è la prima che sento, ma se davvero aveva l'87% di probabilità di contrarre la neoplasia maligna ed ora ne ha il 5%...
vero! se penso che il cancro può colpire il cervello, a breve ci sará qalcuno che si taglia la testa.. :shock:
beh, non facciamo facili sarcasmi, non credo che ci si sottoponga a interventi chirurgici di tale portata fisica e psicologica a cuor leggero... P.S. anche se non sembra il cervello è un organo vitale, non così le ghiandole mammarie, e la probabilità riflessa di carcinogenesi femminile
stending ovescion!!!! Comunque è una persona da ammirare vista la menomazione volontaria a cui si è sottoposta.
grazie per la votazione da movimento grillino, per l' ammirazione, devo dire che l' ammiro per più bassi istinti già da lungo tempo... per il resto non mi esprimo, la sfera personale è difficile da commentare senza conoscere di persona... dalle mie parti si dice che ne sa di più un matto delle cose di casa propria di quanto ne sappia un savio delle cose di casa altrui
avevo scritto " da ammirare? mah.." tuttavia, dopo aver sentito per bene le motivazioni al TG, devo darti ragione...ha avuto coraggio visto ala percentuale non vuol dire certezza. Anche se un oncologo intervistato non era proprio d'accordo. Sará una di quelle cose che dividerá in due la comunitá scientifica.
-Rimesta, rimesta, rimesta.... -Che e' grigio e in 2 parti diversamente dal fegato che e' rosso, tutto un pezzo ..... e per i distratti molto piu' grande
La mastectomia preventiva può essere un'opzione nelle portatrici di mutazioni del gene BRCA1. Certo che ci vuole un elevato livello di consapevolezza e di coraggio..
Quoto al 100% e aggiungo dei dati importanti su questo test genetico: ebbene, circa 5 anni fa, abbiamo avuto a disposizione, nell'ambito di uno screening mondiale sul rischio K mammella, un certo numero di kit x praticare appunto il test genetico suddetto in una coorte di pazienti a rischio (anamnesi familiare positiva...). Dopo aver fatto tutto il lavoro, senza che uno solo dei test risultasse positivo (anche in casi di rischio molto evidente x consanguineità +++), si venne a sapere che il gene BRCA 1 ha espressività diversa nelle varie popolazioni ed il kit era tarato x le donne israeliane!! Detto ciò la pratica a tappeto di questo tipo di prevenzione ha costi ancora troppo elevati e pone problemi di eticità estremamente elevati, anche senza arrivare al radicalismo degli americani.Al contrario, con la mia cooperativa, mediante il classico screening mammografico, nelle donne tra i 50 e i 70 anni, abbiamo ottenuto risultati eccellenti, soprattutto x le percentuali di adesione da parte delle pazienti, i costi relativamente contenuti e la facilissima accessibilità all'indagine (prenotazione online). Certo resta un pò diverso il discorso della prevenzione nell'ambito delle famiglie falcidiate da questo tipo di cancro, anche perchè i test andrebbero iniziati in età molto + giovane...., ricordandosi bene però di chi abbiamo davanti e delle ripercussioni psicologiche che possono derivarne! Saluti
Scusate eh, io sono ignorante totale in campo medico. Ma mi chiedo, non esistono esami strumentali e non, efficaci a tal punto da riscontrare un eventuale cancro? Voglio dire, fare controlli medici al seno, tutti, ogni 2 o 3 anni, come prevenzione? Non è ugualmente efficace? Io non mi taglierei mai il pene con tutta la prostrata per non fare il PSA! Faccio il psa ogni x anni e mi controllo, no? Perché amputarsi una parte del corpo a scopo preventivo?
Il PSA è un esame non invasivo, ma anche non dirimente, non totalmente almeno, La mammografia non è indicata prima di una certa età (credo intorno ai 50aa) e non troppo frequente per la probabilità di oncogenesi radioindotta, senza contare che quando scopri una malattia potesti comunque arrivatre tardi (uno dei paper più sconvolgenti che ho letto dava una percentuale altissima di metastaticità dei tumori in fase iniziale)
Quoto tutto, compreso il discorso sul PSA; in un corso di aggiornamento fatto alcuni mesi fa, si parlò proprio di questi tumori della mammella che danno metastasi assai precoci, non solo sub/clinici, ma spesso non evidenziabili neppure con le metodiche classiche; l'altro problema è il dato che spesso sono proprio quelli che possono interessare le pazienti + giovani ad avere queste caratteristiche. D'accordissimo anche sull'oncogenesi indotta dall'abuso di indagini troppo spesso superflue, e non parlo ovviamente della sola mammografia, ma anche delle migliaia di TAC praticate magari x controlli routinari o pratiche difensive. Comunque lo screening mammografico, eseguito fra i 49 e i 70 anni, ormai da oltre sei anni, ha consentito nella mia asl (con un'adesione ottima, superiore al 75%...), di trovare diversi cancri in fase sub/clinica e ancora perfettamente operabili. Certo che farla praticare a pazienti di età, anche molto, inferiore, magari annualmente (!!!) esalta di sicuro i rischi da te sottolineati. Salutoni