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Toyota Mirai

Toyota Mirai | Pagina 5 - opinioni e discussioni sul Forum di Quattroruote

  1. derblume

    derblume

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    ogni giorno nuovi notizie.
    il capo della Toyota USA ha detto in California ci sono 16.000 clienti che aspettano di poter comprare la Mirai...inoltre Toyota e Honda stanno costruendo una rete di distributori per garantire al cliente la autonomia tranquilla.

    non so se questo solo un breve flash o se questa tecnologia diventa davvero il nostro futuro.
    da considerare che la Toyota è di solito molto cauto nella commercializzazione di nuovi prodotti e se ora spingono su questa, significa ne avranno prima fatto i conti per mille volte !!!
    la grande richiesta ha anche dei aspetti pericolosi...perché un conto è di mettere in strada 400 macchine e vedere come si comporta in mano dei clienti o di mettere in strada qualche migliaia !

    certo...la Toyota ha fatto tanti anni di severi test con prototipi, ma la macchina prodotta in fabbrica e in mano dei clienti ancora un altra cosa.

    il Capo della Tesla ha riconfermato che secondo lui la Fuel cell e una grande boiata e loro entro il 2025 produrranno milioni di macchine elettriche ogni anno.

    due mondi diversi...quello tradizionale (Toyota) e quello trasgressivo (Tesla) che non ha grande esperienze a costruire macchine quanto po avere un costruttore come Toyota...già per questo motivo mio rispetto a Tesla che è riuscito fin da subito a mettere in strada un prodotto che lascia poche dubbi.

    vince il migliore ! e quale sarà lo sapremo tra una decina di anni !
     
  2. Utente_1789434819

    Utente_1789434819

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    Con una piccola e sottile differenza. Musk promette mari e monti e non è ancora riuscito dopo ben 3 anni di rinvii a commercializzare il secondo modello, figuriamoci se riuscirà a produrre il terzo di segmento medio a un prezzo di 35 mila dollari. Parla parla ma è l'unica cosa che riesce a fare. Inoltre Musk è completamente solo, i suoi brevetti liberalizzati non li ha cacati nessuno, tant'è che Vw e Bmw si sono alleate per costruire una loro rete di ricarica dedicata. Inoltre i famosi brevetti si riducono solo all'elettronica di bordo che qualunque casa può sviluppare benissimo per conto suo perché quelli delle batterie sono di proprietà della Panasonic.
    Costruire i distributori di idrogeno vuol dire costruirli per chiunque, e le maggiori case hanno in casa modelli già pronti.

    Già tra 5 lo saprai.
     
  3. XPrience74

    XPrience74

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    Aumenta la produzione della berlina a fuel cell.

    Non passa un giorno senza che si parli di lei, e non solo in Giappone: la Toyota ha annunciato oggi un aumento di produzione della Mirai, la sua prima berlina a fuel cell di serie. In risposta ai volumi di ordinativi ben superiori al previsto, il Costruttore ha ufficializzato una significativa impennata dell'"output".

    Obiettivo 3.000 nel 2017. Secondo quanto reso noto, dalle 700 unità programmate per il 2015 si passerà a quota 2.000 l'anno prossimo e a "circa 3.000 vetture" nel 2017. L'esordio in patria, del resto, è stato inaspettatamente positivo: a un mese dall'apertura degli ordini (risalente al 15 dicembre), sono state raccolte 1.500 prenotazioni. Senza contare che entro l'anno la Mirai arriverà anche negli Usa e in Europa.

    Le prime in Europa a settembre. Nel nostro continente, i primi mercati ad accoglierla (Germania, Regno Unito e Danimarca) la vedranno a settembre, mentre per la commercializzazione su tutti gli altri bisognerà aspettare fino al 2017. "Capolinea", non a caso, di questo primo piano di espansione produttiva.

    Un importante "remark" della Casa. "La pianificazione commerciale per le singole regioni", si legge nella nota odierna "verrà definita nei dettagli sulla base dello sviluppo dell'infrastruttura per i rifornimenti di idrogeno, le politiche energetiche, gli incentivi all'acquisto, la domanda del mercato, le normative anti-inquinamento e altri fattori". In grado di decretare - inutile sottolinearlo - il successo o l'insuccesso di un modello particolare come la Mirai.

    http://www.quattroruote.it/news/eco_news/2015/01/22/toyota_mirai_aumenta_la_produzione_della_berlina_a_fuel_cell.html
     
  4. XPrience74

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    Mirai, 60 stazioni di idrogeno negli Stati Uniti.

    La Mirai arriverà negli Usa entro l'anno, ma intanto Toyota (e anche Honda, in previsione della FCV) sta investendo a pieno ritmo sull'infrastruttura di rifornimento. Sulla disponibilità di idrogeno si giocherà l'eventuale successo delle fuel cell e a quanto pare i piani per puntellare il Paese di stazioni stanno procedendo più velocemente del previsto: proprio ieri, infatti, il colosso di Nagoya ha confermato che gli impianti saranno una sessantina, 48 in California e 12 in cinque Stati della East Coast.

    Si parte dal Golden State. Un primo punto della situazione è stato fatto da Bob Carter, vicepresidente Toyota Usa: a San Francisco, il manager ha spiegato che le 48 stazioni della California saranno attivate "entro la fine del 2016", quindi un anno dopo il debutto della Mirai. Come è noto, Toyota e Honda hanno investito cospicue risorse nello sviluppo dell'infrastruttura, gestita e pianificata dall'operatore FirstElement: affiancandosi alla California Energy Commission (che ha contribuito per 27 milioni di dollari), Nagoya ha garantito un finanziamento di 7,3 milioni, mentre Honda ne ha aggiunti altri 13,8. Lo scorso novembre, i progetti parlavano di 31 stazioni (19 aperte praticamente da subito), ma a quanto pare i numeri sono lievitati ulteriormente.

    La direttrice NY-Boston. Carter ha anche accennato alle 12 stazioni previste sulla costa est del Paese, un argomento su cui è entrato nei dettagli Nihar Patel, responsabile Business Strategy per l'America del Nord: al Salone di Washington, in corso in questi giorni, Patel ha spiegato che l'idrogeno arriverà anche in altri cinque Stati, New York, New Jersey, Massachusetts, Connecticut e Rhode Island. Anche in questo caso, le scelte logistiche mirano a costruire una "spina dorsale" di stazioni, un corridoio ad hoc dalla macroarea di New York a quella di Boston.

    Interesse crescente. La domanda di Mirai in Giappone (1.500 ordini già inoltrati) ha spinto Toyota ad aumentare la produzione della fuel cell, destinata a salire a 3 mila vetture nel 2017 per un totale di 5.700 esemplari in tre anni. Ma a quanto pare, c'è spazio per ulteriori incrementi: Carter ha infatti assicurato che negli Usa ci sono già 16 mila potenziali acquirenti, tutti "interessati a parcheggiare una Mirai nei loro vialetti di accesso".

    http://www.quattroruote.it/news/eco_news/2015/01/23/toyota_mirai_60_stazioni_di_idrogeno_negli_stati_uniti.html
     
  5. XPrience74

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    La Casa al governo Usa: ripristinate gli incentivi per l'idrogeno.

    Negli Stati Uniti gli incentivi per i veicoli a idrogeno, 8 mila dollari in forma di detrazioni, sono scaduti a dicembre. Ma i 7.500 riconosciuti a chi acquista un'elettrica sono ancora disponibili: un'"ingiustizia", secondo Toyota, intenzionata ad andare in pressing sul governo per ripristinare le agevolazioni che interessano le fuel cell.

    "Situazione da risolvere". Secondo il sito americano Autoblog Green, il caso è emerso la settimana scorsa al Washington Auto Show con l'intervento di Nihar Patel, responsabile Business Strategy di Toyota: il manager ha spiegato che in California la Mirai (il cui prezzo di listino Usa è di 57.500 dollari, poco più di 50 mila euro) potrebbe arrivare a costarne 44.500 (39 mila): una stima che include non soltanto i 5 mila dollari garantiti dal Golden State, ma anche gli 8 mila appena esauriti a livello nazionale. Il motivo dell'uscita? La Casa ha voluto dimostrare la "disparità" di trattamento riservata alle fuel cell rispetto alle elettriche, andando in pressing sul governo: "La fine degli incentivi federali mette i clienti dell'idrogeno in una posizione piuttosto sfavorevole ? ha detto Patel ? Crediamo che questa ingiustizia debba essere risolta".

    La battaglia tra Tesla e Toyota. Il lancio della Mirai, la cui produzione è stata appena aumentata per andare incontro ai 1.500 ordini già arrivati dal Giappone, ha rinfocolato il già vivace confronto tra i sostenitori dell'idrogeno e quelli dell'elettrico, anche tra i Costruttori. Nei giorni scorsi, lo stesso vicepresidente di Toyota Usa Bob Carter ha indirettamente risposto alle critiche di Elon Musk, che non più di due settimane fa, a Detroit, aveva definito la tecnologia fuel cell "estremamente sciocca": "Non è una corsa di due o tre anni ? ha spiegato Carter ? Ma se inizi a guardare al 2020 e anche oltre, intuisci che i veicoli a idrogeno diventeranno necessari". D'altronde, Toyota considera le fuel cell come una sorta di ?evoluzione" delle elettriche; non così il demolitore Musk, che ha subito bollato le nuove arrivate come ?bullshit?.

    http://www.quattroruote.it/news/eco_news/2015/01/28/toyota_mirai_la_casa_al_governo_usa_ripristinate_gli_incentivi_per_l_idrogeno.html
     
  6. XPrience74

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    Giappone: Olimpiadi di Tokyo, grande stanziamento per le fuel cell.

    C'è una cifra che spiega bene quanto a Tokyo credano nell'idrogeno: 45,2 miliardi. Tanti sono gli yen messi in campo dall'amministrazione locale per sfruttare l'onda lunga delle auto a fuel cell, in vista delle Olimpiadi del 2020. L'investimento, pari a circa 330 milioni di euro, si tradurrà in incentivi per l'acquisto delle Fcev e il supporto alla creazione di un'infrastruttura per l'idrogeno.

    35 stazioni, 6.000 macchine. A Tokyo è prevista la costruzione di 35 stazioni di rifornimento, nell'ambito di un piano che coinvolgerà direttamente Toyota e Honda, convinte sostenitrici della tecnologia. Attualmente sono in corso negoziati tra la città e i Costruttori per definire i dettagli di un programma che porterà 6.000 vetture a idrogeno su strada, entro la data dell'evento sportivo: secondo le prime informazioni, i fondi pubblici copriranno l'80% dei costi delle stazioni di servizio.

    Fcev in impennata nel periodo 2020-2025. La notizia è stata anticipata a Bloomberg da Makoto Fujimoto, responsabile del planning nel dipartimento dell'energia dell'amministrazione cittadina: quello del governo metropolitano di Tokyo è un piano ambizioso, che punta a mettere su strada 100.000 auto, 100 bus e 80 stazioni di rifornimento entro il 2025. Previsto anche un ulteriore sostegno di un milione di yen (oltre 7.000 euro) per l'acquisto di modelli Fcev, che nella capitale si sommeranno ai due milioni previsti a livello nazionale.

    La simbolica consegna della Mirai. La svolta nipponica verso l'idrogeno, figlia del disastro di Fukushima del 2011, è stata suggellata dalla consegna di una Toyota Mirai a Shinzo Abe, lo scorso 15 gennaio. Un'occasione che il premier ha colto per invitare ministeri e agenzie governative a dotarsene, "per entrare nell'era dell'idrogeno".

    Il Sol Levante scommette sull'idrogeno. Abe e Toyoda, insomma, guardano nella stessa direzione: l'obiettivo comune è quello di creare una vera e propria società dell'idrogeno, a più riprese evocata dal governo e dall'azienda che più si sta esponendo sul fronte. E il sostegno pubblico alle Fcev, con incentivi di gran lunga superiori a quelli per le elettriche pure, indicano chiaramente su quale cavallo abbiano deciso di scommettere a Tokyo.

    http://www.quattroruote.it/news/eco_news/2015/01/21/giappone_olimpiadi_di_tokyo_grande_stanziamento_per_le_fuel_cell.html
     
  7. XPrience74

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  8. derblume

    derblume

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    beh, credo che nemmeno Munsk e uno sprovvisto...i modelli arriveranno. i tempi sono differenti perché la Tesla non ha la esperienza di un costruttore qualsiasi...ha cominciato da zero. la Modell S comunque non è per niente male. la questione più difficile è il prezzo, perché è abbastanza facile stare dentro certi canoni economici con un modello di lusso...tutto altra storia quando scendi in basso. e visto che la batteria è la cosa più costosa e per avere un raggio ragionevole per il cliente devi mettere comunque una batterie grande e costoso. poi per contenere i pesi devi correre a materiali leggeri che sono altrettanto costose...faranno fatica !

    invece diverso per i fuel cell. una volta creato la rete, poi mettere anche serbatoi più piccoli ...in tanto lo riempi in pochi minuti...la batteria NO. poi una volta avviato una produzione industriale il costo del singolo pezzo scende notevolmente (sembra che vale anche per le batterie, visto il piano mega factory di Tesla).

    non saprei dire quale dei due tecnologie in futuro è quella più convincente, ma mi fido molto della Toyota e la loro visione, pure se pare più logico di usare la corrente direttamente per alimentare un veicolo, invece di trasformarlo in un altra cosa, per poi ritrasformarlo in corrente con quale alimentare il veicolo.

    riguarda i incentivi in America, non credo che la gente che pensa a acquistare una Mirai guarda più di tanto sul costo ! sono gente ricca, ma molto ricca di Beverli Hills e a loro importa anche di fare vedere che possano permettersi a comprare un oggetto di tale costo. la questione sicuramente cambia quando tocca a noi di poter permetterci...noi SI guardiamo con molta più attenzione al lato economico nel momento del acquisto....ma da li siamo ancora lontano 10 anni.
     
  9. Utente_1789434819

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    Ho sempre sostenuto che Musk non è sprovveduto anzi, ma usa la comunicazione per abbindolare investitori e clienti oltre ad essere un gran caccia giobbe. Promette un mondo futuristico, quasi paradisiaco basato su sensazionali progetti che sono tutti da dimostrare ma che non vedranno mai la luce, e la gente ci abbocca tanto che viene considerato lo Zuckemberg/Jobs dell' auto. Così viene spiegato parte del suo successo in borsa dove sperano prima o poi di un bum dell'azienda così da cavalcare le orme di chi quando Google e Apple allora sconosciute arricchirono i loro primi investitori. Ma questo bum viene continuamente e sapientemente rimandato ad arte e sempre se ci sarà, vedi annuncio del 2020 sulla redditività, così come i modelli tipo la Model X cercando di tenere vivo l'interesse. Poi la bufala della commercializzazione della Model 3 nel 2017 a 35 mila dollari e la quaota delle 500 mila vetture tra 10 anni, ha raggiunto l'apice. Un esempio su tutti è la famosa liberazione dei brevetti che hai più è apparso come un gesto nobile, ma che nessuna casa a distanza di mesi ha raccolto. Un rapporto del NY-Times ha messo in luce che solo 300 brevetti su oltre 4000 sono di Tesla, e riguardano solo l'elettronica di bordo che tra l'altro qualunque casa automobilistica ha già nel proprio know how.I principali brevetti, quelli importanti sulle batterie e i metodi di ricarica per esempio, sono di proprietà della Panasonic. Si spiega così il fatto perché Bmw non ha raggiunto un accordo con Tesla per i punti di ricarica e si è recentemente unita a Vw creando una propria rete, quando sarebbe bastato sfruttare i Supercharger esistenti. Senza contare che in precedenza Toyota e Mercedes hanno interrotto ogni rapporto che li legava a Tesla.
    Secondo me il decorso delle 2 tecnologie è chiaro indipendentemente dalle problematiche che ognuna incontrerà. Il discorso elettrico è disordinato nell'evoluzione manca coordinazione, standard, tempistiche, infrastrutture pur avendo il vantaggio enorme della reperibilità dell'energia. Le fuel cells nonostante il problema distributori ha una coordinazione tra case costruttrici, aziende, istituzioni, governi e amministrazioni.
     
  10. derblume

    derblume

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    non so la Toyota, che non ha avuto buoni risultati con la RAV-e, ma la Mercedes pur avendo venduto le sue azioni non ha interrotto il contato con Tesla e testimone dell continua collaborazione è la classe B che è uscita da poco come fuel elettric con motore e batterie della Tesla.
    non so perché i costruttori non siano riuscito a mettersi d'accordo sui standard delle ricaricatori....ma sicuramente in questo non si po dare colpa a Tesla. più tosto ai tedeschi che sono usciti per ultimo e hanno voluto una cosa a parte.

    riguarda a numeri di vendita di Tesla e il comportamento di Munsk, c'è da dire è molto un atteggiamento americano....loro pensano sempre in grande...se fanno una cosa ci mettono di tutto. basta vedere in altri campi, come in quello del cinema o pensare a Las Vegas o a Silicon Valley...fanno delle cose pazzesche e attirano cosi investitori che qui in Europa non riusciamo neanche sognare.
    se c'è una buona visione, i americani investano anche su un laboratorio grande come un box di un auto milioni di dollari, dove da noi nessuno ti caga. il mercato di lavoro, da noi è ancora un disastro, in America, dopo la forte crisi lo hanno messo di nuovo in piede in tempi brevi da noi impossibili. questo è America e il America di Munsk

    poi se vogliamo fare una vista più equilibrato su come stiamo ora noi europei e come stanno loro...la media sta meglio da noi e ancora molto migliore è la situazione dei più poveri qui che la. tutto questo pero non credo che sia una scelta, ma una conseguenza delle apposite culture nel loro percorso.

    io a parte di essere tifoso Toyota, trovo questa sfida tra elettrico e fuel cell molto interessante e spero che vinca il migliore... e il ambiente. al momento, per le mie esigenze col ibrido sono ben messo.
     
  11. Utente_1789434819

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    E' logico del perché non si sono messi d'accordo, come non lo farà in futuro qualsiasi altra grande casa. Chi farà affari con Musk se lo dovrà "sposare" e ne sarà legato a filo doppio. Ovvero dipenderà dalle sue paturnie, oltre al fatto che se questo fa il botto trascinerà nell'oblio anche chi ne sarà legato. Ai distributori di idrogeno ci si possono rifornire tutti indistintamente. Quello che Toyota e Honda stanno facendo sia a livello governativo che in investimenti per i distributori è una manna gratuita per tutte le altre case che si ritrovano gratis una rete di distribuzione e agevolazioni fiscali, dunque non gli rimane da fare solamente che mettere semplicemente in commercio il proprio veicolo. Toyota e Honda stanno facendo gli apripista spianando la strada a tutti coloro che li vorranno seguire, dove la concorrenza sarà più equa e decisa solo dal prodotto venduto. Un po come accede oggi con quelle tradizionali con tutti i vantaggi che il consumatore può ricavare.
     
  12. derblume

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    quello che la Toyota da è un incentivo per 5 anni, perché i loro brevetti non sono di tutto gratuiti ! dopo 5 anni tutti che usano brevetti Toyota devono pagare.
     
  13. Utente_1789434819

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    E' vero ma c'è una piccola ma sostanziale differenza.
    Tu prendi i brevetti e l'auto te la crei e la sviluppi a tuo piacimento indipendentemente se poi Toyota smette di costruire le Fuel Cells perchè i distributori esisteranno comunque. Se prendi i brevetti Tesla e questa chiude salta tutto.
     
  14. derblume

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    non credo che salta tutto se chiude Tesla, ci sono anche altri che offrono elettriche e la infrastruttura è sempre più vasta.

    un po dipende anche quello che fa la comunità europea...se escono leggi che obbligano i costruttori (come in california) di far uscire modelli a zero emissioni. certo, chi fa una elettrica è molto meno dipendente dai brevetti...chi invece crea una fuel cell a quanto pare non scappa da dover pagare Toyota. per il ibrido vale la stessa cosa...fin ora non è nessuno a riuscito fare un ibrido valido senza i brevetti Toyota.
    e una prova personale con la A3 e-tron mi ha convinto che la Toyota ci ha messo di tutto per fare il meglio.

    la A3 o Golf GTE che sono i ultimi ibridi usciti (con 16 anni di ritardo)non sono ad altezza, perché dopo pochi kilometri la storia del ibrido è finita. nella mia prova di tutta in eco run ne sono riuscito a fare 27km con un pieno di carica che doveva bastare per 50km secondo la pubblicità Audi. e per 31km in solo elettrico secondo il computer di bordo. invece ho fatto 2/3 in ibrido e 1/3 in solo elettrico e la batteria dopo solo 27km era già secca.
     
  15. XPrience74

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    Prima Pace Car a idrogeno nella gare NASCAR

    La Toyota abbatte un altro tabù aggiudicandosi un nuovo primato: dopo aver fatto debuttare nel 2009 un'ibrida (la Camry Hybrid) in circuito come Pace Car, sarà la prima anche a utilizzare una vettura a indrogeno in NASCAR.

    Livrea e grafiche ad hoc. La nuova Toyota Mirai svlgerà il ruolo di Pace Car nella Toyota Owners 400, un evento della Sprint Cup Series che si diputerà, sul circuito di Richmondm, il prossimo weekend. Per l'occasione, la berlina Fuel Cell è stata dotata di una speciale verniciatura bianca con grafiche personalizzate e luci di segnalazione a Led, che serviranno per fornire indicazioni alle concorrenti: è importante sottolineare come la berlina abbia superato i test prestazioniali previsti per tutte le Pace Car.

    In vendita entro fine anno. Grazie al suo propulsore elettrico da 155 CV, secondo la Casa è in grado di toccare i 100 km/h da ferma in meno di 10 secondi, a fronte di un'autonomia di 300 miglia (480 km). Sarà commercializzata entro la fine del 2015 in California e in altri stati americani, a un prezzo di listino a partire da 57.500 dollari.

    http://www.quattroruote.it/news/eventi/2015/04/24/toyota_mirai_la_prima_volta_di_una_pace_car_a_idrogeno_nella_gare_nascar.html
     

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