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Italiani all'estero

Italiani all'estero - opinioni e discussioni sul Forum di Quattroruote

  1. zinzanbr

    zinzanbr

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    Premetto che non voglio parlare dei risultati delle elezioni politiche ma solo delle modalità di voto,visto che un altro topic simile è stato chiuso sforziamoci tutti di tenere fuori partiti e previsioni.

    Parte tutto da un servizio delle Iene,e già questo non assicura che la notizia sia vera ma soprattutto che l'entità della notizia sia attendibile,in cui alcuni italiani residenti all'estero hanno raccontato di non aver potuto votare perchè non gli sono mai arrivate le schede.

    Già se fosse un disservizio sarebbe una cosa grave,ma hanno subito preso piede le ipotesi di postini corrotti e compratori occulti di schede che avrebbero di fatto votato al posto di alcune persone.
    Inoltre i controlli in fase di spoglio sembra siano molto labili cosa che rende impossibile capire se una persona ha votato davvero oppure no.

    Leggo online che gli italiani all'estero sono 4 milioni,immagino molti maggiorenni quindi si parla di un gran numero di voti.
    Sicuramente non tutti avranno avuto problemi,ma se anche fosse solo un 10% di elettori che non ha ricevuto le schede e non può sapere con certezza se qualcuno ha votato per loro la faccenda sarebbe molto seria.
    Non dico che si possano vincere le elezioni truccando il voto dei residenti all'estero però quasi.

    Ovviamente non so se questi fantomatici compratori di voti esistano e da che parte politica stiano,però mette una grande tristezza pensare che anche a 10000 km di distanza quando c'è di mezzo l'Italia e un possibile facile guadagno le cose vanno esattamente come ci si aspetta che vadano.

    Forse visto che ci sono tanti italiani che lamentano di non aver ricevuto le schede bisognerebbe ripensare in toto la modalità di voto dall'estero,magari convocando i cittadini presso le ambasciate o i consolati e facendoli votare (in segreto) ma di persona nella stessa stanza con il personale incaricato poi di mandare le schede in Italia.
    Certo per gli elettori sarebbe molto più scomodo,ma sarebbe più difficile imbrogliare,salvo complicità del personale diplomatico che dovrebbe dichiarare il falso dicendo che tale elettore si è presentato in carne ed ossa con tanto di documento e tessera elettorale.

    L'unica nota positiva è che dal servizio sembra che i nostri connazionali residenti all'estero non siano del tutto disinteressati a ciò che accade in Italia,poi c'è chi sostiene che chi non vive più nel proprio paese d'origine da 30 anni non dovrebbe più votare però conta la cittadinanza.
     
    Ultima modifica: 12 Marzo 2018
  2. Ripeps53

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    Io sono favorevole all'abolizione del voto per chi risiede all'estero stabilmente, tu che vivi magari a Los Angeles, non puoi decidere come devo vivere io, da 10000 km di distanza!
     
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  3. zinzanbr

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    E' un'opinione abbastanza diffusa,però al momento il diritto di voto ce l'hanno anche i cittadini che vivono dall'altra parte del mondo e che magari non mettono piede in Italia da 50 anni.
    E il fatto che qualcuno si pappi i loro voti secondo me è vergognoso,al limite se proprio queste persone dovessero non considerarsi più italiani sta a loro decidere di non votare,ma in ogni caso nessuno può farlo al posto loro.
     
  4. maddeche!

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    Mi sembra corretto.
    Si devono spendere bei soldi per inviare 'ste schede all'estero, per fare un piacere a chi già da un pezzo ( e forse per sempre ) ha deciso di non volerci avere niente a che fare con la sua nazione di origine.
     
  5. zinzanbr

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    Però in questo caso delle persone sono state private del loro diritto di voto,che secondo alcuni non dovrebbero avere,ma che al momento hanno.
    Anzi non è che ne sono state private ma qualcuno ha goduto del loro diritto al posto loro.
    E' come se un invalido che ha diritto al posto per disabili vedesse qualcuno che non solo gli sottrae il contrassegno da esibire ma lo usa al posto suo.
    Un conto è annullare un diritto un altro è rubarselo.
    Magari qualcuno di quei cittadini italiani pur vivendo all'estero torna spesso in Italia e ha ancora famiglia o delle proprietà nella sua terra d'origine,quindi qualche interesse a esprimere il proprio voto ce l'ha ed è legittimo secondo me.
     
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  6. maddeche!

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    Si mischiano diversi argomenti, in questa discussione.
    Ognuno degno di attenzione, sia chiaro.

    Il diritto al voto, é sacrosanto.

    L'appropriazione indebita delle schede elettoriali é un reato.

    E' una specie di colpa e contemporaneamnte un diritto più che legittimo, il fatto di abbandonare l'Italia per trovare condizioni più vantaggiose di accoglienza, di possibilità di lavoro, di serenità e prosperità...

    Altro ?
     
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  7. SupercinqueTC

    SupercinqueTC Moderatore Membro dello Staff

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    Io la penso al contrario, farei votare solo quelli all'estero, che sono meno facili da abbindolare rispetto a quelli in patria. E spesso hanno anche le idee più chiare sul nostro Paese.

    Ma è un altro discorso, anche io trovo il meccanismo di voto attuale poco sicuro (all'estero, in viaggio e allo spoglio) e preferirei che si votasse solamente di persona nelle ambasciate, nei consolati, ecc... diffusi nel mondo, in appositi seggi.
    Nelle stesse giornate e nelle stesse ore (compatibilmente con i fusi orari) in cui si vota da noi. Magari anticipando la fascia 7.00-23.00 al giorno precedente per chi ha fuso orario ritardato e lasciando l'ora locale per chi vede l'alba prima di noi.
    Lo spoglio può avvenire in contemporanea a partire dalla chiusura dei seggi italiani, tanto si lavora tutta la notte anche qui (abbiamo consegnato tutto dopo le 8.30 del mattino....) quindi non vedo perchè non possano farlo anche all'estero.
     
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  8. zinzanbr

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    Sarebbe interessante sapere quanto siano aggiornate queste idee.
    Nel senso che se una persona lascia il proprio paese di solito lo fa perchè non si trova bene o pensa di poter trovare di meglio.
    E alcune volte le persone tagliano ogni ponte col passato,quindi una persona che vive da molti anni all'estero potrebbe avere una percezione legata solo ai propri ricordi non più attuale.
    O ancora peggio potrebbe affidarsi esclusivamente ai media per sapere come vanno le cose.
    Visto che i nostri media riportano spesso un'immagine volutamente distorta quando si parla di altri paesi immagino che possa accadere lo stesso quando i media degli altri paesi descrivono il nostro.
    Ci sarà anche qualche caso di italiani che al momento di votare cercano simboli a loro familiari e non li trovano più,per fortuna in certi casi.
     
  9. ALGEPA

    ALGEPA Moderatore Membro dello Staff

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    Se hai diritto al voto è perchè hai cittadinanza italiana,se ragionassimo di non far votare chi non risiede sul suolo in cui ha residenza molte comunali andrebbero deserte per mancanza di elettori effettivamente residenti nel comune :)
     
  10. zinzanbr

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    E se si parlasse di uno di quei casi di fuga di cervelli in cui qualcuno se ne è andato perchè da noi non avrebbe mai avuto la possibilità di mettere a frutto il proprio talento?
    Secondo me sta passando l'idea che tutti quelli che vanno all'estero siano in qualche modo degli ingrati,mentre magari sono semplicemente persone che stufe di vedersi sbattere delle porte in faccia si sono buttate.
    Non deve essere facile andare all'avventura in un paese che non si conosce,ci vuole comunque coraggio.
    Ovviamente farebbe più piacere a tutti che ad esempio un ricercatore che ha studiato in Italia lavorasse qui arricchendo il proprio paese,però se l'alternativa è lavorare altrove oppure non lavorare affatto io non me la sento di far loro la predica più di tanto.
     
  11. zinzanbr

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    Già che siamo in argomento forse qualcuno può illuminarmi su una cosa che probabilmente avveniva prima che io nascessi.
    Ieri davano in tv il classico Bianco Rosso e Verdone,per l'ennesima volta,e mi stavo chiedendo come mai in passato alcune persone dovessero intraprendere viaggi anche molto lunghi per votare.
    Prima chi abitava all'estero doveva tornare in Italia per votare?
    Io ricordo che qualche anno fa' mandarono a gente che abitava in America il biglietto del treno per tornare in Italia a votare suscitando grande ilarità.
    E' una cosa recente quella di far votare a distanza?
     
  12. ALGEPA

    ALGEPA Moderatore Membro dello Staff

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    Magda !!!
    quello doveva far vedere ai paesani l'alfa con le borchie per questo tornava a votare a casa!!
    <<ma andatela a pigghia tutti into... >>> credo che sta scena finale del film sia da incorniciare !
     
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  13. zinzanbr

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    Quindi non era indispensabile?
    Però anche gli altri personaggi si spostano per votare.
    La sora Lella va bene perchè probabilmente era residente a Roma ma trascorreva l'estate dalla figlia e dal genero in campagna.
    Ma Furio e Magda?
    Se non abitavano a Roma perchè dovevano andare a votare li?
     
  14. SupercinqueTC

    SupercinqueTC Moderatore Membro dello Staff

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    Chi vive all'estero e non è interessato all'Italia, nemmeno apre la busta con la scheda. La cestina insieme alla pubblicità e i volantini.
    Gli altri, sono più interessati e spesso sanno descrivere il nostro Paese in modo più distaccato e preciso di quanto non sappiamo fare noi.
    Allo stesso modo la stampa estera, che talvolta viene usata anche in Italia per capire di più e senza i pregiudizi tipici dei nostri giornali, che hanno tutti una evidente parte politica, anche quelli che si dichiarano neutrali.
     
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  15. ilSagittario

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    Che il nostro Paese sia ingrato con i propri figli non è una novità, siamo emigrati in mezzo mondo, non da oggi e a caro prezzo.
    Questo però, a mio parere ovviamnte, è un'altra questione.
    E' corretto che una persona che non risiede in Italia, che non lavora in Italia, che non vive le situazioni ma le conosce indirettamente, che probabilmente non paga le tasse in Italia, che non "consuma" in Italia debba poter scegliere chi in Italia governerà?
    Mia opinione no.
     
  16. zinzanbr

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    Forse la questione è un po' più complicata.
    A meno che una persona non abbia mai risieduto in Italia si potrebbe dire : è giusto che una persona nata e cresciuta in Italia,che ha studiato in Italia e magari ci ha lavorato per anni,pagando le tasse e consumando,perda il proprio diritto di votare se decide di spostarsi in un altro paese in cui non potrà votare almeno per qualche anno?
    Sarebbe in pratica un cittadino di nessun posto non potendo votare nel paese in cui vive ma neanche nel paese in cui è nato.
    Se si applicasse la regola che hai sintetizzato tu allora in teoria chi lavora e consuma e paga le tasse in un paese dovrebbe poter votare anche se non ha ancora la cittadinanza.

    E' un argomento molto interessante secondo me.
     
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