A Voi tutte, che piacete o siete piaciute, Icone sebate dall'anima dentro i suoi antri, in un brindisi alla Vostra salute, alzo il cranio traboccante di canti. .... .... ....
Variazione su nulla Quel nonnulla di sabbia che trascorre Dalla Clessidra nudo e va posandosi, E, Fugaci, le impronte sul carnato, Sul carnato che muore, d'una nube ... Poi mano che rovescia la clessidra, Il ritorno per muoversi, di sabbia, Il farsi argentea tacito di nube Ai primi brevi lividi dell'alba ... La mano in ombra la clessidra volse, E, di sabbia, il nonnulla che trascorre Silente, è unica cosa che ormai s'oda E, essendo udita, in buio non scompaia. Ungaretti
Ho visto piogge grigie correre verso le onde alzando le tenere braccia crivellate per non esser prese dalla pietra stesa che scioglie le loro membra senza bere il sangue. F. Garcia Lorca, "In morte di Ignazio", frammento.
Dannazione Chiuso fra cose mortali (Anche il cielo stellato finirà) Perchè bramo Dio? Giuseppe Ungaretti
Amai trite parole che non uno osava. M'incantò la rima fiore amore, la più antica difficile del mondo. Amai la verità che giace al fondo, quasi un sogno obliato, che il dolore riscopre amica. Con paura il cuore le si accosta, che più non l'abbandona. Amo te che mi ascolti e la mia buona carta lasciata al fine del mio gioco. Amai / Umberto Saba
I cavalli sono neri I ferri, neri sono Sui mantelli luccicano macchie di inchiostro e cera. Hanno, per questo non piangono, di piombo i teschi. Con anima di lustrino vengono lungo la strada. Gobbi e notturni, ove passano ordinano silenzi di gomma oscura e paure di sabbia fina. Passano, se voglion passare nascondo nella testa una vaga astronomia di pistole inconcrete. ... avanzano, a due a due verso la citta' in festa Un rumore di semprevivi pervade le cartuccere. Avanzano, a due a due Doppio notturno in tela. Il cielo, ai loro occhi una vetrina di speroni. F. Garcia Lorca, Romanza della Guardia Civile Spagnola (frammenti). Mia la traduzione indegna.
L'Addio Senz'addii m'hai lasciato e senza pianti, devo di ciò accorarmi? Tu non piangevi perchè avevi tanti, tanti baci da darmi. Durano sì certe amorose intese quanto una vita e più. Io so un amore che ha durato un mese, e vero amore fu. Umberto Saba
Sulla tenera erba appena nata Piena splendea la Luna quando presso l'altare si fermarono: e le Cretesi con armonia sui piedi leggeri cominciarono spensierate a girare intorno all'ara sulla tenera erba appena nata. Trad. Salvatore Quasimodo
Taci. Su le soglie del bosco non odo parole che dici umane; ma odo parole più nuove che parlano gocciole e foglie lontane. Ascolta. Piove dalle nuvole sparse. Piove su le tamerici salmastre ed arse, piove sui pini scagliosi ed irti, piove su i mirti divini, su le ginestre fulgenti di fiori accolti, su i ginepri folti di coccole aulenti, piove su i nostri volti silvani, piove su le nostre mani ignude, su i nostri vestimenti leggeri, su i freschi pensieri che l'anima schiude novella, su la favola bella che ieri t'illuse, che oggi m'illude, o Ermione. Odi? La pioggia cade su la solitaria verdura con un crepitio che dura e varia nell'aria secondo le fronde più rade, men rade. Ascolta. Risponde al pianto il canto delle cicale che il pianto australe non impaura, né il ciel cinerino. E il pino ha un suono, e il mirto altro suono, e il ginepro altro ancora, stromenti diversi sotto innumerevoli dita. E immensi noi siam nello spirito silvestre, d'arborea vita viventi; e il tuo volto ebro è molle di pioggia come una foglia, e le tue chiome auliscono come le chiare ginestre, o creatura terrestre che hai nome Ermione. Ascolta, Ascolta. L'accordo delle aeree cicale a poco a poco più sordo si fa sotto il pianto che cresce; ma un canto vi si mesce più roco che di laggiù sale, dall'umida ombra remota. Più sordo e più fioco s'allenta, si spegne. Sola una nota ancor trema, si spegne, risorge, trema, si spegne. Non s'ode su tutta la fronda crosciare l'argentea pioggia che monda, il croscio che varia secondo la fronda più folta, men folta. Ascolta. La figlia dell'aria è muta: ma la figlia del limo lontana, la rana, canta nell'ombra più fonda, chi sa dove, chi sa dove! E piove su le tue ciglia, Ermione. Piove su le tue ciglia nere sì che par tu pianga ma di piacere; non bianca ma quasi fatta virente, par da scorza tu esca. E tutta la vita è in noi fresca aulente, il cuor nel petto è come pesca intatta, tra le palpebre gli occhi son come polle tra l'erbe, i denti negli alveoli son come mandorle acerbe. E andiam di fratta in fratta, or congiunti or disciolti ( e il verde vigor rude ci allaccia i melleoli c'intrica i ginocchi) chi sa dove, chi sa dove! E piove su i nostri volti silvani, piove su le nostre mani ignude, su i nostri vestimenti leggeri, su i freschi pensieri che l'anima schiude novella, su la favola bella che ieri m'illuse, che oggi t'illude, o Ermione.
Quale dolce Mela Quale dolce Mela che su alto ramo rosseggia, alta sul più alto; la dimenticarono i coglitori; no, non fu dimenticata: invano tentarono raggiungerla ... Trad. Salvatore Quasimodo
Come il Giacinto Come il Giacinto che i pastori pestano per i monti, e a terra il Fiore purpureo sanguia. Trad. Salvatore Quasimodo