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E' un'assemblea storica quella di oggi per Fiat, chiamata a dar vita a due Fiat, una legata all'Auto, che con Chrysler si è molto rafforzata, e l'altra Fiat Industrial, meno conosciuta, ma una delle società più grandi al mondo con 60mila dipendenti e 30 miliardi di euro di fatturato.
Con queste parole il presidente di Fiat, John Elkann, ha aperto l'assemblea straordinaria, ricordando che "negli ultimi 10 anni del suo lavoro nel gruppo, "iniziati in modo estremamente difficile" ci sono anche stati "momenti bui". Molte cose sono cambiate, "non perché sono cambiati i problemi ma il modo di affrontarli. In Fiat non abbiamo paura del futuro, quello che ci interessa è costruirlo".
Con l'operazione di scissione del gruppo in Fiat spa e Fiat Industrial, all'esame dell'assemblea degli azionisti, per l'Ad, Sergio Marchionne (nella foto), si apre un nuovo capitolo della storia del gruppo. Il progetto darà infatti vita a due entità distinte, che permetteranno di risolvere un problema strategico, che negli ultimi anni è stato una spina nel fianco per il gruppo.
La nuova azienda automobilistica che nasce dalla scissione "non ha più bisogno di stampelle e può essere lei stessa artefice del proprio destino. La nostra azienda, o meglio le nostre aziende, potranno muoversi a una velocità notevolmente più rapida di quanto non abbiano mai fatto'', ha sottolineato il top manager.
L'operazione prevede di separare le attività di Iveco e Cnh insieme al ramo Industrial & Marine di Fpt Powertrain Technologies, dalle attività legate all'automobile, che includono Fiat Group Automobiles (Fga), Ferrari, Maserati, Magneti Marelli, Teksid, Comau e la linea Passenger & Commercial Vehicles di Fpt Powertrain Technologies.
Il nuovo gruppo assumerà il nome di Fiat Industrial e sarà quotato alla Borsa di Milano con azioni ordinarie, privilegiate e di risparmio rispecchiando l'attuale struttura azionaria di Fiat. Le tre classi di azioni Fiat Industrial saranno quotate in concomitanza con la data di efficacia della scissione. Una volta completata l'operazione, ad ogni azionista verrà assegnata, senza versare alcun corrispettivo, un'azione di Fiat Industrial della stessa categoria in aggiunta a ciascuna azione posseduta in Fiat.
Gli azionisti potranno così scegliere se continuare a investire in tutte e due oppure se focalizzarsi in una specifica. La scissione non ha impatti fiscali e mantiene inalterati i diritti degli azionisti di minoranza e di ogni classe di azione. Non comporta inoltre nessun obbligo di ripagare gli attuali bond in anticipo.
"Le tre classi di azioni Fiat Industrial inizieranno a essere negoziate alla Borsa di Milano dal 3 gennaio 2011", ha spiegato Marchionne. Entro la fine del mese di settembre verrà infatti richiesta l'ammissione alla quotazione di Fiat Industrial. L'attesa è che sia approvata prima della fine di novembre: questo permetterà di stipulare l'atto di scissione a metà dicembre e di rendere efficace l'operazione a partire dal primo gennaio 2011.
"Non vi sono modifiche ai diritti di nessuna delle classi di azioni. Fiat Industrial potrà iniziare a distribuire dividendi sulla base dei risultati 2011, quando entreranno in vigore anche le nuove disposizioni statutarie in materia di distribuzione dei dividendi Fiat", ha specificato l'Ad del gruppo torinese, non preoccupato della reazione emotiva che ci può essere all'idea di perdere l'identità di un gruppo che ha operato come un tutt'uno per più di un secolo.
Di fronte alla grande trasformazione, di fronte alle grandi trasformazioni in atto nel mercato, "non possiamo permetterci il lusso di guardare alle nostre attività riducendo la prospettiva ai confini storici o ai domicili legali. La sfida è molto più grande e complessa e richiede una soluzione strategica che abbia una portata tale da ridefinire il panorama industriale''.
Più nel dettaglio, Fiat Spa registrerà al 2014 un fatturato in crescita del 19% (Cagr) a quota 64 miliardi e Fiat Industrial dell'11% (Cagr) a 29 miliardi. I ricavi di Fiat SpA saranno composti per il 6% da Ferrari e Maserati e per il 16% dalla componentistica. La parte più rilevante dei ricavi di Fiat Industrial deriverà invece da macchine per l'agricoltura (45%) e veicoli industriali (40%).
Mentre l'indebitamento netto industriale risulterà ripartito in misura uguale tra Fiat e Fiat Industrial, che sarà di circa 2,5 miliardi di euro per ciascuna delle due società. "Se consideriamo l'attuale target del gruppo Fiat per l'anno in corso, superiore ai 5 miliardi di euro", ha detto, "entrambi i gruppi inizieranno a operare con un indebitamento netto industriale pari a circa 2,5 miliardi".
Fiat potrà contare anche su un portafoglio crediti da attività di finanziamento pari a circa 2 miliardi, 10,5 miliardi per Fiat Industrial. Le due società avranno anche maggiore libertà di azione nel caso maturino possibilità di stringere alleanze. L'azienda disporrà infatti di ampie risorse e liquidità elevata, in grado di far fronte alle scadenze previste e alle necessità operative collegate al piano.
In particolare, Fiat Spa disporrà di circa 10 miliardi di euro e Fiat Industrial di circa 3 miliardi. Per quanto riguarda i bond, non saranno oggetto di trasferimento in funzione della scissione, ma rimarranno in capo alle società che li hanno emessi, che non rientrano nel perimetro oggetto dell'operazione.
Questo significa che Fiat sarà titolare di bond per circa 9 miliardi di euro e Fiat Industrial avrà in dotazione quelli emessi da Chn, pari a circa 2 miliardi di euro. "Se dopo la scissione", ha precisato l'amministratore delegato, "fossero ancora presenti dei rapporti di finanziamento tra i due gruppi, verranno ripagati nel corso del 2011".
Dopo l'operazione, insomma, "Fiat sarà un produttore competitivo su scala globale nel settore automobilistico", ha concluso Marchionne, evidenziando tra le altre cose "la flessibilità delle nuove società nello sviluppo strategico, il raggiungimento di nuovi e importanti mercati, l'ampliamento dell'offerta, l'ottimizzazione e lo sfruttamento delle capacità produttive e la valorizzazione dei marchi".
Tra i pilastri del piano di Fiat Group Automobiles c'è anche un forte impegno a sviluppare l'Alfa Romeo e a farlo diventare il marchio premium del gruppo, allargando l'offerta di prodotto anche grazie alla tecnologia del gruppo Chrysler nel campo dei Suv. In questo progetto rientra il ritorno dell'Alfa negli Stati Uniti, in Canada e Messico.
"Lancia", ha chiarito Marchionne, "è il marchio su cui si avrà l'impatto più ampio dell'alleanza con Chrysler, perché le due gamme verranno pienamente integrate in Europa. Questo permetterà a Lancia di disporre di un'offerta completa e di trasformarsi in un brand full-liner". A piazza Affari il titolo Fiat continua a perdere terreno (-1% a 10,33 euro) dopo il dato negativo sulle immatricolazioni auto in Europa ad agosto.
da MF.it
Con queste parole il presidente di Fiat, John Elkann, ha aperto l'assemblea straordinaria, ricordando che "negli ultimi 10 anni del suo lavoro nel gruppo, "iniziati in modo estremamente difficile" ci sono anche stati "momenti bui". Molte cose sono cambiate, "non perché sono cambiati i problemi ma il modo di affrontarli. In Fiat non abbiamo paura del futuro, quello che ci interessa è costruirlo".
Con l'operazione di scissione del gruppo in Fiat spa e Fiat Industrial, all'esame dell'assemblea degli azionisti, per l'Ad, Sergio Marchionne (nella foto), si apre un nuovo capitolo della storia del gruppo. Il progetto darà infatti vita a due entità distinte, che permetteranno di risolvere un problema strategico, che negli ultimi anni è stato una spina nel fianco per il gruppo.
La nuova azienda automobilistica che nasce dalla scissione "non ha più bisogno di stampelle e può essere lei stessa artefice del proprio destino. La nostra azienda, o meglio le nostre aziende, potranno muoversi a una velocità notevolmente più rapida di quanto non abbiano mai fatto'', ha sottolineato il top manager.
L'operazione prevede di separare le attività di Iveco e Cnh insieme al ramo Industrial & Marine di Fpt Powertrain Technologies, dalle attività legate all'automobile, che includono Fiat Group Automobiles (Fga), Ferrari, Maserati, Magneti Marelli, Teksid, Comau e la linea Passenger & Commercial Vehicles di Fpt Powertrain Technologies.
Il nuovo gruppo assumerà il nome di Fiat Industrial e sarà quotato alla Borsa di Milano con azioni ordinarie, privilegiate e di risparmio rispecchiando l'attuale struttura azionaria di Fiat. Le tre classi di azioni Fiat Industrial saranno quotate in concomitanza con la data di efficacia della scissione. Una volta completata l'operazione, ad ogni azionista verrà assegnata, senza versare alcun corrispettivo, un'azione di Fiat Industrial della stessa categoria in aggiunta a ciascuna azione posseduta in Fiat.
Gli azionisti potranno così scegliere se continuare a investire in tutte e due oppure se focalizzarsi in una specifica. La scissione non ha impatti fiscali e mantiene inalterati i diritti degli azionisti di minoranza e di ogni classe di azione. Non comporta inoltre nessun obbligo di ripagare gli attuali bond in anticipo.
"Le tre classi di azioni Fiat Industrial inizieranno a essere negoziate alla Borsa di Milano dal 3 gennaio 2011", ha spiegato Marchionne. Entro la fine del mese di settembre verrà infatti richiesta l'ammissione alla quotazione di Fiat Industrial. L'attesa è che sia approvata prima della fine di novembre: questo permetterà di stipulare l'atto di scissione a metà dicembre e di rendere efficace l'operazione a partire dal primo gennaio 2011.
"Non vi sono modifiche ai diritti di nessuna delle classi di azioni. Fiat Industrial potrà iniziare a distribuire dividendi sulla base dei risultati 2011, quando entreranno in vigore anche le nuove disposizioni statutarie in materia di distribuzione dei dividendi Fiat", ha specificato l'Ad del gruppo torinese, non preoccupato della reazione emotiva che ci può essere all'idea di perdere l'identità di un gruppo che ha operato come un tutt'uno per più di un secolo.
Di fronte alla grande trasformazione, di fronte alle grandi trasformazioni in atto nel mercato, "non possiamo permetterci il lusso di guardare alle nostre attività riducendo la prospettiva ai confini storici o ai domicili legali. La sfida è molto più grande e complessa e richiede una soluzione strategica che abbia una portata tale da ridefinire il panorama industriale''.
Più nel dettaglio, Fiat Spa registrerà al 2014 un fatturato in crescita del 19% (Cagr) a quota 64 miliardi e Fiat Industrial dell'11% (Cagr) a 29 miliardi. I ricavi di Fiat SpA saranno composti per il 6% da Ferrari e Maserati e per il 16% dalla componentistica. La parte più rilevante dei ricavi di Fiat Industrial deriverà invece da macchine per l'agricoltura (45%) e veicoli industriali (40%).
Mentre l'indebitamento netto industriale risulterà ripartito in misura uguale tra Fiat e Fiat Industrial, che sarà di circa 2,5 miliardi di euro per ciascuna delle due società. "Se consideriamo l'attuale target del gruppo Fiat per l'anno in corso, superiore ai 5 miliardi di euro", ha detto, "entrambi i gruppi inizieranno a operare con un indebitamento netto industriale pari a circa 2,5 miliardi".
Fiat potrà contare anche su un portafoglio crediti da attività di finanziamento pari a circa 2 miliardi, 10,5 miliardi per Fiat Industrial. Le due società avranno anche maggiore libertà di azione nel caso maturino possibilità di stringere alleanze. L'azienda disporrà infatti di ampie risorse e liquidità elevata, in grado di far fronte alle scadenze previste e alle necessità operative collegate al piano.
In particolare, Fiat Spa disporrà di circa 10 miliardi di euro e Fiat Industrial di circa 3 miliardi. Per quanto riguarda i bond, non saranno oggetto di trasferimento in funzione della scissione, ma rimarranno in capo alle società che li hanno emessi, che non rientrano nel perimetro oggetto dell'operazione.
Questo significa che Fiat sarà titolare di bond per circa 9 miliardi di euro e Fiat Industrial avrà in dotazione quelli emessi da Chn, pari a circa 2 miliardi di euro. "Se dopo la scissione", ha precisato l'amministratore delegato, "fossero ancora presenti dei rapporti di finanziamento tra i due gruppi, verranno ripagati nel corso del 2011".
Dopo l'operazione, insomma, "Fiat sarà un produttore competitivo su scala globale nel settore automobilistico", ha concluso Marchionne, evidenziando tra le altre cose "la flessibilità delle nuove società nello sviluppo strategico, il raggiungimento di nuovi e importanti mercati, l'ampliamento dell'offerta, l'ottimizzazione e lo sfruttamento delle capacità produttive e la valorizzazione dei marchi".
Tra i pilastri del piano di Fiat Group Automobiles c'è anche un forte impegno a sviluppare l'Alfa Romeo e a farlo diventare il marchio premium del gruppo, allargando l'offerta di prodotto anche grazie alla tecnologia del gruppo Chrysler nel campo dei Suv. In questo progetto rientra il ritorno dell'Alfa negli Stati Uniti, in Canada e Messico.
"Lancia", ha chiarito Marchionne, "è il marchio su cui si avrà l'impatto più ampio dell'alleanza con Chrysler, perché le due gamme verranno pienamente integrate in Europa. Questo permetterà a Lancia di disporre di un'offerta completa e di trasformarsi in un brand full-liner". A piazza Affari il titolo Fiat continua a perdere terreno (-1% a 10,33 euro) dopo il dato negativo sulle immatricolazioni auto in Europa ad agosto.
da MF.it