Non e' che uno " puo' " votare se da' il voto a quello piuttosto che a questo, o viceversa. Un principio e' un principio e non un interesse per fare il comodo del Legislatore
certo che un principio è un principio ed è per questo che è sbagliato negare il diritto al voto in democrazia, soprattutto se coinvolge il rapporto tra la tua nazione e quella in cui vivi e che può incidere pesantemente più sui cittadini residenti in UE che non In patria. E comunque l'esempio l'ho portato per evidenziare come i cittadini in GB fossero meno informati rispetto ai loro concittadini residenti all'estero. in democrazia è sempre un errore escludere dal voto. E comunque riterrei meno sbagliato (lo è sempre, ma meno) togliere il diritto di voto a chi non lo esercita ad es da 10 anni che toglierlo a chi è lontano e vuole partecipare. Ricordiamoci di quei tanti che sono morti per permetterci di esercitare certi diritti, non neghiamoli a nessuno o prima o poi qualcuno lo farà con noi.
io credo che alla fine il problema non è chi vada al voto, ma in che modo si va al voto, in una democrazia sana il voto è uno dei tanti elementi che partecipano alla vita del paese, e forse neanche il principale,gli elementi fondamentali sono la possibilità di avere sempre un contraddittorio tra tutte le parti in campo e poi una corretta informazione che porta ai cittadini la sintesi che il contraddittorio ha generato, se tutto questo avvenisse non ci si dovrebbe creare il problema di chi vota all'estero, con i mezzi di informazione che abbiamo puoi essere informato stando sul territorio come stando dal'altra parte del mondo, il problema è che a mio avviso manca proprio tutta la prima parte di cui dicevo, e per questo io rivendico anche il diritto di non andare a votare perchè il voto è uno strumento di applicazione della democrazia, se viene distorto si sta piegando lo strumento per scopi differenti, quindi partecipo alla vita democratica in altro modo , ne attuo i valori e mi impegno in altro modo per far si che si torni ad un concetto di voti differente da quello che abbiamo attualmente , partecipare ad un sistema che trovo distorto e che credo possa mettere a rischio proprio la democrazia per me è un operazione senza senso e anche pericolosa, ovviamente è un mio punto di vista
Si , lo faccio tutti gli anni un paio di volte e anche tre volte l anno dipende... Vedi non é questioni di tot anni, ma dell'interesse che la persona ha verso la cosa , piu ne hai e piu intensivo é l interesse ed é uguale in quale luogo si vive. In Italia cé gente che non ha mai votato ma cé anche gente che vota per interesse personale allo stesso modo come certi l hanno fatto 50 anni fa, e contribuito a rovinare l'ambiente. Il voto estero, personalmente lo considero molto piu onesto di quello dei residenti in logo, proprio perché questi hanno solo un interesse sociale ,piu interesse a voler cambiare per tutti in meglio, non se ne fanno un interesse personale, ma ben si un interesse dei diritti! Cé un diritto che sta sopra ad altri diritti: Quello di avere libera la volontá di decidere dove andare a vivere......Posso assicurare che noi che viviamo all'estero abbiamo la mente molto piu serena e chiara della vostra e sopratutto abbiamo visto e costatato che si puo fare meglio di quanto e come si fa in Italia, cosa che, voi sapete che si puo fare meglio, ma,non come....
Ho seguito attentamente la discussione. Preciso che sia mia figlia che abita a Monaco di Baviera che mio figlio a Perth in Australia, regolarmente iscritti come italiani all'estero nei rispettivi consolati, non hanno ricevuto alcuna scheda per votare . Mio figlio ha molte conoscenze italiane a Perth e nessun suo conoscente ha ricevuto detta scheda . Interpellato il consolato in merito la risposta è stata che non sono arrivati i plichi dall'Italia. Traetene le conclusioni.
francamente non capisco il motivo per cui non sia possibilie per chi è all'estero un voto elettronico, ovviamente la sicurezza informatica al 100% non esiste , ma del resto non è che usando canali più tradizionali si è al riparo da qualsiasi interferenza esterna
in tutta sincerità non capisco per quale motivo una persona che vive all'estero debba essere più serena di noi e avere le idee più chiare , certo ha un approccio più distaccato alle questioni anche se poi di riflesso ha altre atteggiamenti verso il suolo natio che invece chi ci vive non li ha, ma per il resto le fonti di informazioni sono le stesse di chi vive sul territorio nazionale.
Qui siamo alla mentalitá italica purtroppo, qui posso darti le/la vera veritá di cosa succede piu volte. Io vivo in Germania da quasi 50 anni e ne ho visti e sentiti molte al riguardo. Le colpe e da attribuire sia ai consolati che ai stessi cittadini: 1)Piu volte succede che il cittadino si dimentichi di mettere a conoscenza il consolato del cambiamento della propria abitazione, quinti di conseguenza, succede che la posta viene recapitata all ultimo indirizzo conoscente dai comuni di domicilio italiano e quindi si aspetta una lettera che non arriverá mai. 2)Altre volte succede che gli stessi consolati, fanno il loro lavoro come gli pare e quindi, anche se il nostro connazionale informa il consolato del cambiamento del nuovo indirizzo ,questi se lo dimenticano di notificarlo al comune di domicilio. 3) Succede pure che, in certi comuni quando arriva la notifica consolare questa viene notificata o salvata nel proprio sistema in modo errato , (costatato di persona) 4) L essere iscritti nelle sedi consolari, non significa con certezze che in tali casi, l'informazione postale arrivi al destinatario .
resta il fatto che, al netto dei disservizi che ha ben illustrato Angelo, il voto all'estero è importante e vada solo migliorato, non certo abolito.
Ti rispondo sempre in base alla mia esperienza con gli amici Argentini. Loro il reddito di cittadinanza lo hanno da decenni ed hanno potuto toccare con mano i guasti causati dalsistema. Ormai sono alla terza generazione di argentini che vivono di sussidi ed integrano con furti e violenze di ogni tipo e zone intere del paese sono a rischio estremo, ma comunque votano e continuano a votare le varie Kirchner ed il paese va a rotoli. Ti riporto quella che è la sua opinione , non ho la pretesa che sia verità assoluta, però nel caso in questione lui ed altri italoargentini possono valutare sulla base di esperienza diretta e quindi con maggiore consapevolezza non trovi?
io sono d'accordo con te, l'esperienza di cittadini che vivono altre realtà differenti dalle nostre resta utile anche a noi, ma non si può generalizzare , ci sono situazioni e situazioni, il discordo dell'amico angelo mi sembrava un poco troppo netto
Sara', ma parlare del principio in quei termini ( Britannici ) proprio perche' principio, deve quindi essere sempre valido per tutti, mentre dicendo che era particolarmente giusto, in quanto erano piu' informati.... Diventa una contraddizione in termini. Sarebbe come dire che facciamo votare solo diplomati e laureati.
