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ALFA ROMEO
Il binomio Alfa-Abarth, per quanto tecnicamente valido, non è andato oltre la fase degli esemplari unici o da record. Un vero peccato viste le rispettive potenzialità. Primo esempio è stato la berlinetta sportiva Abarth-Alfa 2000 con carrozzeria Ghia interamente in alluminio, esposta al Salone di Torino dell'aprile 1954. Basata sulla meccanica dell'Alfa 1900, era una vettura bassa (118 cm) e filante, pesante solamente 890 kg, il cui pianale in acciaio scatolato era stato completamente costruito da Abarth che aveva anche portato il motore a 135 CV (200 km/h la velocità di punta). Altre peculiarità erano la leva del cambio a pianale (in origine al volante) e, ai fini di una migliore maneggevolezza, l'accentramento delle masse conseguito attraverso l'arretramento del complessivo motore-cambio l'avanzamento del serbatoio del carburante. Se nel 1954 l'iniziativa è di Abarth e Ghia, nel 1956 Alfa ed Abarth colloquiarono direttamente, ma la vicenda era talmente riservata che si venne a sapere dell'accordo solo all'inizio degli anni '60, allorché nel Museo di Arese venne esposta l'aggressiva Alfa Romeo 750 Sport. La collaborazione sembra sia nata dal desiderio di Abarth di misurarsi con l'OSCA dei F.lli Maserati che spopolava con le sue piccole Sport 1100 e 1500. Di conseguenza Abarth chiese all'Alfa di partecipare alla realizzazione della vettura con motore Giulietta portato a 1.500 cc e telaio scatolato Abarth. Sulle potenzialità della vettura i pareri non furono unanimi in ambito Alfa: l'ufficio progetti, che valutò la scocca soggetta a torsioni, dovette rinforzarla pagando sotto il profilo del peso mentre il reparto collaudi la trovò potenzialmente valida e già agli inizi migliore, quanto a velocità di punta, delle OSCA 1.500 grazie alla profilata carrozzeria realizzata da Boano. In realtà ad Arese convivevano due anime: quella pro e quella anti-competizioni; prevalse quest'ultima e la 750 Sport rimase un bell'esemplare da museo.
ALFA DA RECORD
All'inizio del '57 venne realizzata la Abarth Alfa Romeo 1100 da record con motore della Giulietta ridotto a 1.088 cc. e carrozzeria Pininfarina. L'auto, condotta da Alfonso Thiele e Paul Frère conseguì 6 record prima di incappare in un rovinoso incidente, fortunatamente senza conseguenze per il pilota italiano. Il risultato più eclatante fu invece quello di "stanare" la Fiat che chiese ad Abarth di realizzare un'analoga vettura da record con meccanica ovviamente "made in Torino". Salomonicamente anche quest'ultima vettura da record venne vestita da Pininfarina ed entrambe vennero esposte, fianco a fianco, al Salone di Ginevra del 1957. Al Salone di Torino del 1958, mentre allo stand Pininfarina troneggia una nuova versione dell'Alfa-Abarth da record dell'anno precedente, allo stand Bertone faceva sensazione la Abarth Alfa Romeo 1000 , piccolo e filante prototipo GT a motore anteriore di un litro di cilindrata. La vettura non venne mai prodotta, ma lasciò il segno tanto a Torino quanto ad Arese: in casa Abarth fu la prima volta di un telaio tubolare, ma, se l'elaborazione della parte meccanica (in particolare la riduzione della cilindrata del bialbero Giulietta da 1,3 a 1 litro) non comportò particolari difficoltà, le ripercussioni, positive, in quel di Arese si videro successivamente, allorché lo schema del telaio - peraltro progettato da Colucci, tecnico Alfa appositamente distaccato all'Abarth - servì da base per sviluppare quello della Giulia Tubolare Zagato nelle sue versioni TZ1 e TZ2.
http://www.omniauto.it/magazine/12394/abarth-non-solo-fiat
Il polo sportivo con i 2 marchi e Maserati potrebbe dare vita a modelli molto interessanti
Il binomio Alfa-Abarth, per quanto tecnicamente valido, non è andato oltre la fase degli esemplari unici o da record. Un vero peccato viste le rispettive potenzialità. Primo esempio è stato la berlinetta sportiva Abarth-Alfa 2000 con carrozzeria Ghia interamente in alluminio, esposta al Salone di Torino dell'aprile 1954. Basata sulla meccanica dell'Alfa 1900, era una vettura bassa (118 cm) e filante, pesante solamente 890 kg, il cui pianale in acciaio scatolato era stato completamente costruito da Abarth che aveva anche portato il motore a 135 CV (200 km/h la velocità di punta). Altre peculiarità erano la leva del cambio a pianale (in origine al volante) e, ai fini di una migliore maneggevolezza, l'accentramento delle masse conseguito attraverso l'arretramento del complessivo motore-cambio l'avanzamento del serbatoio del carburante. Se nel 1954 l'iniziativa è di Abarth e Ghia, nel 1956 Alfa ed Abarth colloquiarono direttamente, ma la vicenda era talmente riservata che si venne a sapere dell'accordo solo all'inizio degli anni '60, allorché nel Museo di Arese venne esposta l'aggressiva Alfa Romeo 750 Sport. La collaborazione sembra sia nata dal desiderio di Abarth di misurarsi con l'OSCA dei F.lli Maserati che spopolava con le sue piccole Sport 1100 e 1500. Di conseguenza Abarth chiese all'Alfa di partecipare alla realizzazione della vettura con motore Giulietta portato a 1.500 cc e telaio scatolato Abarth. Sulle potenzialità della vettura i pareri non furono unanimi in ambito Alfa: l'ufficio progetti, che valutò la scocca soggetta a torsioni, dovette rinforzarla pagando sotto il profilo del peso mentre il reparto collaudi la trovò potenzialmente valida e già agli inizi migliore, quanto a velocità di punta, delle OSCA 1.500 grazie alla profilata carrozzeria realizzata da Boano. In realtà ad Arese convivevano due anime: quella pro e quella anti-competizioni; prevalse quest'ultima e la 750 Sport rimase un bell'esemplare da museo.
ALFA DA RECORD
All'inizio del '57 venne realizzata la Abarth Alfa Romeo 1100 da record con motore della Giulietta ridotto a 1.088 cc. e carrozzeria Pininfarina. L'auto, condotta da Alfonso Thiele e Paul Frère conseguì 6 record prima di incappare in un rovinoso incidente, fortunatamente senza conseguenze per il pilota italiano. Il risultato più eclatante fu invece quello di "stanare" la Fiat che chiese ad Abarth di realizzare un'analoga vettura da record con meccanica ovviamente "made in Torino". Salomonicamente anche quest'ultima vettura da record venne vestita da Pininfarina ed entrambe vennero esposte, fianco a fianco, al Salone di Ginevra del 1957. Al Salone di Torino del 1958, mentre allo stand Pininfarina troneggia una nuova versione dell'Alfa-Abarth da record dell'anno precedente, allo stand Bertone faceva sensazione la Abarth Alfa Romeo 1000 , piccolo e filante prototipo GT a motore anteriore di un litro di cilindrata. La vettura non venne mai prodotta, ma lasciò il segno tanto a Torino quanto ad Arese: in casa Abarth fu la prima volta di un telaio tubolare, ma, se l'elaborazione della parte meccanica (in particolare la riduzione della cilindrata del bialbero Giulietta da 1,3 a 1 litro) non comportò particolari difficoltà, le ripercussioni, positive, in quel di Arese si videro successivamente, allorché lo schema del telaio - peraltro progettato da Colucci, tecnico Alfa appositamente distaccato all'Abarth - servì da base per sviluppare quello della Giulia Tubolare Zagato nelle sue versioni TZ1 e TZ2.
http://www.omniauto.it/magazine/12394/abarth-non-solo-fiat
Il polo sportivo con i 2 marchi e Maserati potrebbe dare vita a modelli molto interessanti