Ipotizziamo di avere auto elettriche efficienti. In effetti, gia' ci sono, e funzionano benone.
Il problema e', ovviamente, la ricarica delle batterie, che prende tempi assolutamente inaccettabili.
Ma assumiamo che, in un qualche momento del futuro prossimo, si sviluppino pacchi di batterie standard sostituibili come normalmente si cambierebbero le pile a un giocattolo, quando sono scariche.
Resta pur sempre il problema del fabbisogno energetico che la ricarica di questa moltitudine di accumulatori produrrebbe.
Ebbene, si sa che il mondo procede di solito per evoluzione, raramente per "rivoluzione" e allora ecco il punto.
Si potrebbe trovare un sistema che ci "traghetti" a quando sara' disponibile sufficiente energia per soddisfare tale fabbisogno, possibilmente prodotta con sistemi che non richiedono idrocarburi.
Nel frattempo, il sistema in questione deve essere sufficientemente compatibile con le strutture esistenti da essere realisticamente implementabile, e al contempo sufficientemente efficiente da far si' che l'auto elettrica non si limiti a "scopare sotto il tappeto" il problema del consumo d'idrocarburi.
Come fare?
Bhe, le batterie verrebbero ricaricate nelle stazioni di servizio, capillarmente diffuse sul territorio nazionale.
E alle stazioni di servizio gia' oggi vengono consegnati migliaia di litri di combustibile.
Chi si ricorda il Totem?
Era basato sul motore della 127, non certo un paradigma d'efficienza ed ecologia, ma con opportuni accorgimenti riusciva a raggiungere efficienze elevatissime. Il motore era stato reingegnerizzato per girare a regime costante di massima efficienza, con un generatore elettrico, e il calore prodotto dal motore durante il funzionamento veniva utilizzato praticamente in toto, persino l'energia residua dei gas di scarico veniva ben spesa.
Ora: perche' non realizzare, su scala ovviamente piu' grande, qualcosa di analogo ma con le moderne tecnologie?
Un grosso, grosso gruppo elettrogeno presente in ogni distributore, con opportuni filtri e catalizzatori depuranti, che produca anche acqua calda o teleriscaldamento per le abitazioni vicine e che sia integrato da fonti rinnovabili come termoelettrico ed eolico (tra l'altro il termoelettrico e l'eolico si prestano a interessanti sinergie).
Chiaro che sarebbe semplicemente la costruzione di un grosso "ibrido" che carica le batterie degli utenti, senza avere auto ibride in circolazione, ma solo elettriche "ZEV". Il vantaggio sarebbe ovviamente di poter avere una scala maggiore che consentirebbe un efficienza maggiore del sistema ibrido "concentrato". Le ibride di oggi, per esempio, non utilizzano il calore dissipato dal motore termico (per quanto ci siano studi in tal senso).
L'unica perplessita' che mi rimane, e qui certamente il Tramp e' d'aiuto, e' l'efficienza del ciclo carica-scarica delle batterie, ma ritengo di stare abbastanza sul sicuro affermando che, se e' efficiente su un'ibrida, non dovrebbe teoricamente creare problemi in questo caso.
Chiaro che non si tratta di una soluzione "definitiva" ma, appunto, solo una tecnologia intermedia che ci porti fino al punto in cui avremo sufficiente energia pulita per alimentare veicoli elettrici.
Il problema e', ovviamente, la ricarica delle batterie, che prende tempi assolutamente inaccettabili.
Ma assumiamo che, in un qualche momento del futuro prossimo, si sviluppino pacchi di batterie standard sostituibili come normalmente si cambierebbero le pile a un giocattolo, quando sono scariche.
Resta pur sempre il problema del fabbisogno energetico che la ricarica di questa moltitudine di accumulatori produrrebbe.
Ebbene, si sa che il mondo procede di solito per evoluzione, raramente per "rivoluzione" e allora ecco il punto.
Si potrebbe trovare un sistema che ci "traghetti" a quando sara' disponibile sufficiente energia per soddisfare tale fabbisogno, possibilmente prodotta con sistemi che non richiedono idrocarburi.
Nel frattempo, il sistema in questione deve essere sufficientemente compatibile con le strutture esistenti da essere realisticamente implementabile, e al contempo sufficientemente efficiente da far si' che l'auto elettrica non si limiti a "scopare sotto il tappeto" il problema del consumo d'idrocarburi.
Come fare?
Bhe, le batterie verrebbero ricaricate nelle stazioni di servizio, capillarmente diffuse sul territorio nazionale.
E alle stazioni di servizio gia' oggi vengono consegnati migliaia di litri di combustibile.
Chi si ricorda il Totem?
Era basato sul motore della 127, non certo un paradigma d'efficienza ed ecologia, ma con opportuni accorgimenti riusciva a raggiungere efficienze elevatissime. Il motore era stato reingegnerizzato per girare a regime costante di massima efficienza, con un generatore elettrico, e il calore prodotto dal motore durante il funzionamento veniva utilizzato praticamente in toto, persino l'energia residua dei gas di scarico veniva ben spesa.
Ora: perche' non realizzare, su scala ovviamente piu' grande, qualcosa di analogo ma con le moderne tecnologie?
Un grosso, grosso gruppo elettrogeno presente in ogni distributore, con opportuni filtri e catalizzatori depuranti, che produca anche acqua calda o teleriscaldamento per le abitazioni vicine e che sia integrato da fonti rinnovabili come termoelettrico ed eolico (tra l'altro il termoelettrico e l'eolico si prestano a interessanti sinergie).
Chiaro che sarebbe semplicemente la costruzione di un grosso "ibrido" che carica le batterie degli utenti, senza avere auto ibride in circolazione, ma solo elettriche "ZEV". Il vantaggio sarebbe ovviamente di poter avere una scala maggiore che consentirebbe un efficienza maggiore del sistema ibrido "concentrato". Le ibride di oggi, per esempio, non utilizzano il calore dissipato dal motore termico (per quanto ci siano studi in tal senso).
L'unica perplessita' che mi rimane, e qui certamente il Tramp e' d'aiuto, e' l'efficienza del ciclo carica-scarica delle batterie, ma ritengo di stare abbastanza sul sicuro affermando che, se e' efficiente su un'ibrida, non dovrebbe teoricamente creare problemi in questo caso.
Chiaro che non si tratta di una soluzione "definitiva" ma, appunto, solo una tecnologia intermedia che ci porti fino al punto in cui avremo sufficiente energia pulita per alimentare veicoli elettrici.