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Quando non eravamo politically correct: discussione semiseria

Quando non eravamo politically correct: discussione semiseria - opinioni e discussioni sul Forum di Quattroruote

  1. a_gricolo

    a_gricolo

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    Stavo pensando a quando avevo ancora quattro peli sul cuoio capelluto, molte rughe di meno e un po' di diottrie in più, e notavo che in diverse forme espressive (libri, musica, film) ci sono tematiche che non sono sicuro che oggi non sarebbero criticate. Faccio alcuni esempi che - secondo me - qualche twit "indignato" lo provocherebbero (disclaimer: è una discussione semiseria, come da titolo, non prendetela troppo sul serio....)

    Angeli negri (Fausto Leali, 1968): "... io sono un povero negro...." >> testo a sfondo razzista....
    Lolita (1962) >> istigazione all'incesto/pedofilia
    Pretty baby (1978): Brooke Shields 12enne gira scene di nudo >> istigazione alla prostituzione minorile
    Il vizietto (1973): >> immagine del protagonista stereotipata (gay = checca)
    Tex n. 127, "Magia nera": "Stai calmo, sacco di carbone!" (il Ranger, dopo aver mollato un uppercut da 150 kg a un collaboratore nero del nemico Yama) >> contenuto razzista
    ..... altre?

    Ripeto: non prendete troppo sul serio quanto sopra, però rifletteteci un momento: se venissero rifatti oggi, coi riflettori del politically correct accesi h24, siamo sicuri che nessuno avrebbe nulla da dire?
     
    Ultima modifica: 18 Febbraio 2018
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  2. zinzanbr

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    A volte si arriva all'eccesso indignandosi anche quando non c'è motivo,però secondo me il fatto che col passare degli anni certi termini e certe rappresentazioni siano stati abbandonati è una cosa positiva.
    Quanto al termine politically correct a me sembra che alcune persone pensino che in fondo tutti quanti vorrebbero dire peste e corna su qualsiasi argomento,ma che essere politicamente corretti sia uno scudo dietro cui ripararsi perchè non si ha il coraggio di dire quello che si pensa sul serio.
    Della serie siamo tutti cattivi sotto sotto ma non tutti lo ammettono.
    Mentre secondo me molte persone non dicono certe cose perchè non le pensano,non perchè se le dicono qualcuno si offende.

    Quoto sul fatto che fino a pochi anni fa' i contenuti dei film e dei programmi tv erano molto più liberi,poi tutto ad un tratto specialmente nelle fasce orarie in cui i più giovani guardano la tv bisognava che certe cose,violenza e sessualità in primis,non venissero più mostrate.
    E negli ultimissimi anni magicamente nessuno si preoccupa più di simili sciocchezze,infatti a qualsiasi ora ci sono programmi tv quantomeno censurabili perchè contengono volgarità,pessimi esempi,liti furibonde etc etc.

    Cito anche io un esempio : Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto,un capolavoro assoluto,che oggi probabilmente per via di alcune scene un po' spinte,del linguaggio e del fatto che la protagonista prende schiaffi a ripetizione verrebbe additato come un film che fomenta la violenza di genere.
    E magari qualche opinionista stile Boldrini direbbe pure alla Melato o a Lina Wertmuller di vergognarsi per aver mostrato certe cose.

    Mi viene in mente un'intervista sul film Acab in cui il protagonista,senza citarlo perchè in questo periodo non ha bisogno di pubblicità,disse che le polemiche scaturite rischiavano di eclissare e di mangiarsi un film di genere prima ancora che uscisse nelle sale.

    Forse è questo quello che succede oggi,ogni contenuto viene sezionato e analizzato in cerca di aspetti criticabili,e se ritenuto per qualche motivo offensivo viene automaticamente esposto alla gogna mediatica.
    E l'indignazione è talmente rapida che a volte forse alcune persone si indignano prima ancora di aver visto il film di cui si parla,o ascoltato la canzone incriminata o letto l'articolo che ha scatenato le polemiche.
    Della serie prima si spara e poi si fanno le domande.
     
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  3. Ripeps53

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    Cambiando il contenitore il contenuto resta sempre lo stesso, non è chiamando "operatore ecologico" uno "spazzino" diventi un principe azzurro.
     
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  4. ch4

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    Mah! mi domando se abbiamo vissuto negli stessi periodi, io mi ricordo film finiti al rogo (Ultimo tango a Parigi) ed altri che non ebbero il placet della censura se non ai maggiori di 18 anni. Ricordo anche comici allontanati dalla televisione per aver difeso la propria libertà di satira.
    Ricordo anche che di foibe non se ne poteva parlare e che, ancora adesso a dire il vero, non si parla dei crimini di guerra italiani cullandoci nell'illusione che i soldati italiani fossero benvoluti dalle popolazioni.
    Ecco forse il fascismo ed il giudizio sul suo ruolo è il punto che più è mutato, a parer mio, nel tempo. Una volta negli anni 60 e 70 vi era un forte sentimento antifascista, forse per il ricordo degli orrori della guerra ma certamente con una forte componente di conformismo.
    Ora mi pare invece che, nei fatti, il fascismo sia stato sdoganato dai tanti che affermano che, a parte l'entrata in guerra e l'alleanza col nazismo, in realtà il regime fece tante cose buone .
    Insomma io non vedo una minore libertà oggi rispetto al passato, vedo solo una maggiore superficialità nel formarsi opinioni, un maggior conformismo e la tendenza a fare da cassa di risonanza a tutte le balle messe in giro ad arte ed una indubbia tendenza a sfogare frustrazioni sul web vomitando odio contro tutti.
     
  5. Carloantonio70

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    Il "politicamente corretto" è una invenzione dei nostri tempi e, a mio parere, meriterebbe l'interessamento di alcuni plotoni di psicologi e psichiatri per capire per quale motivo è stata partorita tale immane caxxata.

    Basterebbe rispettare, quando opportuno le normale regole di buona educazione e, quando è necessario, parlare fuori dai denti senza falsi pudori e moralismi.

    Se qualcuno si merita un vaffa, la cosa è indipendentemente dal colore della pelle, dal credo religioso o dalle idee politiche.

    Una considerazione su Tex che è stata per lungo tempo la mia lettura preferita. Nonostante il numero di morti, feriti, imprecazioni, violenze di ogni genere, è uno dei fumetti (penso sia pubblicato ancora) più educativi mai esistiti.
     
    Ultima modifica di un moderatore: 19 Febbraio 2018
  6. Carloantonio70

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    Angeli negri mi ricordava qualcosa ed ho controllato, la versione originale è un po più vecchia ed era di un poeta cantautore dell'america latina

     
  7. Flash Gordon

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    Come non essere d'accordo. Quando ci vuole ci vuole a prescindere da chi sei e da cosa rappresenti. Tutto questo in fondo crea confusione e nella confusione esiste sempre qualcuno che ne trae vantaggio. Purtroppo questi ultimi tempi sono fortemente caratterizzati da una confusione generale mascherata abilmente da un bisogno crescente di nuove regole. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, specialmente di tutti coloro che sanno osservare con attenzione.
     
  8. a_gricolo

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    Lo è, ma i classici di Bonelli e Galep sono tutt'altra cosa.....
     
  9. a_gricolo

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    Lo sapevo, ma è la versione italiana a essere diventata famosa negli anni '60
     
  10. xander71

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    la piaga del nostro secolo.
     
  11. Brumista

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    Con tutto il rispetto per gli spazzini, ovviamente..
     
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  12. bergat

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    Suvvia, siamo solo diventati più ipocriti e quindi nero vine trasformato in diversamente bianco, bidelllo in operatore scolastico, pederasta in gay,handicappato, in diversamente abile, americano in diversamente europeo, cieco in non vedente, muto in diversamente parlante, imbecille in diversamente intelligente.... mamma mia quanto usiamo questo avverbio... diversamente.....

    La realtà è che siamo solo ipocriti
     
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  13. Ripeps53

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    Era inteso da parte mia, la prossima volta lo scriverò.
     
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  14. Brumista

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    L'avevo presunto, ma sai com'è.....
     
  15. zinzanbr

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    Non vedo dove stia l'ipocrisia nel preferire termini che non sono offensivi dato che alcune parole sono diventate offensive a causa dell'uso che ne fanno alcune persone.
    In qualche caso forse non sarebbe necessario ma in altri,come il termine imbecille,penso proprio di si.
    Poi io ritengo che a volte si faccia una tragedia per un termine usato in maniera scherzosa,però ci sta dipende da quanto una persona è suscettibile.
    Io nel dubbio preferisco esprimermi usando termini che non vengono considerati offensivi.
    Anni fa' mi capitava spesso di fare delle consegne presso l'unione ciechi della mia città (che tra l'altro si chiama proprio così,non si chiama unione non vedenti) e mi sforzavo di non dire arrivederci uscendo ma usare un sinonimo.
    Sicuramente non era necessario perchè la persona con cui interagivo non mi sembrava che potesse prendersela per così poco però a me non costava nulla quella piccola precauzione nella scelta delle parole.
    Poi ovvio che può scapparti una scelta di parole poco azzeccata basta che nessuno ne faccia un affare di stato.
    Mia madre ad esempio negli anni ha collezionato diverse gaff,dal "Mi dica tutto" rivolto a un muto a "Le serve una mano?" rivolto a una persona priva di un arto.
     

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