Salve a te, Massimiliano. Vedo che posso fare per inquadrare la problematica in atto.
Intanto, va fatta una distinzione, precisa, in merito ai componenti che costituiscono quelle che, comunemente, vengono denominate ?sospensioni anteriori?. Fai un rapido riferimento ad un intervento di sostituzione che dici di aver ripetuto ben tre volte in un anno; ritengo che questa iniziativa si riferisca alla sostituzione degli ammortizzatori, ma gradirei che tu fossi più specifico ed indicativo.
La variazione di assetto che tu citi può essere interpretata in due modi: il primo che lo smorzamento in corrispondenza di irregolarità del manto stradale sia disomogeneo, a tratti rigido, a tratti più morbido. L?altro, che si tratti di una perdita dei valori corretti di convergenza, campanatura ed incidenza.
Se si tratta del primo caso che ho riportato, il problema, con ogni probabilità risiede negli ammortizzatori e, in special modo, nelle valvole dello stantuffo posto all?interno. Soprattutto quando si abbia a che fare con componenti di bassa qualità, ovvero come oggi accade nella stragrande maggioranza dei casi, si verifica un blocco di tali valvole al punto che l?ammortizzatore risulti praticamente come bloccato, con gli ovvi riverberi negativi sulla sua funzionalità. In tal caso, succede che, dopo qualche contraccolpo le valvole si sblocchino e per un certo periodo di tempo funzionino normalmente; un successivo periodo di marcia su fondo regolare, possibilmente privo di curve, le fanno fermare per un tempo sufficiente affinché tali valvole si possano bloccare nuovamente. E così via.
Da qui, lo strano comportamento che si può evincere alla guida.
Per averne ragione, non si può far altro che sostituire gli ammortizzatori e, qualora gli originali non sortiscano l?effetto desiderato, rivolgersi presso prodotti di concorrenza di alto lignaggio.
Se, invece, gli episodi di variazione della durezza dello smorzamento sono meno ravvicinati e possono risentire, in maniera rilevante, dalle condizioni climatiche, ad esempio caldo e freddo, secco e umido, il problema è più facilmente da circoscriversi a boccole, cerniere e silent-blocks, ovvero le parti della catena cinematica costituite in polimero e che sono interposte alle giunzioni dei vari componenti, ovvero, in special modo, tra scocca (il telaietto ausiliario) e i bracci triangolari inferiori e tra questi ed il montante telescopico costituito, nel mac-pherson, dall?ammortizzatore e la molla cui il medesimo è coassiale.
Anche in questo caso, occorre procedere alla sostituzione del pezzo nel suo insieme, giacché quasi mai si può sostituire solo la cerniera in quanto la medesima è imparentata con il metallo del braccio mediante processo di vulcanizzazione.
Nel caso, invece, che la variazione di assetto che citi si riferisca anche alla perdita dei valori caratteristici degli angoli succitati, il problema, con ogni probabilità, è da attribuire alla scatola dello sterzo, con particolare riferimento alle boccole deputate alla guida dei braccetti dello sterzo. Questo sembra suffragato anche dal frangente che citi, ovvero l'indurimento dello sterzo.
Notoriamente, nelle realizzazioni economiche e piuttosto scadenti, che sono, ad oggi, la maggior parte e che coinvolgono anche vetture di collocazione a listino anche drasticamente superiore a quella di Focus, tali boccole, in polimero, teflon o altro in dipendenza delle scelte progettuali e costruttive del fornitore specifico, si deformano, così da influenzare la posizione di scorrimento dei braccetti e quindi alterare la loro funzione di ritegno e mantenimento dei valori preimpostati, con contestuale aumento dello sforzo necessario ad effettuare la sterzata. In questo ultimo ambito, occorre inoltre sincerarsi della corretta officiosità della servoassistenza.
Anche in questo caso, occorre predisporsi alla sostituzione del componente, spesso addirittura per intero con un esborso non indifferente, oppure, qualora possibile, sostituire le boccole cui faccio menzione
ps dimenticavo,le molle degli ammortizzatori si sostituiscono soltanto a rottura o cedimento,nel senso che vedi l'auto da una parte più bassa e dall'altra più alta.