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Quel laboratorio di ricerca che era Ritmo...

Quel laboratorio di ricerca che era Ritmo... - opinioni e discussioni sul Forum di Quattroruote

  1. gr740p

    gr740p

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    ...1° serie, piena di innovazioni e di stranezze. Chi, come me, ne ha posseduta una , non puo certo dimenticarsi di tutte le "novita" che quell'auto introdusse nel mercato nazionale: paraurti completamente in plastica nera che col tempo diventava grigia come i capelli dei proprietari; interrutori "a botticella",una vera anteprima mondiale mai ripetuta (ci sarà un motivo..); chiave d'avviamento a sinistra del piantone dello sterzo; alzacristalli amnuale con movimento rovesciato, cioè bisognava girare in senso antiorario per alzare il vetro, orologio digitale alla sinistra del quadro, (tanto i passeggeri hanno il loro..), interrutore luci di emmergenza in posizione strategica,cioè posizionato all'estremità sx del cruscotto, identico agli altri...
    A voi la parola...
     
  2. blackshirt

    blackshirt

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    marmitta che durava 1 anno, ogni 6 mesi la facevamo rattoppare da mio zio con la saldatrice, ogni 12 mesi, l'inesorabile sostituzione....

    :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
     
  3. MultiJet150

    MultiJet150

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    Io ho posseduto 2 Ritmo super 75 con Pirelli P8 di serie, per l'epoca, un MACCHINONE con una accelerazione invidiabile. Pulsantiere illuminate con fibre ottiche, ancora oggi, molte straniere usano da sempre le volgari lampadine a filamento. :twisted: :twisted:
     
  4. blackshirt

    blackshirt

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    non mi sembra che le auto italiane in genere siano state apprezzate negli anni per gli impianti elettrici, quindi, meglio fare le cose semplici, ma che funzionano... ;) :twisted: :twisted: :twisted:
     
  5. MultiJet150

    MultiJet150

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    Sulle mie 2 Ritmo, nessun problema sulla prima, mentre sulla seconda, dopo 2 anni sostituita lampada a bulbo che alimentava una serie di fibre ottiche, è in quella occasione che ho scoperto la presenza di tale tecnologia per l'epoca = FANTASCIENZA ! Eravamo negli anni 80. :twisted: :twisted:
     
  6. mommotti

    mommotti

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    Quando uscì il motore diesel fui molto colpito..considerate che avevo circa 10 anni (sono del 1969). Mi ricordo ancora le parole di quattroruote che definiva Lampredi (mi sembra si chiamasse così chi lo sviluppò) il genio del diesel. Aveva un basamento dedicato, 1714 cc e "ben" 55 cavalli. La comprò un amico di mio padre e quando si usava la sua auto ricordo la religiosa attesa che si riscaldasse almeno 5 minuti prima di partire...5 minuti di una sinfonia molto intensa :D
     
  7. stefano_68

    stefano_68

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    La Ritmo 65 CL - 1301 cc - fu la vettura di famiglia per parecchi anni.
    Non ha mai dato grandi problemi, ma era comunque un'auto piena di stranezze, come detto nel post di apertura.
    Ricordo che 4R ne segnalò i controsensi - blocchetto accensione a sinistra (che tra l'altro non la rendeva utilizzabile negli esami di scuola guida), interruttori in posizioni improbabili - e anche la mediocrità degli interni, con il cruscotto di plastica dura e il rivestimento sedili in simil-plastica, generatrice di sudore :D.
    Un difetto presente su qualche esemplare - anche sulla nostra - era sulla retromarcia, che tendeva a saltare dopo qualche violenta vibrazione della leva.
    In fondo è stata un'auto onesta, senza lode e senza infamia.
    C'è da dire che le versioni uscite successivamente al lancio (Super e compagnia bella) tentarono di rattoppare parzialmente le lacune del progetto iniziale.
    P.S. sulla versione iniziale, uscita al salone di TOrino del 1978, i paraurti erano in palstica grigia; sulle versioni aggiornate negli anni sucessivi la plastica passò al colore nero.
     
  8. HenryChinaski

    HenryChinaski

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    La ritmo era una gran macchina, non l'ho mai avuta ma ho un ricordo molto buono, tentava nella prima serie di copiare le stranezze francesi in fatto di design e interni, consevando però su strada una grinta invidiabile.
    Leggendarie erano le ritmo da 105, 125 e 130 tc molto apprezzate dai rallysti.
    La ritmo inoltre ha dato anche pianale e meccanica alla Delta, Prisma e ovviamente alla Regata.
    In sostanza la media italiana non aveva nulla da invidiare alla golf, era più veloce, più potente, teneva meglio la strada e più all'avenguardia basta citare il fatto che nel 1983 montava il cut off ovvero il sistema che oggi si chiama lo start/stop.
     
  9. giuliogiulio

    giuliogiulio

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    mio nonno ha avuto una ritmo energy saving dall'83 al '99...km percorsi totali, 480mila....
     
  10. fabiologgia

    fabiologgia

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    La Ritmo Super aveva un cruscotto che all'epoca era roba da fantascienza, introdusse per la prima volta il "check control" della Veglia Borletti, quello con la sagoma dell'auto e tante spie per identificare i vari problemi/malfunzionamenti, strumento che poi fu copiato da tutti.
    La sua plancia era completamente diversa da quella delle versioni L e CL, molto più rifinita, senza gli interruttori a botticella e (se non ricordo male) con il blocchetto d'avviamento giustamente a destra. Esternamente aveva i cerchi in lamiera ereditati dalla Lancia Beta, tutte le finiture e le guarnizioni cromate (anche le famose maniglie tonde) e gli interni in tessuto di qualità migliore.
    Fu con la Super che la Ritmo diede l'addio al retrovisore esterno triangolare ed ai finti deflettori sulle porte anteriori, queste due innovazoni vennero estese, nel 1981, anche alle versioni L e CL.

    La storia del blocchetto di avviamento a sinistra, comunque, non riguardava solo la Ritmo, all'epoca molte auto lo avevano da quel lato, tanto per citare qualche esempio l'Alfasud e la sua discendente Alfa 33, la Renault 5 prima serie, la Citroen GS e tutte le Porsche (la 911 mi risulta che l'abbia a sinistra ancora oggi)

    Che bei ricordi!
     
  11. miggio

    miggio

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    Ritmo D 1700 diesel Un trattore!!!
    la fodera del tetto scollata scendeva a mo di "tenda" dal soffitto", il quadro strumenti ormai rassegnatamente spento.
    I supporti del motore non reggevano il suo peso, ed ogni tanto toccava rinforzarli perche si "sbracavano".... Scatola dei fusibili che andava in tilt e non finzionava piu un cazzo....
    leva freccia senza ritorno. Prastiche del cruscotto passate dalla colorazione marrone a nocciola per il sole....
    nonostante tutto èra una gran macchina. L'auto della mia patente, mi ricordo che scommettevo con i miei amici che riuscivo ad andare a 20km orari in 5 marcia senza che si spegnesse il motore.....
     
  12. stefano_68

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    Con le versioni Super e compagnia bella della Ritmo (cominciarono con la Targa Oro), la Fiat fece un grosso salto di qualità negli interni; però gli allestimenti con cui uscì nel 1978 - L e CL, su motorizzazioni che andavano da 1049 a 1500 cc - erano abbastanza ... economici, per usare un eufemismo, ed erano giudicati tali già allora.
    Diciamo che dopo corsero ai ripari, e riuscirono nell'intento (per fortuna, anche per l'economia italiana dell'epoca)..
    Per qnto riguarda il blocchetto a sinistra, era un "vezzo" che poteva stare bene sulla 911; ma su una vettura italiana, considerando che all'epoca la legge italiana ne vietava l'utilizzo per gli esami di guida, era un po' darsi la zappa sui piedi.
    Erano cmq anni difficili, e ne risentiva anche la gestione aziendale.
     
  13. Grattaballe

    Grattaballe

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    E' stata una macchina più che onesta ma sopraffatta dalle rogne. Ricordo che perse il titolo di "auto dell'anno" 1979 per mezzo punto contro la Horizon, e questo la dice abbastanza lunga :D. Il cut-off non aveva nulla a che vedere con l'odierno start&stop, era solo una interruzione del flusso di benzina durante le fasi di rilascio. Il brevetto tralaltro non funzionava granchè bene, provocando spesso lo spegnimento dell'auto al minimo.
     
  14. fabiologgia

    fabiologgia

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    Io ricordo perfettamente la prova della 60 L pubblicata da Quattroruote nel 1979, quando sostituirono il motore 1116 (all'inizio la 60 L e la 60 CL avevano lo stesso motore) col 1049 "Brasile" della 127 potenziato da 50 a 60 CV.
    Ebbene, la finitura della 60 L venne giudicata qualitativamente assai migliore di quella della più lussuosa 60 CL, anche se era di aspetto ben più economico, visto che la L aveva dei semplici pannelli lisci rivestiti in similpelle che coprivano solo parzialmente l'interno delle porte, con una semplicissima maniglia tiraporta senza poggiabraccia e delle orribili sicure a mezzaluna, mentre la CL aveva il rivestimento completo in plastica rigida con maniglia di chiusura ed appoggiabraccia incorporati (ma le stesse orribili sicure), i sedili della L erano di simipelle mentre quelli della CL erano in tessuto, nonostante tutto ciò la finitura della L risultò migliore (per 4ruote).
    Anche meccanicamente il piccolo 1049 sembrò prestazionalmente migliore del più nobile 1116, forse più ruvido e meno parsimonioso, ma più grintoso, come piaceva allora.
    Ad ogni modo la motorizzazione di gran lunga più venduta è stata il 1116 della versione 60, la 65 lo fu molto meno mentre la 75 col 1498, inizialmente disponibile solo col cambio automatico, in molte concessionarie non la videro mai. In effetti il 1301 ed il 1498 ebbero molto più successo nelle versioni potenziate di 10 CV (75 il 1,3 ed 85 il 1,5) delle Ritmo Super.

    Tornando al blocchetto a sinistra, anche la Fiat 500 lo aveva in quella posizione se l'auto aveva il bloccasterzo, come pure le Alfa Romeo, l'Alfa 33 ha avuto il blocchetto a sinistra fino alla fine della sua carriera, ossia fino al 1994.

    Saluti
     
  15. fabiologgia

    fabiologgia

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    Il titolo di auto dell'anno è sempre stato lottizzato, lo era all'epoca esattamentre come lo è oggi.
    Nel 1981 i miei genitori acquistarono la Horizon preferendola alla Ritmo perchè la Horizon 1.3 GLS con tutti gli accessori (poggiatesta, cinture di sicurezza, sedili regolabili, tergilunotto, lunotto termico, orologio digitale, vernice metallizzata) costava 7.000.000 di lire, la Ritmo 65 CL equivalente per motore (ma con 3 CV in meno) costava 8.000.000 e tutti gli accessori che sulla Horizon erano di serie sulla Ritmo erano da pagare a parte (cinture di sicurezza comprese). Non solo, la Horizon aveva un bagagliaio decisamente più grande e pure il divano posteriore era più largo.
    Però esteticamente la Ritmo era senz'altro molto più innovativa.......
     

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