<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> BMW: da orinale teutonico... | Il Forum di Quattroruote

BMW: da orinale teutonico...

Un mucchio di roba che crediamo "occidentale" e' da anni prodotta in Cina.
I cinesi, oltre a fare un mucchio di schifezze di infima qualita' che costan poco e valgono meno, sanno anche fare roba costruita bene e a standard occidentali o poco meno, con notevole risparmio.
E stan migliorando.
Il percorso e' identico a quello seguito dal Giappone tra gli anni '60 e gli anni '90.
Speriamo che non abbian subito cosi' successo, o ci comprano tutti. ;)
Almeno questa volta abbiamo evitato di cadere nella trappola del protezionismo...
 
99octane ha scritto:
Un mucchio di roba che crediamo "occidentale" e' da anni prodotta in Cina.
I cinesi, oltre a fare un mucchio di schifezze di infima qualita' che costan poco e valgono meno, sanno anche fare roba costruita bene e a standard occidentali o poco meno, con notevole risparmio.
E stan migliorando.
Il percorso e' identico a quello seguito dal Giappone tra gli anni '60 e gli anni '90.
Speriamo che non abbian subito cosi' successo, o ci comprano tutti. ;)
Almeno questa volta abbiamo evitato di cadere nella trappola del protezionismo...

Il percorso NON è identico a quello del Giappone tra gli anni '60 e '90, e dirlo è una grossa semplificazione: i cinesi sono degli ottimi esecutori ma finora non hanno dato importanti contributi progettuali, in quasi tutti i settori della produzione industriale, mentre i giapponesi già negli anni '70 davano contributi innovativi nella ricerca in campo motoristico. Pensiamo alle maximoto, ma anche a molte realizzazioni automobilistiche a noi sconosciute perché non importate. E anche in molti altri campi (pensiamo all'elettronica o al settore dei trasporti con i primi treni superveloci).
Inoltre i giapponesi hanno una tradizione progettuale e industriale nell'industria meccanica di lunga data, con realizzazioni eccellenti (anche dal punto di vista della qualità progettuale) già negli anni '30, soprattutto nell'industria bellica: pensiamo ai caccia Mitsubishi o alle realizzazioni navali.
Per concludere, anche l'approccio culturale al progetto e alla produzione è abbastanza diverso tra cinesi e giapponesi, anche nei suoi valori etici.
 
I giapponesi han cominciato negli anni '60 con manifattura a basso costo, poi con copie di infima qualita', e poi han cominciato a lavorare sull'innovazione.
I cinesi stan procedendo sulla stessa via, forse un pelo piu' lentamente (come son sempre soliti fare). Meno male, o saremmo tutti una succursale di Pechino, a quest'ora.
E l'innovazione comincia ad esserci, specie nel campo dei prodotti ad elevato valore aggiunto, che fino a ieri erano l'unico ambito in cui potevamo dirci in netto vantaggio.
Non siamo ancora a livelli di commercializzazione diffusa, e il differenziale di prezzo d'acquisto non e' cosi' eclatante (certe cose costano, indipendentemente da chi le fa, e non le puoi far realizzare ai peones).
Pero' stanno arrivandoci.
La Cina e' vicina. Vicinissima.
 
99octane ha scritto:
I giapponesi han cominciato negli anni '60 con manifattura a basso costo, poi con copie di infima qualita', e poi han cominciato a lavorare sull'innovazione.
I cinesi stan procedendo sulla stessa via, forse un pelo piu' lentamente (come son sempre soliti fare). Meno male, o saremmo tutti una succursale di Pechino, a quest'ora.
E l'innovazione comincia ad esserci, specie nel campo dei prodotti ad elevato valore aggiunto, che fino a ieri erano l'unico ambito in cui potevamo dirci in netto vantaggio.
Non siamo ancora a livelli di commercializzazione diffusa, e il differenziale di prezzo d'acquisto non e' cosi' eclatante (certe cose costano, indipendentemente da chi le fa, e non le puoi far realizzare ai peones).
Pero' stanno arrivandoci.
La Cina e' vicina. Vicinissima.

Ripeto, non sono d'accordo sul fatto che i cinesi stiano facendo, o abbiano fatto, lo stesso percorso; anche perché, oltre ai motivi sopraddetti, i presupposti di partenza e la storia della loro evoluzione sono state ben diverse.
Anche la questione delle "copie infime" che i giapponesi avrebbero prodotto in passato secondo me rileva più di leggenda metropolitana, un po' comoda per noi europei, piuttosto che realtà.
Se in passato c'è stato qualche oggetto giapponese ispirato a quelli europei, la qualità era tutt'altro che infima, anzi, e il modello occidentale era migliorato, trasfigurato o arricchito con elementi tecnici originali.
Non si può neanche dire che ciò avvenisse frequentemente e sistematicamente, sono molti gli esempi di prodotti giapponesi del passato, anche lontano, dotati di autonomia e originalità tecnica.
 
Se i cinesi finora non hanno fatto innovazione o hi-tech non è perchè non ne sono capaci, è perchè ci guadagnano di più a produrre milioni di carabattole di valore infinitesimo grazie al costo pressochè nullo della loro manodopera. Ma state tranquilli che se il vento gira e gli si richiede di lavorare di fino, sono in grado eccome....
 
a_gricolo ha scritto:
Se i cinesi finora non hanno fatto innovazione o hi-tech non è perchè non ne sono capaci, è perchè ci guadagnano di più a produrre milioni di carabattole di valore infinitesimo grazie al costo pressochè nullo della loro manodopera. Ma state tranquilli che se il vento gira e gli si richiede di lavorare di fino, sono in grado eccome....

Non è semplicemente una questione di capacità o meno, ma anche di cultura di progetto.
La capacità esecutiva è altra cosa rispetto alla capacità progettuale.
I cinesi sono ottimi esecutori.
E non è vero che non producano già oggetti anche con elevati contenuti tecnologici. Gran parte dei prodotti informatici, per esempio, è made in China. Ma spesso lo fanno nel ruolo di esecutori di progetti, processi ed idee nati altrove.
 
retroviseur ha scritto:
99octane ha scritto:
I giapponesi han cominciato negli anni '60 con manifattura a basso costo, poi con copie di infima qualita', e poi han cominciato a lavorare sull'innovazione.
I cinesi stan procedendo sulla stessa via, forse un pelo piu' lentamente (come son sempre soliti fare). Meno male, o saremmo tutti una succursale di Pechino, a quest'ora.
E l'innovazione comincia ad esserci, specie nel campo dei prodotti ad elevato valore aggiunto, che fino a ieri erano l'unico ambito in cui potevamo dirci in netto vantaggio.
Non siamo ancora a livelli di commercializzazione diffusa, e il differenziale di prezzo d'acquisto non e' cosi' eclatante (certe cose costano, indipendentemente da chi le fa, e non le puoi far realizzare ai peones).
Pero' stanno arrivandoci.
La Cina e' vicina. Vicinissima.

Ripeto, non sono d'accordo sul fatto che i cinesi stiano facendo, o abbiano fatto, lo stesso percorso; anche perché, oltre ai motivi sopraddetti, i presupposti di partenza e la storia della loro evoluzione sono state ben diverse.
Anche la questione delle "copie infime" che i giapponesi avrebbero prodotto in passato secondo me rileva più di leggenda metropolitana, un po' comoda per noi europei, piuttosto che realtà.
Se in passato c'è stato qualche oggetto giapponese ispirato a quelli europei, la qualità era tutt'altro che infima, anzi, e il modello occidentale era migliorato, trasfigurato o arricchito con elementi tecnici originali.
Non si può neanche dire che ciò avvenisse frequentemente e sistematicamente, sono molti gli esempi di prodotti giapponesi del passato, anche lontano, dotati di autonomia e originalità tecnica.

Sei naturalmente libero di pensarla come vuoi.
Cio' non cambia la Storia.
 
retroviseur ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
Se i cinesi finora non hanno fatto innovazione o hi-tech non è perchè non ne sono capaci, è perchè ci guadagnano di più a produrre milioni di carabattole di valore infinitesimo grazie al costo pressochè nullo della loro manodopera. Ma state tranquilli che se il vento gira e gli si richiede di lavorare di fino, sono in grado eccome....

Non è semplicemente una questione di capacità o meno, ma anche di cultura di progetto.
La capacità esecutiva è altra cosa rispetto alla capacità progettuale.
I cinesi sono ottimi esecutori.
E non è vero che non producano già oggetti anche con elevati contenuti tecnologici. Gran parte dei prodotti informatici, per esempio, è made in China. Ma spesso lo fanno nel ruolo di esecutori di progetti, processi ed idee nati altrove.

Questo e' un luogo comune crasso e per nulla attinente alla realta' dei fatti.
I Cinesi sono piu' che capaci sia di autonomia progettuale e creativa, che di innovazione, e l'hanno dimostrato in molteplici settori.
 
99octane ha scritto:
retroviseur ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
Se i cinesi finora non hanno fatto innovazione o hi-tech non è perchè non ne sono capaci, è perchè ci guadagnano di più a produrre milioni di carabattole di valore infinitesimo grazie al costo pressochè nullo della loro manodopera. Ma state tranquilli che se il vento gira e gli si richiede di lavorare di fino, sono in grado eccome....
E non è vero che non producano già oggetti anche con elevati contenuti tecnologici. Gran parte dei prodotti informatici, per esempio, è made in China. Ma spesso lo fanno nel ruolo di esecutori di progetti, processi ed idee nati altrove.

Questo e' un luogo comune crasso e per nulla attinente alla realta' dei fatti.
I Cinesi sono piu' che capaci sia di autonomia progettuale e creativa, che di innovazione, e l'hanno dimostrato in molteplici settori.
per esempio?
 
99octane ha scritto:
I giapponesi han cominciato negli anni '60 con manifattura a basso costo, poi con copie di infima qualita', e poi han cominciato a lavorare sull'innovazione.
I cinesi stan procedendo sulla stessa via, forse un pelo piu' lentamente (come son sempre soliti fare). Meno male, o saremmo tutti una succursale di Pechino, a quest'ora.
E l'innovazione comincia ad esserci, specie nel campo dei prodotti ad elevato valore aggiunto, che fino a ieri erano l'unico ambito in cui potevamo dirci in netto vantaggio.
Non siamo ancora a livelli di commercializzazione diffusa, e il differenziale di prezzo d'acquisto non e' cosi' eclatante (certe cose costano, indipendentemente da chi le fa, e non le puoi far realizzare ai peones).
Pero' stanno arrivandoci.
La Cina e' vicina. Vicinissima.

Occhio perchè si narra che il 2012 sarà l'anno dei cambiamenti epocali....
per cui anche la succursale dovrebbe essere vicinissima!!
... e se salta fuori la succursale forse avremo meno fame....
saluri zanza
 
dexxter ha scritto:
99octane ha scritto:
retroviseur ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
Se i cinesi finora non hanno fatto innovazione o hi-tech non è perchè non ne sono capaci, è perchè ci guadagnano di più a produrre milioni di carabattole di valore infinitesimo grazie al costo pressochè nullo della loro manodopera. Ma state tranquilli che se il vento gira e gli si richiede di lavorare di fino, sono in grado eccome....
E non è vero che non producano già oggetti anche con elevati contenuti tecnologici. Gran parte dei prodotti informatici, per esempio, è made in China. Ma spesso lo fanno nel ruolo di esecutori di progetti, processi ed idee nati altrove.

Questo e' un luogo comune crasso e per nulla attinente alla realta' dei fatti.
I Cinesi sono piu' che capaci sia di autonomia progettuale e creativa, che di innovazione, e l'hanno dimostrato in molteplici settori.
per esempio?

Di esempi ce ne sono tanti, basta guardare su google. ;)
E molte cose che crediamo siano "occidentali", poi si scopre che sono progettate e costruite in Cina.
Per esempio ho un'ottima torcia a Led cinese, che fa concorrenza alle blasonatissime americane SureFire per efficacia, robustezza e qualita' nella costruzione.
O l'adozione di ceramiche monocristalline nella corazzatura del loro ultimo carroarmato.
O la realizzazione di edifici innovativi e ad ato contenuto tecnologico negli ultimi anni.
E molto altro ancora.
Per ora sono peculiarita', piuttosto che la norma, ma non passera' molto tempo prima che le cose cambino.
Fino a 10 anni fa la Cina era un paese comunista a economia agricola. Oggi e' un paese con un'economia commerciale in espansione fortissima, e un'industrializzazione esplosiva (la Cina da sola ha cambiato i mercati mondiali dell'acciaio e del rame, giusto per dirne una).
In Cina ci sono 250 milioni di "ricchi", e 13 dei super-ricchi miliardari al mondo. Non molti, su una popolazione di un miliardo e mezzo di abitanti, ma comunque pari alla popolazione europea.

Di piu':
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2010/02/traduzione-robert-fogel.shtml
 

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