Dieci giorni dice la Uil. Qualche settimana in più, fanno capire dal Lingotto. Certamente entro metà dicembre partirà la trattativa sul futuro di Mirafiori. La notizia trapela dall'incontro separato che ieri a Roma Marchionne ha concesso ai leader di Cisl, Uil e Fismic. Per la fabbrica di corso Agnelli si capirà dunque presto quali saranno i modelli in grado di garantire l'occupazione dei 12 mila dipendenti.
A Mirafiori si ripeterà lo stesso copione di Pomigliano con tanto di accordi separati e divisioni sindacali? Difficile dirlo prima anche perché ufficialmente, né il Lingotto né i sindacati pensano che nei singoli stabilimenti si possano replicare semplicemente le intese della Campania. Resta però sospesa la questione principale: quali modelli Marchionne intende realizzare a Torino per raggiungere quell'obiettivo di raddoppiare la produzione che aveva annunciato ad aprile e che sembrava aver smentito nell'estate annunciando di voler produrre in Serbia i suv originariamente destinati a Mirafiori? Da Roma sull'argomento trapelano indiscrezioni clamorose.
L'ipotesi che sarebbe allo studio prevede la creazione di una società mista tra la Fiat e la Chrysler per la gestione di un polo produttivo (non solo Mirafiori ma forse anche la Bertone di Grugliasco) destinato a realizzare i modelli nati dalla fusione industriale tra Torino e Detroit. E' chiaro che una simile ipotesi si potrà realizzare solo dopo aver completato lo spin off di gennaio che separerà la società dell'auto da Fiat industry dove confluiranno le produzioni di trattori e camion.
La nuova Mirafiori gestita dalla società mista Fiat-Chrysler avrà naturalmente bisogno di regole in grado di coinvolgere e convincere l'investitore americano. Che è certamente controllato da Fiat ma che ha nel suo azionariato altri soci. A quali condizioni gli stessi sindacati americani, tuttora i principali azionisti di Detroit, saranno disponibili a rischiare i loro fondi pensione a Torino? Questo potrebbe essere il nodo da sciogliere nella trattativa che si aprirà nelle prossime settimane a Mirafiori. E per paradosso il braccio di ferro potrebbe essere tra i sindacati italiani e quelli americani.
In cambio di un nuovo sistema di regole, Marchionne potrebbe proporre la produzione di modelli Fiat-Chrysler con marchio Lancia e soprattutto Alfa Romeo. Lo stesso ad lo aveva dichiarato nei mesi scorsi: "Il futuro di Mirafiori? Ci faremo tante, tantissime Alfa". Nelle prossime settimane la prima verifica.