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Intervista al mitico ing. Limone

Intervista al mitico ing. Limone - opinioni e discussioni sul Forum di Quattroruote

  1. pilota54

    pilota54 Moderatore Membro dello Staff

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    Intervista pubblicata l'8 aprile 2018 (probabilmente fatta qualche mese prima).
    L'ing. Limone è uno dei più importanti ingegneri dei reparti corse del gruppo Fiat (F.1 a parte) degli ultimi 25 anni. A lui possiamo aggiungere Lombardi, Adamo, Calovolo, Angiulli e Leschiutta.

    In questo filmato di 22 minuti l'ing. Limone racconta soprattutto i suoi trascorsi all'Alfa Corse e, in particolare, alcune "verità nascoste" sulla 155 DTM e la 156 GTA Superturismo.

     
    Ultima modifica: 12 Aprile 2018
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  2. albertof24

    albertof24

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    Vista qualche giorno fa, molto interessante, come quasi tutte le interviste fatte da Davide!
     
  3. mani in alto

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    Vista pure io, fa la coppia con un'altro spezzone sempre con Limone di qualche giorno prima.
    L'ingegnere fa chiarezza su alcuni punti oscruri su cui da tempo discutiamo, a cominciare dalle origini del V6 2.5.
    Sempre molto piacevole ascoltare queste testimonianze.
     
  4. joghi&bubu

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    E sovvengono i ricordi di una casa, l'Alfa Romeo quella vera, che oggi non esiste più.
     
  5. rob33

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    Mi permetto di dire che secondo me non è proprio così. Mi spiego: in realtà quella raccontata da Limone era proprio l'Alfa corse sotto il primo periodo Fiat... infatti erano tutti tecnici ex lancia corse ed ex Abarth. Quindi per i così detti puristi stiamo già parlando dell'Alfa snaturata.. non quella che correva ai tempi dell'Autodelta con al comando l' ing. Chiti etc...
    Detto questo per me sono ricordi bellissimi... la 155 che vinceva prima in Inghilterra con Tarquini.. le lotte di Piedone con le corazzate d'argento nel superturismo... la gloria del DTM... poi la nascita del capolavoro 156! Che gare!
     
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  6. fpaol68

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    Riguardo alle origini del V 2.5 i dubbi invece per me restano:
    ai tempi della realizzazione del V6 a 90 ebbi modo di trascorrere una intera giornata in Alfa Corse con l'Ing. D'Agostino che quel motore lo aveva fatto e ci disse chiaramente che era partito dal V8 Montreal.
    E non ho grossi dubbi che ci abbia detto la verità, è un tipo molto franco e genuino.
     
  7. pilota54

    pilota54 Moderatore Membro dello Staff

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    Mah, Limone dice che il V8 Montreal fu preso a riferimento per l'omologazione (e questo era noto), poi però aggiunge che si utilizzò (ma non si capisce bene cosa, il basamento?) il propulsore della Thema, che poi non era nemmeno italiano.

    Ai tempi si apprese che fosse un motore praticamente nuovo, che prese a pretesto il V8 Montreal solo per l'"interasse" e per la V a 90°.

    Confermato invece che il primo V6, quello dei primi 3 anni, derivava dal V6 di serie, il leggendario "Busso" con la V di 60°.
     
  8. mani in alto

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    Secondo quello che ho capito tutti dicono parte della stessa verità.
    Il motore é derivato dalla montreal nel senso che le misure di riferimento in fase di omologazione sono quelle del v8, peró sviluppando un v6 con la stessa cilindrata del v8 si capisce subito che le differenze sono molte.
    E sempre da quello che ho capito un V6 che aveva quelle misure era proprio il v6 montato sulla lancia, quindi per non riprogettare un nuovo motore v6 partendo dal v8 anno usato quello.
     
  9. albertof24

    albertof24

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    A quanto ho capito io dal video, il motore doveva derivare dalla serie con l'interpretazione "stesso angolo di V ed interasse dei cilindri". Cercavano un motore con V a 90° nella produzione Alfa, ma quello della Montreal aveva l'interasse troppo stretto. Hanno quindi trovato nella "Alfa-Lancia Industriale" quel motore Lancia. Le misure sono servite solo per l'omologazione, ma poi mi pare di capire che il motore non c'entrasse nulla. Dice che hanno omologato anche il motore della Montreal insieme a quello Lancia.
     
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  10. mani in alto

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    Rivedendo il tutto credo che la tua interpretazione sia proprio quella giusta.
    In effetti un 2.5 da 12.000 giri ( quindi poca corsa ma molto alesaggio ) come fa ad avere lo stesso interasse di un v8 2.6 che per sua natura ha dei cilindri molto piccoli.
     
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  12. pilota54

    pilota54 Moderatore Membro dello Staff

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    Si, comunque il 2.500 aspirato del DTM era un motore da corsa in tutto e per tutto, con angoli delle valvole (pneumatiche) strettissimi, materiali sofisticati, manovellismi da F.1 e una potenza stratosferica per un motore aspirato di quella cilindrata. Parliamo di 490 cv nell'ultima evoluzione.....

    Lo stesso dicasi ovviamente per i motori rivali Bmw e Mercedes.
     
    Ultima modifica: 8 Maggio 2020
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  13. mani in alto

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  14. alexmed

    alexmed Moderatore Membro dello Staff

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    Quel motore non aveva nulla a che fare con nessun motore di produzione. Era a tutti gli effetti un motore nuovo da competizione. Il regolamento era permissivo ed era il bello di quel campionato.

    Ciò che non sapevo era che uno studio per una 156 DTM fu abbozzato. DTM abbandonato quindi, nulla di fatto.

    Non sapevo nemmeno che provarono a considerare la 159 per il turismo, ma fu considerata troppo grossa e con limiti di sviluppo.

    Quindi non è che dopo la 156 si è abbandonato di colpo l'idea .
     
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  15. pilota54

    pilota54 Moderatore Membro dello Staff

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    Si, io mi ricordo di ciò. Eppure una 159 da competizione è esistita, esattamente era una turbodiesel 2.400, che disputò il Campionato Italiano Turismo nella categoria GR.N-diesel, cioè auto quasi di serie in versione diesel. Eccola nell'allegato.
     

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