<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Aumento dei segmenti di mercato | Il Forum di Quattroruote

Aumento dei segmenti di mercato

Le aziende tentano sempre di scavare nuove nicchie di mercato. Accadde cosi' con la Espace della Renault cheinveto i monovolumi, continuo' con le vetture Coupe' Cabriolet e cosi' via (vedi microcar della Smart).

Cosi' io penso che tra qualche anno ci troveremo ad analizzare le vendite per segmento di mercato diviso su tre fogli differenti.

Risultato?
-Tanti segmenti
-Tante marche per segmento
-Vendite semre uguali nel totale.

Ora questo va certmente bene per l'utente finale che ha una vasta scelta a disposizione, ma va certamente men bene per l'industria costruttrice che ogni volta deve pensare pianificare progettare ingegnerizzare il nuovo prodotto per il nuovo segmento di mercato. E cosi' i saldi per i costruttori saranno sempre piu' in rosso.

Non trovate che ci siano gia' troppi segmenti di mercato a disposizione (e troppi marchi in giro) per quello che e' il mercato?

Opinioni in merito sono gradite

Regards,
The frog
(P.S. la Toyota IQ in quale segmento di mercato e'? nel segmento delle microcar o in quello denominato come "A"?)
 
Aggiungo che se continua cosi' dovranno inventarsi le catene di montaggio "flessibili" in cui produrre non uno, nondue , non tre, ma dieci modelli differenti. Il primo che lo fa sale sul cavallo.

Dunque ora che ci penso, la chiave di volta per il futuro e' proprio "Flex-Factory". Una catena di produzione estremamente flessibile per produrre svariati modelli di auto.

Questo andrebbe anche a incidere nel costo di trasporto dell'auto. Pensate all'Italia dove le Punto, AD ESEMPIO, si fanno solo in baslicata. E poi vanno trasportate ogni dove. Pensate ora invece che le Punto, assieme alla vecchia versione, alli'Idea ed alla Musa si facciano in diverse regioni d'italia. Ec co allora l'abbattimento dei costi di trasporto delle nuove vetture.

Regards,
The frog
 
Thefrog ha scritto:
Aggiungo che se continua cosi' dovranno inventarsi le catene di montaggio "flessibili" in cui produrre non uno, nondue , non tre, ma dieci modelli differenti. Il primo che lo fa sale sul cavallo.

Dunque ora che ci penso, la chiave di volta per il futuro e' proprio "Flex-Factory". Una catena di produzione estremamente flessibile per produrre svariati modelli di auto.

Questo andrebbe anche a incidere nel costo di trasporto dell'auto. Pensate all'Italia dove le Punto, AD ESEMPIO, si fanno solo in baslicata. E poi vanno trasportate ogni dove. Pensate ora invece che le Punto, assieme alla vecchia versione, alli'Idea ed alla Musa si facciano in diverse regioni d'italia. Ec co allora l'abbattimento dei costi di trasporto delle nuove vetture.

Regards,
The frog

Perchè non fare una fabbrica che produce tutti i modelli in ogni regione, anzi, già che ci siamo, in ognin provincia, così ognuno va a ritirarsi la sua auto direttamente in fabbrica, non esistono più i problemi ed i costi di trasporto ed, ora che ci penso, non servono più nemmeno le concessionarie!

Thefrog, è ora di smetterla con le castronerie!!!!!!!!!!
 
fabiologgia ha scritto:
Thefrog ha scritto:
Aggiungo che se continua cosi' dovranno inventarsi le catene di montaggio "flessibili" in cui produrre non uno, nondue , non tre, ma dieci modelli differenti. Il primo che lo fa sale sul cavallo.

Dunque ora che ci penso, la chiave di volta per il futuro e' proprio "Flex-Factory". Una catena di produzione estremamente flessibile per produrre svariati modelli di auto.

Questo andrebbe anche a incidere nel costo di trasporto dell'auto. Pensate all'Italia dove le Punto, AD ESEMPIO, si fanno solo in baslicata. E poi vanno trasportate ogni dove. Pensate ora invece che le Punto, assieme alla vecchia versione, alli'Idea ed alla Musa si facciano in diverse regioni d'italia. Ec co allora l'abbattimento dei costi di trasporto delle nuove vetture.

Regards,
The frog

Perchè non fare una fabbrica che produce tutti i modelli in ogni regione, anzi, già che ci siamo, in ognin provincia, così ognuno va a ritirarsi la sua auto direttamente in fabbrica, non esistono più i problemi ed i costi di trasporto ed, ora che ci penso, non servono più nemmeno le concessionarie!

Thefrog, è ora di smetterla con le castronerie!!!!!!!!!!

I segmenti di mercato aumentano. I modelli aumentano a dismisura. Iostruttori vendono sempre meno vetture per un dato modello. I margini di guadagnoci soffrono, al punto che oramai si produce spesso a guadagno netto zero. E c'e' pure qualcuno che chiama queste delle castronerie.

Ma per favoreeee.....

Regards,
The frog
 
Thefrog ha scritto:
fabiologgia ha scritto:
Thefrog ha scritto:
Aggiungo che se continua cosi' dovranno inventarsi le catene di montaggio "flessibili" in cui produrre non uno, nondue , non tre, ma dieci modelli differenti. Il primo che lo fa sale sul cavallo.

Dunque ora che ci penso, la chiave di volta per il futuro e' proprio "Flex-Factory". Una catena di produzione estremamente flessibile per produrre svariati modelli di auto.

Questo andrebbe anche a incidere nel costo di trasporto dell'auto. Pensate all'Italia dove le Punto, AD ESEMPIO, si fanno solo in baslicata. E poi vanno trasportate ogni dove. Pensate ora invece che le Punto, assieme alla vecchia versione, alli'Idea ed alla Musa si facciano in diverse regioni d'italia. Ec co allora l'abbattimento dei costi di trasporto delle nuove vetture.

Regards,
The frog

Perchè non fare una fabbrica che produce tutti i modelli in ogni regione, anzi, già che ci siamo, in ognin provincia, così ognuno va a ritirarsi la sua auto direttamente in fabbrica, non esistono più i problemi ed i costi di trasporto ed, ora che ci penso, non servono più nemmeno le concessionarie!

Thefrog, è ora di smetterla con le castronerie!!!!!!!!!!

I segmenti di mercato aumentano. I modelli aumentano a dismisura. Iostruttori vendono sempre meno vetture per un dato modello. I margini di guadagnoci soffrono, al punto che oramai si produce spesso a guadagno netto zero. E c'e' pure qualcuno che chiama queste delle castronerie.

Ma per favoreeee.....

Regards,
The frog

Esiste solo un motivo per cui le case, che prima producevano 2-3 modelli, oggi ne producono 10 o 12 e per il quale i 6 segmenti di vent'anni fa oggi sono più che raddoppiati. Questo motivo è il mercato, ossia la possobilità di ognuno di noi di comprare quel che più gli piace e quel che più gli serve.
La Ford T è nata ai primi del secolo scorso, qualcosa è cambiata da allora, ecco perchè quelle che scrivi sono solo castronerie!!!!!!!
 
Thefrog ha scritto:
Le aziende tentano sempre di scavare nuove nicchie di mercato. Accadde cosi' con la Espace della Renault cheinveto i monovolumi, continuo' con le vetture Coupe' Cabriolet e cosi' via (vedi microcar della Smart).

Cosi' io penso che tra qualche anno ci troveremo ad analizzare le vendite per segmento di mercato diviso su tre fogli differenti.

Risultato?
-Tanti segmenti
-Tante marche per segmento
-Vendite semre uguali nel totale.

Ora questo va certmente bene per l'utente finale che ha una vasta scelta a disposizione, ma va certamente men bene per l'industria costruttrice che ogni volta deve pensare pianificare progettare ingegnerizzare il nuovo prodotto per il nuovo segmento di mercato. E cosi' i saldi per i costruttori saranno sempre piu' in rosso.

Non trovate che ci siano gia' troppi segmenti di mercato a disposizione (e troppi marchi in giro) per quello che e' il mercato?

Opinioni in merito sono gradite

Regards,
The frog
(P.S. la Toyota IQ in quale segmento di mercato e'? nel segmento delle microcar o in quello denominato come "A"?)

Le case creano più nicchie perchè sperano, nel totale, di vendere più pezzi. Le conseguenze nefaste che prospetti tu si avverano, ma solo a condizione che il gioco non riesca. E non è sempre così. Va poi notato che molti modelli di nicchia sono strettamente derivati - ed assemblati sulle stesse linee - del modello originale. I costi così si abbassano, il break-even necessita di numeri più bassi. ti faccio un esempio che ha avuto successo ed ha portato soldi: x6. Saluti
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Thefrog ha scritto:
Le aziende tentano sempre di scavare nuove nicchie di mercato. Accadde cosi' con la Espace della Renault cheinveto i monovolumi, continuo' con le vetture Coupe' Cabriolet e cosi' via (vedi microcar della Smart).

Cosi' io penso che tra qualche anno ci troveremo ad analizzare le vendite per segmento di mercato diviso su tre fogli differenti.

Risultato?
-Tanti segmenti
-Tante marche per segmento
-Vendite semre uguali nel totale.

Ora questo va certmente bene per l'utente finale che ha una vasta scelta a disposizione, ma va certamente men bene per l'industria costruttrice che ogni volta deve pensare pianificare progettare ingegnerizzare il nuovo prodotto per il nuovo segmento di mercato. E cosi' i saldi per i costruttori saranno sempre piu' in rosso.

Non trovate che ci siano gia' troppi segmenti di mercato a disposizione (e troppi marchi in giro) per quello che e' il mercato?

Opinioni in merito sono gradite

Regards,
The frog
(P.S. la Toyota IQ in quale segmento di mercato e'? nel segmento delle microcar o in quello denominato come "A"?)

Le case creano più nicchie perchè sperano, nel totale, di vendere più pezzi. Le conseguenze nefaste che prospetti tu si avverano, ma solo a condizione che il gioco non riesca. E non è sempre così. Va poi notato che molti modelli di nicchia sono strettamente derivati - ed assemblati sulle stesse linee - del modello originale. I costi così si abbassano, il break-even necessita di numeri più bassi. ti faccio un esempio che ha avuto successo ed ha portato soldi: x6. Saluti

Ecco una risposta pacata e sensata. Molte case pero' vorrebbero fornire un offerta globale e nel far questo oggi si ritrovano ad aprire nuove fabbriche per un solo modello. Un esempio?il FIAT 16 che e' nato con una Joint-venture tra Suzuki e FIAT (praticamente il FIAT e' un Suzuki modificato nella calandra anteriore). Ebene cos'hanno fatto i due? Sapendo che era un modello di nicchia sono andati di comune accordo ad aprire una fabbrica in Romania. Non solo: una fabbrica che produce solo quel modello. Ti sembra una cosa sensata? A ME NO.

Ma si potrebbero fare tani altri esempi di questo tipo per quello che riguarda l'offerta globale. Vedi ad esempio la Lancia Phedra che viene prodotta in uno stabilimento in Francia di comune accordo con la .....PSA (Credo).

Regards,
The frog
 
Thefrog ha scritto:
Aggiungo che se continua cosi' dovranno inventarsi le catene di montaggio "flessibili" in cui produrre non uno, nondue , non tre, ma dieci modelli differenti. Il primo che lo fa sale sul cavallo.

Dunque ora che ci penso, la chiave di volta per il futuro e' proprio "Flex-Factory". Una catena di produzione estremamente flessibile per produrre svariati modelli di auto.

Questo andrebbe anche a incidere nel costo di trasporto dell'auto. Pensate all'Italia dove le Punto, AD ESEMPIO, si fanno solo in baslicata. E poi vanno trasportate ogni dove. Pensate ora invece che le Punto, assieme alla vecchia versione, alli'Idea ed alla Musa si facciano in diverse regioni d'italia. Ec co allora l'abbattimento dei costi di trasporto delle nuove vetture.

Regards,
The frog

La fabbrica flessibile come dici tu è stata studiata in Occidente già negli anni 80 cercando di applicare il just in time sul modello giapponese. Ma un conto è dirsi, un altro è farsi.
Innanzitutto c'è il problema del set up, ovvero adattare i macchinari al nuovo prodotto. Fare il set up può impiegare tanto tempo. Si pensi solo alle presse per lo stampo dei lamierati della carrozzeria, sono talmente pesanti che non si può pretendere di sostituirle in poco tempo. I giapponesi tramite le tecniche smed sono riusciti ad abbattere di molto il tempo di set up, ma questo non permetteva loro di produrre auto con estetica emozionale. Quando a Melfi si costruivano sia la Punto che la Y nello stesso stampo della pressa si facevano le portiere per entrambe le auto, ma c'era il problema che i volumi produttivi delle due erano molto diversi, tanto da rendere conveniente dedicare Termini Imerese alla Ypsilon.
Inoltre c'è il problema dei magazzini. Le Case vogliano avere meno materiale possibile a scorta e farlo arrivare in fabbrica solo quando serve (just in time appunto), ma la scorta minima per dieci modelli equivale a quella intera di uno solo e perciò non ci sarebbe più risparmio. A questo si aggiunge la necessità di infrastrutture adeguate.
Infine ci sono i costi fissi molti dei quali identici a prescindere dalle dimensioni dell'impianto. Perciò meglio avere un impianto grande che tanti piccoli.

Insomma: la tua idea di fabbrica flessibile non è sbagliata, ma è stata scartata già vent'anni fa a causa delle enormi complicazioni logistiche.
 
Thefrog ha scritto:
Ecco una risposta pacata e sensata. Molte case pero' vorrebbero fornire un offerta globale e nel far questo oggi si ritrovano ad aprire nuove fabbriche per un solo modello. Un esempio?il FIAT 16 che e' nato con una Joint-venture tra Suzuki e FIAT (praticamente il FIAT e' un Suzuki modificato nella calandra anteriore). Ebene cos'hanno fatto i due? Sapendo che era un modello di nicchia sono andati di comune accordo ad aprire una fabbrica in Romania. Non solo: una fabbrica che produce solo quel modello. Ti sembra una cosa sensata? A ME NO.

Ma si potrebbero fare tani altri esempi di questo tipo per quello che riguarda l'offerta globale. Vedi ad esempio la Lancia Phedra che viene prodotta in uno stabilimento in Francia di comune accordo con la .....PSA (Credo).

Regards,
The frog

La tua analisi e' sbagliata perche' parti dalla premessa sbagliata: le fabbriche esistono gia'.
La diversificazione della produzione serve appunto a quello ... a tenere le fabbriche "aperte" .... infatti vedi come nei momenti di crisi la prima cosa che soffre e' la produzione, anche con prodotti "giusti".
E raramente una fabbrica fa una cosa sola, e se e' cosi' allora e' correttamente dimensionata. Inoltre le linee di produzioni attuali sono gia' assai 'flessibili', e consentono di variare da un modello all'altro in modo assai veloce.
 
Thefrog ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Thefrog ha scritto:
Le aziende tentano sempre di scavare nuove nicchie di mercato. Accadde cosi' con la Espace della Renault cheinveto i monovolumi, continuo' con le vetture Coupe' Cabriolet e cosi' via (vedi microcar della Smart).

Cosi' io penso che tra qualche anno ci troveremo ad analizzare le vendite per segmento di mercato diviso su tre fogli differenti.

Risultato?
-Tanti segmenti
-Tante marche per segmento
-Vendite semre uguali nel totale.

Ora questo va certmente bene per l'utente finale che ha una vasta scelta a disposizione, ma va certamente men bene per l'industria costruttrice che ogni volta deve pensare pianificare progettare ingegnerizzare il nuovo prodotto per il nuovo segmento di mercato. E cosi' i saldi per i costruttori saranno sempre piu' in rosso.

Non trovate che ci siano gia' troppi segmenti di mercato a disposizione (e troppi marchi in giro) per quello che e' il mercato?

Opinioni in merito sono gradite

Regards,
The frog
(P.S. la Toyota IQ in quale segmento di mercato e'? nel segmento delle microcar o in quello denominato come "A"?)

Le case creano più nicchie perchè sperano, nel totale, di vendere più pezzi. Le conseguenze nefaste che prospetti tu si avverano, ma solo a condizione che il gioco non riesca. E non è sempre così. Va poi notato che molti modelli di nicchia sono strettamente derivati - ed assemblati sulle stesse linee - del modello originale. I costi così si abbassano, il break-even necessita di numeri più bassi. ti faccio un esempio che ha avuto successo ed ha portato soldi: x6. Saluti

Ecco una risposta pacata e sensata. Molte case pero' vorrebbero fornire un offerta globale e nel far questo oggi si ritrovano ad aprire nuove fabbriche per un solo modello. Un esempio?il FIAT 16 che e' nato con una Joint-venture tra Suzuki e FIAT (praticamente il FIAT e' un Suzuki modificato nella calandra anteriore). Ebene cos'hanno fatto i due? Sapendo che era un modello di nicchia sono andati di comune accordo ad aprire una fabbrica in Romania. Non solo: una fabbrica che produce solo quel modello. Ti sembra una cosa sensata? A ME NO.

Ma si potrebbero fare tani altri esempi di questo tipo per quello che riguarda l'offerta globale. Vedi ad esempio la Lancia Phedra che viene prodotta in uno stabilimento in Francia di comune accordo con la .....PSA (Credo).

Regards,
The frog

Credo tu stia considerando due modelli un poco particolari, che fanno capo ad un periodo in cui Fiat non aveva più lacrime per piangere, figuriamoci soldi per industrializzare e produrre in proprio auto che non fossero di stramassa come una Punto o una Panda. Non che ora vada così tanto meglio... ma insomma, un po' meglio si.

Se oggi Fiat decidesse di ripetere un'esperienza come la sedici, credo che prenderebbe una Punto, le adatterebbe la trazione integrale, e se la assemblerebbe sulle stesse linee di quella normale. Allora si trattava di acquistare un prodotto assemblato da Suzuki e rimarchiarlo. Tempi diversi.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Thefrog ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Thefrog ha scritto:
Le aziende tentano sempre di scavare nuove nicchie di mercato. Accadde cosi' con la Espace della Renault cheinveto i monovolumi, continuo' con le vetture Coupe' Cabriolet e cosi' via (vedi microcar della Smart).

Cosi' io penso che tra qualche anno ci troveremo ad analizzare le vendite per segmento di mercato diviso su tre fogli differenti.

Risultato?
-Tanti segmenti
-Tante marche per segmento
-Vendite semre uguali nel totale.

Ora questo va certmente bene per l'utente finale che ha una vasta scelta a disposizione, ma va certamente men bene per l'industria costruttrice che ogni volta deve pensare pianificare progettare ingegnerizzare il nuovo prodotto per il nuovo segmento di mercato. E cosi' i saldi per i costruttori saranno sempre piu' in rosso.

Non trovate che ci siano gia' troppi segmenti di mercato a disposizione (e troppi marchi in giro) per quello che e' il mercato?

Opinioni in merito sono gradite

Regards,
The frog
(P.S. la Toyota IQ in quale segmento di mercato e'? nel segmento delle microcar o in quello denominato come "A"?)

Le case creano più nicchie perchè sperano, nel totale, di vendere più pezzi. Le conseguenze nefaste che prospetti tu si avverano, ma solo a condizione che il gioco non riesca. E non è sempre così. Va poi notato che molti modelli di nicchia sono strettamente derivati - ed assemblati sulle stesse linee - del modello originale. I costi così si abbassano, il break-even necessita di numeri più bassi. ti faccio un esempio che ha avuto successo ed ha portato soldi: x6. Saluti

Ecco una risposta pacata e sensata. Molte case pero' vorrebbero fornire un offerta globale e nel far questo oggi si ritrovano ad aprire nuove fabbriche per un solo modello. Un esempio?il FIAT 16 che e' nato con una Joint-venture tra Suzuki e FIAT (praticamente il FIAT e' un Suzuki modificato nella calandra anteriore). Ebene cos'hanno fatto i due? Sapendo che era un modello di nicchia sono andati di comune accordo ad aprire una fabbrica in Romania. Non solo: una fabbrica che produce solo quel modello. Ti sembra una cosa sensata? A ME NO.

Ma si potrebbero fare tani altri esempi di questo tipo per quello che riguarda l'offerta globale. Vedi ad esempio la Lancia Phedra che viene prodotta in uno stabilimento in Francia di comune accordo con la .....PSA (Credo).

Regards,
The frog

Credo tu stia considerando due modelli un poco particolari, che fanno capo ad un periodo in cui Fiat non aveva più lacrime per piangere, figuriamoci soldi per industrializzare e produrre in proprio auto che non fossero di stramassa come una Punto o una Panda. Non che ora vada così tanto meglio... ma insomma, un po' meglio si.

Se oggi Fiat decidesse di ripetere un'esperienza come la sedici, credo che prenderebbe una Punto, le adatterebbe la trazione integrale, e se la assemblerebbe sulle stesse linee di quella normale. Allora si trattava di acquistare un prodotto assemblato da Suzuki e rimarchiarlo. Tempi diversi.

Allora e' oggi perche' la sedici la vendono oggi non ieri. Nessun tempo differente.

Regards,
The frog
 
Thefrog ha scritto:
Allora e' oggi perche' la sedici la vendono oggi non ieri. Nessun tempo differente.

Regards,
The frog

Ma io mi riferisco a quando il progetto è nato, anni fa. Non è che in corso d'opera, col prodotto ormai bollito dagli anni, puoi spostarne pure la produzione. Allora si che fai un bagno di sangue.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Thefrog ha scritto:
Allora e' oggi perche' la sedici la vendono oggi non ieri. Nessun tempo differente.

Regards,
The frog

Ma io mi riferisco a quando il progetto è nato, anni fa. Non è che in corso d'opera, col prodotto ormai bollito dagli anni, puoi spostarne pure la produzione. Allora si che fai un bagno di sangue.

La Sedici è una SX 4 rimarchiata perchè Fiat non aveva (e non ha) un know how per quel tipo di vettura. Nemmeno il sistema di trazione integrale della Panda è made in Fiat.
Quando si dice che Alfa Romeo non abbia un suv in gamma perchè non c'erano soldi è perchè con quei soldi bisogna acquistare il sistema 4x4. Visto l'accordo con Chrysler (e quindi con Jeep) e l'acquisto di Land Rover da parte dell'amico Tata le cose potrebbero, presto o tardi, cambiare.
 
Thefrog ha scritto:
Le aziende tentano sempre di scavare nuove nicchie di mercato. Accadde cosi' con la Espace della Renault cheinveto i monovolumi, continuo' con le vetture Coupe' Cabriolet e cosi' via (vedi microcar della Smart).

Risultato?
-Tanti segmenti
-Tante marche per segmento
-Vendite semre uguali nel totale.

Penso che, se non avessero fatto così, le vendite totali sarebbero state molto più basse, almeno nei mercati maturi.
 

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