No! Non sono proprietà del lavoratore. Il lavoratore è titolare di un diritto di credito nei confronti dell'imprenditore.
Non vorrei dire una stupidaggine, ma mi sembra di ricordar che una recente ricerca dell'equivalente Agenzia delle Entrate del Regno Unito abbia fornnito risultati piuttosto simili ai nostri.
Certo che sono proprietà del lavoratore; ma da dove arrivano? Chi li tira fuori? Anche la casa dove vivo è di mia prorpietà, ma mica me la sono costruita io. La proprietà è un concetto giuridico, come lo è il dover ricevere soldi a fronte di una prestazione lavorativa disciplinata da un apposito contratto. Ma, fisicamente, da dove arrivano quei soldi? Conosco benissimo la situazione, perchè è sempre più diffusa. Non metto in dubbio che i rischi tocchino sostanzialmente anche i lavoratori dipendenti, ma cosa c'entra col discorso? E siamo ancora li. Che faccia parte del gioco è verissimo, ma allora torniamo al disocrso iniziale; chi ci mette, fisicamente, quei soldi? Il lavoratore?
Se persino Befera si è spinto a definirli....poco indicativi Ma in Italia si continua ad alimentare sterili polemiche per dividere la popolazione. Nel frattempo i problemi del Paese rimangono tali e quali (riduzione della spesa in primis) e i soliti noti ringraziano!
Se sono poco indicativi(e non ci credo per niente, considerando le differenze nella ricchezza accumulata), non li diffondano.
Infatti se l'è presa con la stampa. La stessa stampa che stamattina sulla radio di Confindustria è stata definita poco seria e capace solo di alimentare polemiche inutili e strumentali. Lo stesso prof. Lupi, luminare di diritto tributario, ha manifestato "disagio" nei confronti di certi modi di fare giornalismo. I dati sono poco indicativi perché non tengono conto di troppi dati, primo tra tutti quello relativo alla tassazione a livello di impresa del reddito prodotto. EDIT Peraltro, se la sono presa, giustamente, con il presidente di una grande banca italiana che ieri ha pontificato contro gli evasori (quelli dello scontrino del caffè) dimenticandosi di ricordare che lui stesso - in qualità di presidente dell'istituto - lo scorso anno ha transato col fisco il pagamento di oltre 250 milioni di euro per elusione fiscale. Ma di quell'evasione, quella che incide veramente sulle mancate entrate, meglio non parlare...
Tralaltro vanno ben distinte le società di persone da quelle di capitali. Nelle medie pubblicate, coi dipendenti c'è anche Maglionne mentre con gli autonomi c'è anche l'arrotino...
Rispondo a te e a cometa insieme. Nel dettaglio, la proprietà della ricchezza (chiamiamola così) passa dal datore di lavoro al dipendente e dal dipendente all'erario. Tutto questo avviene contestualmente, nel medesimo istante. Possiamo fare il discorso del trasferimento del credito come dice belpi, ma è una questione meramente contabile, così come il fatto che i denari passino dal datore di lavoro al fisco senza passare per il dipendente. La cosa si palesa solo in caso di insolvenza del datore di lavoro nei confronti dello stato.
Se il fidejussore/ipotecario non riesce a far fronte all'impegno dipende solo dalla volontà delle banche, in base a ciò che ritengono meno costoso per rientrare dell'insolvenza. In genere l'asta è l'ultima delle cose che vuole una banca in quanto è la più onerosa, sia essa un'ipoteca per mutuo liquidità o per un mutuo prima casa.
Quei soldi fanno cmq parte della retribuzione. Vengono pagati fisicamente dal datore di lavoro, ma sono comunque pertinenza del lavoratore. Come ho detto prima, contabilmente c'è la cessione di credito descritta da belpi. Il credito è del fisco nei confornti del lavoratore e del lavoratore nei confronti del datore di lavoro. Se il datore di lavoro non paga, lo stato può rivalersi sul lavoratore! http://www.studiolegaleparenti.com/...irpef-puo-essere-richiesta-al-dipendente/104/ Allo stesso modo il lavoratore ha un credito (a quel punto si che ce l'ha data la non contestualità della traslazione del credito, in riferimento a prima) nei confronti del datore di lavoro, che avrà in tasca/cassa denari non suoi e di cui dovrà rispondere in caso di insolvenza.
neanche io.... ma tutti i redditi delle societa' non vanno poi ai vari Ferrero Barilla i Tanzi del tempo che fu
Prendo per buono il tuo esempio. E se l'imprenditore non ha un soldo? Che succede? Risponderà di appropriazione indebita? Ritengo proprio di no. Voglio solo dire che se il lavoratore potesse vantare un diritto di proprietà su quei soldini la situazione, anche dal punto di vista della tutela sarebbe molto diversa.
Beh, tecnicamente sono parte della retribuzione quei soldini, mica di pertinenza del datore di lavoro. Che lui ne abbia il possesso è ovvio, che ne detenga i diritti no, sono soldi in linea teorica non suoi seppur fisicamente in mano sua.
