'impareggiabile dolcezza in manovra).
Quanto allo slittamento del convertitore, ormai si tende al blocco meccanico (caso honda), vale a dire quando è bloccato, la coppia letteralmente bypassa il convertitore che diventa un cilindro rigido (per rendere l'idea). Richiamo ancora la prova in questione dove il cambio tradizionale non consuma affatto più del robotizzato, in nessuna condizione d'uso!
 
pietrogambadilegno ha scritto:
cognizionezerozero ha scritto:
Maxetto ha scritto:
Nella guida di tutti i giorni mi pare di capire che i robotizzati e anche i doppia frizione possono avere delle incertezze, mentre i cambi a convertitore non ne hanno?

per semplificare molto, il convertitore di coppia proprio per come è costituito permette una certa differenza di giri fra motore e ruote anche con marcia innestata, mentre i sistemi con doppia frizione a secco lo permettono solo in determinate condizioni gestite dalla centralina.
in alcuni casi la naturale tendenza a slittare del convertitore è utile a rendere più gradevole o dinamica la guida, anche se poi ad andare a vedere magari i tempi secchi della manovra si scopre che un doppia frizione "incerto" è più prestazionale di un automatico con convertitore percepito "reattivo".
ciao!
Tutto giusto, ma il convertitore non si limita a permettere uno slittamento, ma come dice la parola stessa converte i maggiori giri a monte in maggior coppia a valle (fino a quasi il doppio) che è una grande comodità.
La prova su strada citata all'inizio del thread dimostra che l'ultima evoluzione dell'automatico "tradizionale" è addirittura più veloce del doppia frizione! (pur mantenendo, grazie al convertitore, l'impareggiabile dolcezza in manovra).
Quanto allo slittamento del convertitore, ormai si tende al blocco meccanico (caso honda), vale a dire quando è bloccato, la coppia letteralmente bypassa il convertitore che diventa un cilindro rigido (per rendere l'idea). Richiamo ancora la prova in questione dove il cambio tradizionale non consuma affatto più del robotizzato, in nessuna condizione d'uso!

il mio intervento era centrato a cercare di spiegare come mai i doppi frizione a volte abbiano incertezze che i cambi con convertitore non hanno: un elemento che svincola i giri - e le inerzie - è utile soprattutto quando le variaizoni di coppia sono brusche.

per il resto, non posso che essere d'accordo con quello che dici, anche se ho qualche dubbio sul fatto che i tradizionali abbiano un consumo equivalente (a meno che non si parli di marcia a velocità costante dove in effetti il bloccaggio del convertitore elimina de facto la causa principale di dissipazione della trasmissione).

ciao!
 

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