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Sempre e solo libri

Sempre e solo libri | Pagina 2 - opinioni e discussioni sul Forum di Quattroruote

  1. pi_greco

    pi_greco Moderatore Membro dello Staff

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    Pensa a quanto potrebbero rendere piuttosto.
     
  2. arizona77

    arizona77

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    Sarebbe curioso sapere

    se il " seminativo nostrano "
    ( gli allegri nostri pargoli in versione discepolo )

    e',

    o meno, equiparabile

    a quello dei soliti paesi a noi comparabili....

    Ovvero, anche in D, F, GB,E, avviene quello che qui ormai
    sta diventando sempre piu' frequente.
    In 2 parole:
    professori sempre piu' spesso aggrediti* da genitori.
    i cui figli,
    " guai redarguirli "
    ( diventano cosi' loro le vere vittime ),
    hanno sempre ragione,
    come sistema di vita....

    * Un po' come succede anche nei P.S.
    Coi medici che dichiarano di avere paura specie riguardo i turni notturni
     
    Ultima modifica: 5 Febbraio 2023
  3. zinzanbr

    zinzanbr

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    Ci sono anche casi in cui il reagente non sarebbe inerte ma viene totalmente annichilito da lezioni pallose e prive di interazione,nessuno stimolo al ragionamento ma solo nozioni,nozioni e ancora nozioni.
    Soprattutto quando si parla di materie scientifiche purtroppo,almeno nelle scuole in cui ho studiato io,molti insegnanti avevano gettato la spugna in partenza e se lo studente non era portato gli dicevano chiaro e tondo che non avrebbe mai avuto la sufficienza.
    O al massimo gli davano il nome di un amico insegnante a cui portare 300 euro al mese per delle ripetizioni.
    Per carità gli studenti spesso sono dei pecoroni ma tante volte anche gli insegnanti non scherzano.
     
  4. zinzanbr

    zinzanbr

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    Mi è tornato in mente un professore di matematica che ebbi in prima liceo.
    Preparato nulla da dire ma era una persona molto frustrata.
    Tra l'altro l'ho incontrato un paio di volte dopo il diploma ed è stato stranamente gentile con me che ero un somaro mica da ridere.

    Comunque è capitato una volta che la professoressa di educazione fisica,che nonostante fosse un liceo scientifico aveva un peso molto maggiore del suo nel collegio docenti,si trattenesse oltre l'orario non ricordo per parlarci di cosa.
    Forse una gita o un'iniziativa.
    Ovviamente sottrasse del tempo alla lezione successiva che era appunto quella di matematica.
    Il professore aprì la porta dell'aula e poi la richiuse stizzito vedendo che la sua collega era seduta sulla cattedra e non aveva alcuna intenzione di andarsene finchè non avesse finito di parlare.
    Secondo me lo fece apposta.
    Penso che si trattò di 5 minuti,non direi 10,comunque su un modulo da 50 minuti è parecchio.
    Il professore che io sappia non le disse nulla (magari fece una sfuriata dopo in sala professori) ma entrò in aula come una furia sbattendo la sua borsa sulla cattedra usando entrambe le mani per caricare il colpo.
    Urlò "Non era proprio il caso!".
    E ci disse che non avrebbe fatto lezione per protesta.
    Probabilmente era troppo nervoso per spiegare e si rese conto che se avesse interrogato qualcuno l'avrebbe fatto piangere.
    Alla fine ci diede degli esercizi da fare per passare il tempo.

    Un'altra volta,in un momento di sfogo simile,ci disse che per essere promossi nella sua materia non bastava ne capire,e indicò me che capivo ma non mi applicavo minimamente,ne studiare,e indicò un altro ragazzo che invece studiava ma era assolutamente negato per le materie scientifiche.
    Io ci rimasi un po' male ma tutto sommato la cosa mi scivolò addosso,alla fine non aveva detto nulla che non fosse di pubblico dominio.
    Immagino che il mio compagno di classe invece non debba essere stato contento.
    Di nuovo non aveva detto nulla che non fosse vero e risaputo ma alla fine non era colpa sua se i genitori l'avevano iscritto a forza al liceo scientifico.
    Più che studiare non poteva e umiliarlo in quel modo dal mio punto di vista era quasi un atto di bullismo.
    Fossi stato nei genitori di quel ragazzo avrei preteso come minimo delle scuse.
    Poi magari c'erano dei retroscena,magari i genitori gli davano il tormento nei colloqui e quindi decise di mortificare il figlio per rappresaglia.

    Sembra strano ma per quanto quell'insegnante non fosse amato lo rimpiangemmo nel triennio quando ce ne capitò un altro che faceva 3 o 4 mestieri e dedicava all'insegnamento pochissimo tempo e pochissima voglia.
    Arrivammo alla maturità impreparati e profondamente sfiduciati.
    Tutti quanti.
    Quelli poco portati per la matematica perchè erano stati lasciati indietro.
    E quelli portati che magari volevano iscriversi a una facoltà scientifica perchè sentivano,e avevano ragione secondo me,di essere svantaggiati rispetto a chi invece aveva avuto insegnanti migliori e grazie alla propria intelligenza e alla voglia di studiare probabilmente usciva dal liceo con una preparazione molto più ampia.

    Per come la vedo io certe scuole purtroppo sono delle fabbriche di somari e la cosa migliore che possono fare i genitori è trasferire altrove i propri figli.
     
    Ultima modifica: 5 Febbraio 2023
  5. ALGEPA

    ALGEPA Moderatore Membro dello Staff

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    Io al liceo avevo la professoressa che per trattare la letteratura italiana ci dettava i saggi del De Sanctis, non vi dico che interesse, mentre la professoressa d'inglese ci faceva studiare la letteratura legandola al contesto storico , analizzando i testi e le vite degli autori assieme ad una nostra partecipazione critica di quello che analizziamo..risultato è che a me ancora adesso la letteratura italiana affascina poco e anzi la trovo noiosa mentre apprezzo ancora oggi quella Inglese
     
  6. zinzanbr

    zinzanbr

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    Mai successo.
    Ho avuto due insegnanti di italiano che erano brave ma non hanno mai saputo suscitare il mio interesse,anche se dopo il liceo sono diventato un lettore abbastanza avido.
    E un paio di insegnanti d'inglese tremende.
    La prima era più dedita al gossip che altro.
    La seconda era molto caotica,lo era proprio come persona.
    Per dare un minimo di contesto era l'insegnante che quasi quotidianamente veniva chiamata dalle bidelle per spostare l'auto parcheggiata male e una volta la vedemmo arrivare con una benda sulla fronte.
    Si era messa ko da sola chiudendo il portellone dell'auto.
    Questa caoticità si rifletteva nel suo modo di insegnare.
    E poi stabiliva i voti a priori.
    Alcuni dalla prima lezione del primo anno di liceo erano da 5 e sono rimasti tali.
    Al punto che impegnarsi non aveva senso perchè tanto il voto che prendevi era sempre lo stesso.
    Io uscii dal liceo con una preparazione decente in inglese solo perchè mi piaceva guardare i film in lingua originale ma avevo 6 risicato in pagella.
    Altri avevano 8 ma quando si sono trovati davanti professori universitari che facevano lezione in inglese e si aspettavano che gli studenti tenessero il passo si sono lamentati,alzando la mano davanti a tutti,che se li avessero avvisati si sarebbero portati dietro il vocabolario.
    La professoressa soffocò la sua rabbia e stroncò sul nascere quella polemica da poppanti.
     
  7. moogpsycho

    moogpsycho Moderatore Membro dello Staff

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    il materiale umano non è mai inerte.
    Ogniuno di noi ha interessi e passioni oltre a doti e capacità.

    Il ruolo della scuola dovrebbe essere quella di coltivarle ed esaltarle non mortificarle e confonderle.
    La storia degli strumenti da fornire ce la raccontiamo giusto in Italia, così come ci compiacciamo di quanto bene performano i nostri studenti all'estero.
    Peccato che dimentichiamo di come quegli studenti siano una parte minoritaria del totale, mentre tanti altri si allontanano dai percorsi formativi perdendo l'opportunità di coltivare le proprie capacità.

    Fornire gli strumenti è corretto ma solo dopo aver appassionato i giovani ed esaltato le loro capacità, altrimenti li perdi inutilmente
     
  8. gbortolo

    gbortolo

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    però come nella sanità ci sono medici che trattano male i pazienti, sbagliano le diagnosi.
    O lavorano in contesti disastrati.

    E poi ci sono quelli che creano empatia col paziente e fanno il loro meglio per curarlo.

    Il topic comunque parlava del fatto che, come in medicina, perché tu sei cardiologo non è che te ne puoi fregare dei problemi che la tua cura provoca ai reni. E non è che perché sei allo scientifico devi studiare 5hx7 matematica. ;)
     
  9. arizona77

    arizona77

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    Chi

    non ha avuto

    professori " un tanto al kilo "

    Scagli la prima pietra....

    Molti sono

    IMO

    comunque parzialmente giustificati

    dall' ambiente in cui si muovono....

    Dai datori di lavoro, a scalare all' ultimo

    dei

    tanti, troppi, FRANTI

    ( CON annessi genitori )
     
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  10. arizona77

    arizona77

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    Parlava gia' male del Real Famiglia
    ??

    Ahahahahahahahahahahahahahahahahahah
     
  11. gbortolo

    gbortolo

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    ed in quel caso te ne ricordi a vita.
    Non a caso dopo trent'anni dalla maturità (tecnica) eravamo al funerale della nostra insegnante di italiano.
    Oppure usciamo ancora a mangiare la pizza una volta l'anno con la nostra maestra delle elementari, con cui abbiamo scritto un minuscolo e misconosciuto [e contestato] pezzo di storia della didattica.
     
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  12. gbortolo

    gbortolo

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    ed infatti per l'italiano medio la "cultura e l'arte" è una spesa inutile.

    perché un pomeriggio coi bimbi in biblioteca a fare attività ludiche? meglio andare a fare un bel giro al centro commerciale.
     
  13. Carloantonio70

    Carloantonio70

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    Se uno studente viene bocciato, non devono esserci scusanti; i primi responsabili del fallimento sono la scuola ed i professori seguiti ad una incollata dalla famiglia.

    I "ciucci" come li chiamavano ai miei tempi non esistono.
    Tutti i ragazzi hanno delle peculiarità e delle potenzialità che vanno tirate fuori, che poi si trasformino in un 6bod in un 10 è un dettaglio trascurabile; un insegnante appassionato del suo lavoro, di certo proverà più appagamento nel portare alla sufficienza un ragazzo con problemi di apprendimento (semplifico chiamandoli così ma la questione può essere enormemente più complessa), che nel seguire uno studente che raggiunge l'eccellenza senza sforzo apparente (proverà comunque tantissima soddisfazione anche in questo caso ovviamente).

    Prendiamo un semplice caso di un ragazzo discalculico; si può considerare un buon insegnante quello che non capisce le ragioni delle difficoltà dello studente nel fare gli esercizi, ostinandosi a non fargli usare calcolatrici e PC ?

    Se abbiamo la mente aperta, inneschiamo intorno a noi un processo virtuoso che "rischia" di contagiare anche altre persone. Se procediamo con i paraocchi, se contratto, si rischia o fi sbattete contro un palo, o do tirare sotto qualcuno (magari qualche studente nel caso specifico).

    Ho avuto tanti insegnanti bravi e altri meno o per niente.
    Dalle azioni dei primi ho imparato subito qualcosa. Ma anche gli altri mi hanno lasciato qualcosa di positivo, solo che è arrivata più tardi ... mi hanno lasciato la consapevolezza di come non bisogna comportarsi di fronte a delle domande, magari per banali, fatte da hiovani sia in ambito familiare, sia in ambito lavorativo.

    Saper trasmettere la propria conoscenza è un arte, difficile, e da coltivare con assiduità.
     
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  14. KTMBat21

    KTMBat21

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    Mah ...al di la del riportar esperienze personali, che irrimediabilmente sprofondano nell'abisso di mosaiche influenze capaci di differenziar già una decade da un'altra, figuriamoci nel salto generazionale ...:emoji_point_down:

    Penso giri tutto attorno al connubio tra dedizione al lavoro + apertura mentale ...in generale:

    in ogni comparto (poi) c'è chi s'applica nello svolger al meglio le attribuzioni derivanti dal proprio impiego (sia pubblico che privato), forte del fatto di svolger IL lavoro/occupazione per la quale si senta tagliato o incline; va da se che senza tirar in ballo le 1000mila sfumature che differenziano (di per se) OGNI essere umano, qualora tenessimo in conto (nello specifico) unicamente i docenti che esplichino la loro "opera" con capacità/coscienza/dedizione (direi anche abnegazione), quanti ne troveremmo?!

    n.d.r.

    Molto spesso sono poi gli stessi genitori che s'ostinano nel "far studiare e laureare" il proprio figlio ad ogni costo, a volte anche per una sorta di status symbol, da sventolare al pari del Rolex al polso ...quando sarebbe meglio, in molti casi, affiancarlo piuttosto ad un consunto (maestro) artigiano, capace di trasfondergli un bagaglio d'esperienza che andrebbe irrimediabilmente perso, fatto di trucchi ed accortezze di mestieri in via d'estinzione (poi, del caso, il figliolo può pure continuar gli studi in parallelo) ...ma come per altri interventi, si tratta SOLO di un mio mero punto di veduta ...il discorso di fondo è troppo ampio ed interpretativo(.)
     
    Ultima modifica: 5 Febbraio 2023
  15. pi_greco

    pi_greco Moderatore Membro dello Staff

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    Lo è invero, anche frequentemente purtroppo...
     

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