k0nrad ha scritto:
ciao a tutti, ho una VW golf in prestito (anno di immatricolazione 94 circa) da parte del fratello di mia moglie che ora non c'e'... la faccio corta: la macchina è in stato abbastanza pietoso, un mese fa ho dovuto mettere dell'antigelo concentrato perché si era parzialmente congelato il liquido del radiatore... non mi pare causando danni... due giorni fa, dall'oggi al domani l'impianto di riscaldamento ha smesso di riscaldare. E quello un po' più evoluto della manopolina solita in cui si imposta la temperatura desiderata e fa lui in automatico... ovvero decide se riscalda o raffredda dalla temperatura che gli si imposta... ebbene, pur mettendo 25 gradi esce solo aria fredda. La macchina la dovrei usare per due tre settimane ancora, quindi mi scoccerebbe spendere soldi per una macchina già tenuta malissimo... di cosa si può trattare?
grazie a tutti
Salve a te. Un problema del genere di quello che descrivi può essere ragionevolmente attribuito alla formazione di bolle d'aria all'interno del circuito di raffreddamento. Affinché ciò si verifichi, si devono essere formati degli spazi all'interno dell'impianto nei quali sia stata richiamata dell'aria per evidenti motivi di tipo pneumatico. Ciò può accadere per una perdita oppure perché una parte del liquido è stata esplusa per diverse cause: una, è una perdita nella guarnizione della testa, che se è piccola mette in comunicazione i gas di combustione con l'intercapedine nella quale circola il liquido di raffreddamento, ma non viceversa, a causa della notevole pressione di detti gas; in questo caso, pur verificandosi la perdita, così come descritta, non si hanno, in una fase iniziale, ripercussioni sul funzionamento del motore. Un'altra causa fa riferimento proprio per il caso che citi, ovvero per il congelamento del liquido che, in questa condizione, aumenta di volume e quindi sospinge verso l'esterno l'eccesso in volume che non può essere contenuto nell'impianto.
Talvolta il problema descritto si verifica pure per un difetto di officiosità della valvola termostatica che rimane parzializzata anche quando il liquido ha raggiunto una temperatura tale da richiedere che la medesima si apra. In tale frangente, la temperatura si innalza repentinamente solo in alcune zone localizzate dell'impianto e questo aumenta la pressione, talvolta pure vaporizzando una parte del liquido; al momento in cui la valvola si apre, si verifica una sorta di "colpo d'ariete" con gradienti pressori estremamente elevati che possono proiettare verso l'esterno una parte del liquido.
Tali fuoriuscite, di norma, si verificano in corrispondenza del tappo del serbatoio di recupero, dotato di un apposito sfiato.
Una volta che si sono formate queste bolle d'aria, quale che ne sia la causa, le medesime si stagliano nella parte più alta dell'impianto di raffreddamento, ovvero, guarda caso, proprio a ridosso delle tubazioni che trasportano il liquido all'interno della plancia, ove è situato un piccolo radiatore deputato al riscaldamento delll'aria che viene immessa nell'abitacolo. L'aria forma una sorta di tappo, di impedimento, cosicché il radiatore non si riempie, non si scalda e quindi nemmeno l'aria che lo attraversa.
Occorre, pertanto, procedere allo spurgo dell'aria in eccesso, agendo su delle specifiche valvole che sono, di solito, posizionate proprio sulle tubazioni che ho citato più sopra e che, spesso, sono ben visibili all'interno del vano motore, previo sollevamento del cofano, e facilmente azionabili.
L'operazione va fatta a motore acceso, in modo che la pompa dell'acqua sia in azione, ma non quando è molto caldo in modo da evitare di scottarsi. Al momento in cui l'aria è stata espulsa, da dette valvole inizierà ad uscire del liquido. A questo punto, occorre, come è evidente, serrare nuovamente.
L'operazione è agevolata settando i comandi del riscaldamento interno al massimo della temperatura, in modo da aprire il passaggio del liquido verso la plancia e completare, in tal modo, il processo di espulsione dell'aria in eccesso. Si dovrà contestualmente procedere al rabbocco di liquido per compensare il volume lasciato libero dall'aria che ne farà calare il livello.